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Spina Grande e. in basso, Spina Piccola (foto da www.residenzedepoca.it, e da www.masseriaspina.it)
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Epoca: XVI secolo (ristrutturata nel XVIII Spina Grande).
Caratteri: inizialmente masseria difesa da una torre, è stata successivamente ampliata e ristrutturata come azienda produttiva e residenza dei proprietari. Attualmente è sede di un centro convegni e di un ristorante nei cui locali è visibile un'interessante raccolta di oggetti tipici della civiltà contadina.
Come arrivarci: la masseria Spina, nell'omonima contrada, presso l'antica Via Traiana, è raggiungibile dall'ingresso nord di Monopoli sulla statale 16 Adriatica; è indicata da cartelli.
Cenni storici (Marianna De Padova, dal sito www.turismo.it):
«Questo complesso architettonico, situato nella provincia di Bari, è composto da due masserie: Spina piccola, fortificata e da un’altra più simile ad un palazzo, Spina grande. Una disposizione che rende il complesso interessante per una immediata comprensione dei vari tipi di masserie.
Tra le due la più antica è la Piccola, del Cinquecento, costituita da un’unica torre, a difesa del territorio di Monopoli. Colpisce l’ ingresso principale, al quale si accede tramite una scalinata che conduce ad un ponte in muratura, che nell’antichità era un vero e proprio ponte levatoio. Sotto il ponte si trova invece l’ingresso al piano terra, più modesto, che conduceva nella zona “agricola”. Come tutte le masserie fortificate, ogni finestra nella torre è sormontata da una caditoia, una speciale apertura dalla quale, in caso di necessità, ci si difendeva dagli assalitori; quella sopra la porta di accesso è a sua volta sormontata da un campanile a vela, usato per dare l’allarme.
La torre è quadrata, e al suo interno si trovano due stanze con la caratteristica volta a botte e altri ambienti con volta a crociera; originariamente era possibile l’accesso diretto tra un piano e l’altro, attualmente murato. La torre è circondata da uno spesso muro di cinta, interrotto solo dal cancello d’ ingresso, e persino quello, è sormontato dell’immancabile caditoia, raggiungibile da una scala inserita nel muro.
Attualmente Spina Piccola è in disuso, tranne che per l’agrumeto retrostante la torre, sfruttato da Spina Grande.
Quest’ultima è tuttora in attività, con la produzione di olio associata all’attività di centro congressi. Le due masserie sono separate da una discontinuità nel terreno, detta la lama.
Spina Grande è stata ristrutturata nel ‘700 con l’aggiunta della scalinata e della loggia, costruita su tre livelli, diviso nella zona padronale, sociale e agricola; separati si trovano il frantoio, l’ovile e le stelle, racchiusi in un grande cortile lastricato. All’interno, il corpo centrale del palazzo pone al pian terreno le ex stalle e gli altri ambienti agricoli, al piano superiore l’abitazione del colono, e all’ultimo piano l’abitazione padronale, che tutt’oggi è la residenza dei proprietari.
Si tratta di un podere che sin dal 600 è stato di proprietà della famiglia Mazzalorsa, che trasformò in frantoio l’insediamento rupestre sito nel recinto, ed avviò la produzione di ulivi. Il podere cambiò più volte proprietario, nel corso dei secoli, fino a che non passò in eredità nel 1885 alla famiglia Meo Evoli, che ancora oggi ne è padrona.
Ma è l’insediamento ruprestre, la caratteristica principale di Spina Grande. Percorrendo la lama che porta a Spina Piccola, s’incontra una discesa, che introduce ad una grotta. Dall’affresco della Vergine visibile sulla volta, si capisce immediatamente che originariamente era un luogo di culto, dove i fedeli trovavano posto nei due ambienti collegati tra loro.
Grazie alla presenza stabile dei proprietari, che dimostrano di non dimenticare le proprie radici, tutto il complesso di Spina Grande è molto ben conservato, come purtroppo non si può dire per altre masserie».
Per ulteriori informazioni: tel. 080.802.396, fax 080.802.141; sito web: http://www.masseriaspina.it
Vedi anche, nel sito dei castelli italiani: Monopoli (masseria fortificata Spina Grande) e Monopoli (masseria fortificata Spina Piccola)