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Parte terza
Caccia alle streghe
MA CHI FURONO LE STREGHE? Per i dati al momento in nostro possesso possiamo dire che il 76%
delle streghe furono donne, il Il giudice di Wurzburg in
riferimento all’operato dell’inquisitore Hilipp Adolf di Ehremberg,
principe vescovo di Wurzburg e
Johann Georg II Fuchs di Dornheim, di Bramberga, ad esempio, resta
inorridito dal vedere come tutta la città di Wurzburg (Germania)
fosse implicata nell’accusa di stregoneria «Un
terzo della città è sicuramente implicato. Gli esponenti più
ricchi, elevati e illustri del clero sono già stati
giustiziati. Una settimana fa una ragazza diciannovenne,
considerata da tutti la più onesta della città, è stata mandata al
rogo... ci sono trecento bambini di tre o quattro anni accusati
di avere rapporti con il diavolo.
Ho visto morire bambini di sette anni, e coraggiosi
scolari
decenni, dodicenni, quattordicenni».
Colpisce che anche i bambini fossero colpiti da quest’isteria
collettiva. Si legge negli atti di un processo di Lucerna che: «Oggi
16 novembre 1632 gli onorevoli podestà consiglieri e loro seguito,
constatato che non vi era da sperare in alcun miglioramento della
bambina, l'hanno fatta strangolare nella torre ma senza toglierle la
vita, l'hanno racchiusa in un sacco, condotta al patibolo perché
fosse bruciata e ridotta in cenere assieme a Brigitta Testacanuta, che
a sua volta doveva quel giorno essere giustiziata e bruciata». La bambina [9] in questione aveva 11 anni. In
Russia e Estonia gli uomini costituirono la maggioranza degli accusati
di stregoneria, mentre nei paesi scandinavi le percentuali dei due
sessi erano quasi pari, il motivo è che in questi luoghi la
stregoneria non venne connessa con la sessualità, ma restò molto
legata all’eresia [10]. Certamente,
nell’immaginario collettivo esistevano streghe di sesso maschile;
sembra che i tempestarii itineranti dell’alto medioevo, che
scatenavano tempeste terrorizzando la popolazione, fossero uomini, ma
nei secoli successivi il maleficium, nell’ambito del villaggio, fu quasi sempre femminile.
Testi profondamente misogini come il Malleus maleficarum non fecero
che avvallare questa tendenza; scrive infatti il Malleus in merito
alla donna: «Tutta
la stregoneria deriva dalla lussuria della carne, che nelle donne è
insaziabile. ...Che cosa
è
la donna se non un nemico dell'amicizia,
una inevitabile punizione, un male necessario, una tentazione
naturale?»
( Gli uomini potevano benissimo, al pari delle donne, praticare la magia
nera, fare patti col diavolo e partecipare al sabba, ma si riteneva
che le donne fossero moralmente più deboli e quindi più facilmente
soggette a soccombere alle tentazioni del demonio. Il ragionamento è semplice: la donna è complice di lussuria e quindi
più soggetta al diavolo, signore e padrone della menzogna e della
fragilità della carne. il Diavolo aveva rapporti sessuali con tutte
le streghe perché sapeva che le donne amano i piaceri della carne: «Il
suo amante [il diavolo] viene due o tre volte alla settimana, compie
atti lascivi con lei, si accoppia con lei […]. Inoltre è più volte
giaciuto con lei il fratellino […] compiendo con esso incesto, e ben
più volte di quante sono menzionate nel precedente protocollo. Le
piaceva molto di più quando suo fratello si univa a lei di quando lo
faceva il diavolo. Il diavolo si è accoppiato con lei anche una volta
che perdeva sangue»
( Maria
Durnau venne accusata di stregoneria a Stoccarda insieme al fratellino
Isau e i due furono uccisi con la spada il 27 di novembre dell'anno
1662 nella foresta. Erano
stati ritenuti colpevoli di orribili azioni: avevano rinnegato Cristo,
sua madre e tutti i santi. Erano devoti del nemico maligno, e avevano
vergognosamente disonorato l'ostie consacrate. Come
si legge, Maria era accusata di aver avuto rapporti sessuali
innumerevoli volte col nemico maligno e di aver commesso incesto. Il 62 % delle streghe processate aveva più di 50 anni, e,
presumibilmente era brutta: così si esprimono Cardano e Scot: «Le
streghe sono misere vecchie mendicanti che vivono nelle valli
nutrendosi di castagne e di erbe di campo»
( «Solitamente
vecchie, zoppe, mezze cieche,pallide, sudice e piene di rughe[…]
smilze e deformi, e
offrono le loro facce melanconiche al disgusto di chi le incontra»
(Reginald Scot, 1538-1599).
Molte delle donne accusate di maleficia erano persone solitarie,
eccentriche o di cattivo carattere, magari vedove o “zitelle”,
personalità solitarie che difficilmente si inquadravano nella rigida
etica del villaggio. Tra
le accusate il 56% era costituito da persone sposate, il 28% erano
vedove, il 16% erano nubili. Alcune categorie di donne
erano più facilmente vittime di accuse: le levatrici, le cuoche, le
guaritrici. Dal momento che le streghe erano avide di bambini non
battezzati per poterli sacrificare al Diavolo, le levatrici, più di
chiunque altro, avevano la possibilità di battezzare nel nome di
satana gli infanti. Il
fatto che poi la mortalità infantile fosse così alta, certo non
deponeva a loro favore. Nel 1728 una levatrice ungherese, bruciata
come strega, fu accusata di aver battezzato nel nome del diavolo 2000
bambini. Le levatrici erano, sovente, anche erboriste e guaritrici e
costituivano, nelle campagne, l'unica forma di assistenza medica a cui
potersi rivolgere. Alcune disponevano di patenti rilasciate dalle
autorità locali, non sempre sufficienti a preservarle da accuse ed
arresti. Le cuoche, come le guaritrici, potevano facilmente lavorare
con erbe ed essere accusate di aver avvelenato i commensali. Esistevano nozioni diverse sulla natura delle streghe: per i contadini le streghe erano persone che facevano male ai loro vicini; per vescovi laici e avvocati la strega era membro di una setta segreta organizzata da Satana. Ogni processo era una battaglia tra le forze di Dio e le forze del diavolo ed era combattuta per l’anima della strega, che, seppur bruciata, avrebbe perso la sua vita terrena, a guadagnato quella eterna.
BIBLIOGRAFIA
9
Anche bambini ed adolescenti
(in particolare femmine) furono estesamente processati ed uccisi
con l'accusa di stregoneria; era sufficiente avere compiuto gli
otto anni per cadere nelle grinfie degli inquisitori. 10 Il fatto che l’eresia non era collegata al sesso può spiegare il motivo per cui l’Inquisizione spagnola e quella Romana processarono per stregoneria una percentuale di uomini superiore a quella riscontrata nella maggior parte dei tribunali europei. L’inquisizione in Italia e Spagna istituì processi per stregoneria come forma di magia e mostrò scarso interesse per il maleficium.
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©2007 Linda Cavadini