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BIBLIOTECA. PROPOSTE DI LETTURA SUL MEDIOEVO
pag. 6
Jean-Claude SCHMITT
Un Tempo di sangue e di rose. Pensare la morte nel Medioevo cristiano
EDB, 2015
"Nel Medioevo cristiano la morte
è onnipresente. Il primo motivo strutturale è di ordine demografico e riguarda
l’estrema fragilità dell’esistenza umana nelle società dell’Ancien Régime. Il
secondo è rappresentato dal cristianesimo e dalla centralità della morte e della
risurrezione di Gesù. I defunti sono continuamente presenti nella preghiera dei
vivi e nel paesaggio rurale e urbano, in particolare nei luoghi in cui la
giustizia innalza le forche e nei cimiteri, spazi fisici e simbolici che
consentono la nascita dei villaggi. La pietà dei laici e, in particolare, delle
donne di alto rango si dota di un nuovo testo di preghiera, il Libro delle ore,
che permette di rivolgersi alla Vergine, al Cristo della Passione e alla
Trinità, ma soprattutto di meditare sulle «ore della morte», sempre evocate.
Anche il testamento diviene un obbligo di natura spirituale, oltre che
giuridica: regola la successione in favore delle persone più vicine, serve a
chiedere perdono a coloro a cui si è fatto torto e permette di fare un’ultima
volta e massicciamente la carità ai poveri e ai malati".
Sommario
Introduzione. I. Il fattore demografico. II. L’incidenza del cristianesimo. III.
Memento mori. IV. Un nuovo oltretomba. V. Il momento del trapasso. VI. L’arte di
morire. VII. L’importanza del testamento. VIII. Un tempo di sangue e di rose.
Tavole. Bibliografia.