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BIBLIOTECA. PROPOSTE DI LETTURA SUL MEDIOEVO
pag. 47
Giuseppe SERGI
L'idea di Medioevo. Fra storia e senso comune
Donzelli, 2005, II ediz. ampliata e riveduta
"Qual è il senso del
medioevo? In che cosa gli siamo debitori? Perché studiarlo o insegnarlo? In
questo breve, densissimo scritto, concepito e pubblicato come capitolo
introduttivo al Manuale Donzelli di Storia medievale, e riproposto in
volumetto autonomo (tradotto anche in francese e in spagnolo), uno storico
insigne prova a cimentarsi con le domande più radicali. Il punto di partenza è
il «luogo comune medioevo», quella deformazione prospettica che ci porta a
leggere tutta una lunga fase storica come un altrove o come una premessa.
Nell’altrove negativo ci sono povertà, fame, pestilenze, disordine politico,
soperchierie dei latifondisti sui contadini, superstizioni del popolo e
corruzione del clero. Nell’altrove positivo ci sono tornei e vita di corte, elfi
e fate, cavalieri fedeli e principi magnanimi. Ma è altrettanto discutibile
l’idea del medioevo come premessa dei secoli successivi: del capitalismo, dello
Stato moderno, della borghesia.
A questo medioevo del senso comune si contrappone il medioevo degli storici, che
discute di articolazione dei poteri e di intersezione delle gerarchie, di
signorie rurali e di egemonie urbane. Si può provare a riunificare un’idea di
medioevo? Un primo passo consiste nel confrontare tutte le forme politiche del
medioevo riconoscendo loro pari dignità. Ma occorre – suggerisce Sergi – un
altro, e più deciso passo: valorizzare di questi mille anni di storia, i secoli
centrali e la loro sperimentalità. Il medioevo è un periodo in cui non si crede
fideisticamente nella ragione, ma neppure esclusivamente nel magico. Non si
crede nello Stato, ma si evocano quotidianamente ideali di res publica o di
Sacro Romano Impero. Si teorizza un ordine celeste che si riflette sulla terra,
e si pratica il conflitto, la competizione, l’ascesa sociale. Cos’è dunque e che
cosa può rappresentare per noi, il medioevo? Un laboratorio, un cantiere in cui
è possibile osservare uomini e strutture, in un gioco aperto, complesso e
affascinante".