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BIBLIOTECA. PROPOSTE DI LETTURA SUL MEDIOEVO
pag. 141
Carlo GINZBURG
Il formaggio e i vermi. Il cosmo di un mugnaio del '500
Einaudi, 2009, I ediz. 1976
“In passato si potevano accusare
gli storici di voler conoscere soltanto le gesta dei re. Oggi, certo, non è più
così. Sempre più essi si volgono verso ciò che i loro predecessori avevano
taciuto, scartato o semplicemente ignorato. 'Chi costruì Tebe dalle sette
porte?', chiedeva già il 'lettore operaio' di Brecht. Le fonti non ci dicono
niente di quegli anonimi muratori: ma la domanda conserva tutto il suo peso.
Carlo Ginzburg analizza la visione del mondo di un mugnaio friulano mandato al
rogo dall'Inquisizione alla fine del Cinquecento: non si tratta di una
dissertazione erudita, di un'arida ricerca dell'inedito o del sensazionale.
L'irriducibilità a schemi noti di una parte dei discorsi di Menocchio fa
intravedere uno strato ancora non scandagliato di credenze popolari, di oscure
mitologie contadine.
Ma ciò che rende più complicato il caso di Menocchio è il fatto che questi
oscuri elementi popolari sono innestati in un complesso di idee estremamente
chiaro e conseguente, che vanno dal radicalismo religioso a un naturalismo
scientifico, di cui è simbolo indicativo il paragone che il mugnaio istituisce
fra la terra abitata e il formaggio pieno di vermi. Una cosmogonia popolare che
apre la porta ad aspirazioni utopistiche di rinnovamento sociale, ad attese
millenarie di giustizia. Attraverso la sua brillante, paziente ricerca, Ginzburg
offre un frammento perduto del passato, capace d'inserirsi 'in una sottile,
contorta, ma ben netta linea di sviluppo che arriva fino a noi'”.