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BIBLIOTECA. PROPOSTE DI LETTURA SUL MEDIOEVO
pag. 167
Storia d’Italia.
Annali, coordinatori dell'opera Ruggiero Romano e Corrado Vivanti
vol. IX: La Chiesa e il potere
politico dal medioevo all'età contemporanea
a c. di Giorgio Chittolini e Giovanni Miccoli
Einaudi, 1986
"Dalla Introduzione:
… non si intende certo riaprire o riproporre qui la lunga diatriba sulla natura
della storia della Chiesa, tra quanti cioè la vogliono parte o capitolo della
teologia, perché da essa ricaverebbe il suo oggetto e il suo campo di studio, e
quanti la ritengono invece disciplina storica a pieno titolo, soggetta
esclusivamente, come le altre storie, allo statuto ed ai metodi di tale
disciplina. Si sono richiamate tali questioni solo per rilevare che anche quando
si sia optato per la seconda soluzione, come ormai con sempre maggior frequenza
gli studiosi di storia della Chiesa tendono a fare, non si è affatto risolto
ancora, in concreto, il problema della specificità dell' approccio che tale
studio richiede: perché esso stesso va continuamente riprecisato e ridefinito
nel corso del proprio lavoro, stabilendo insieme cosi l'ambito che gli è
proprio. Lo studio delle istituzioni ecclesiastiche offre, da questo punto di
vista, un'occasione significativa e assai fertile di risultati. La loro
evoluzione nel corso del tempo, il sorgere di nuove, costituiscono un indicatore
prezioso del modificarsi, nella Chiesa, dell'idea della propria missione e della
coscienza di sé, e rappresentano un tramite essenziale per cogliere lo stretto
nesso fra tale idea e tale coscienza e le condizioni storiche concrete in cui
esse dovettero attuarsi. Sono, si può dire, una strada privilegiata per misurare
e valutare il rapporto della Chiesa con la società.
Oggetto fondamentale per lo studioso di storia della Chiesa, non è un caso che
le istituzioni ecclesiastiche rappresentino un tema ineludibile, in tutte le
fasi della storia d'Italia, anche per lo storico delle forme di organizzazione
del potere. I caratteri di tali istituzioni infatti, come il loro modificarsi
nel tempo e nello spazio, riflettono la molteplicità delle forze che,
internamente e dall' esterno, agiscono su di esse, in continua e stretta
interrelazione con le trasformazioni della società. L'ordinarsi territoriale
della Chiesa, il suo organizzarsi in una gerarchia di poteri, l'amministrazione
dei suoi beni e dei suoi diritti, l'azione dei gruppi, dei movimenti, dei
«corpi» che ad essa variamente si richiamano, costituiscono altrettante aree di
intersezione fra potere laico e mondo ecclesiastico: e la fisionomia delle
istituzioni ecclesiastiche, le trasformazioni che in esse si registrano,
rappresentano un preciso riflesso delle forme di organizzazione della società e
del loro evolversi. I diversi assetti politici che si succedono nella penisola
italiana nel corso della sua storia -dall'impero carolingio ai comuni cittadini,
dagli stati regionali all'unificazione nazionale-, il mutevole ruolo e la varia
autonomia che all'interno di essi si trovano ad avere via via i diversi nuclei
territoriali - feudi, città, aree alpine o rurali -, il peso e l'influenza dei
diversi gruppi dirigenti - dai grandi signori feudali alle aristocrazie
comunali, dalle corti del Rinascimento ai patriziati urbani, alle borghesie
dell' età delle riforme e dello Stato unitario -, tutto ciò esercita sulle
istituzioni ecclesiastiche un'influenza marcata e ben riconoscibile: nei criteri
di assegnazione dei grandi benefici, come nel sistema del giuspatronato; nel
modificarsi della figura del vescovo o del parroco; nell'azione di confraternite
e movimenti religiosi; nell'amministrazione dei grandi patrimoni di chiese e
monasteri, e via dicendo. Un'analisi delle istituzioni ecclesiastiche, dunque, è
anche una storia più o meno diretta o riflessa delle forme di organizzazione del
potere, e ne illustra anzi alcuni aspetti essenziali".
L’Indice del volume è alla pag.: http://www.einaudiroma.it/grandiopere/annali/annali9.html