Sei in: Mondi medievali ® Castelli italiani ® Lombardia ® Provincia di Brescia |
BORNATO, CASTELLO
a cura di Stefano Favero
Sopra: l'ingresso alla villa signorile di Bornato. Sotto: a sinistra, cinta muraria e fossato anch’esso protetto da mura; a destra, torre angolare alla cinta muraria di Bornato.
Posizione geografica: Bornato è una frazione del Comune di Cazzago San Martino e si colloca nella pianura bresciana occidentale, nel cuore della Franciacorta.
Conservazione: buona.
Come arrivarci: da Brescia si prende la Tangenziale Sud fino ad immettersi sulla SP510. Da questa si prosegue in direzione di Castegnato. Giunti a Bettolino si può decidere di proseguire fino a Paderno Franciacorta oppure fino a Passirano. Da entrambe queste località si possono seguire le indicazioni per Cazzago e quindi per la frazione di Bornato. Il castello si trova appena fuori dal nucleo abitato del paese.
Come visitarlo: aperto dal 15 marzo al 15 novembre tutte le domeniche e festivi, con orario 10:00-12:00 e 14:30-18:00. In agosto visite solo dalle 15:30 alle 18:00. Per i gruppi di almeno venti persone Bornato è visitabile su prenotazione in qualsiasi periodo dell'anno.
L'origine del castello risale alla seconda parte del XII secolo, quando fu incorporata nella erigenda struttura una vecchia torre preesistente sul luogo.
Nel 1270 la roccaforte si dota di mura merlate in pietra grezza, di torri, di un fossato e di un ponte levatoio. Queste opere sono dattribuibili a Inverardo Da Bornato, signore e condottiero, che diede allora al maniero l'aspetto che conserva tuttora. Il castello fungeva da punto di controllo e di protezione della via consolare che collegava Brescia a Bergamo.
Il nipote di Inverardo, Giambellino, fu un grande mecenate per letterati ed artisti del tempo, così da formare intorno a sé una corte colta ed illuminata. Anche Dante Alighieri sostò più d’una volta nel castello di Bornato.
Il feudo fu attraversato tuttavia da un periodo di decadenza a partire dal 1326, quando Azzone Visconti invase tutta l'area della Franciacorta. L'intero borgo venne meno nei pesanti attacchi viscontei.
Nel 1562 il castello passa di mano e diventa proprietà dei Gandini. Ancor oggi il loro stemma compare allingresso del sito. I Gandini furono anche artefici di una nuova costruzione sul lato est, un'ala con sale affrescate. Contestualmente eseguirono un lieve ritocco alla facciata, conferendole un aspetto più da villa signorile che non da elemento difensivo.
Un interessante ciclo di affreschi è presente anche all'interno di Villa Orlando, casa signorile costruita nel Cinquecento dentro le mura castellari.
Sempre all'interno della cinta muraria è custodito un prezioso parco di piante secolari.
Da ricordare infine che, da ben otto secoli, all'interno di questo castello si produce un vino dalle elevate qualità, ma in quantità ridotta ovviamente.
©2010 Stefano Favero.