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ADRANO, CASTELLO
a cura di Giuseppe Tropea
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Il dongione del castello di Adrano (l'immagine in alto è tratta dal sito www.tripadvisor.it; quella in basso da www.sicilyontour.com).
Il dongione del castello di Adrano (l'immagine sopra è tratta dal sito www.sicilyontour.com).
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Localizzazione di Adrano
Per tradizione e per analogia la data di fondazione del castello di Adrano è consimile a quella del castello di Paternò, dunque ascrivibile ad epoca normanna, sebbene manchino precise attestazioni documentarie. Nel 1092 l'abitato di Adrano è compreso nella diocesi di Catania. Nel 1150 il geografo arabo Edrisi così descrive Adrano: «…bel casale, che direbbesi piccola città…posto sopra un'eminenza tutta sassosa…» (Amari M., p. 109). Un diploma del 1158 menziona Adrano in qualità di "oppidum" e un altro documento del 1299 ricorda l'abitato come «oppidum inexpunabilis». Michele da Piazza, cronista che narra la presa del fortilizio da parte dei chiaramontani, definisce il castello come "turris". Tra il XVI e il XVII secolo si erige la piccola cinta bastionata inferiore con torri stellari agli angoli. Nel XVIII secolo, secondo quanto riporta V. Amico, gli ambienti residenziali del castello non sono più abitabili.
Il castello ha una pianta rettangolare che misura m. 20 per 16,70 e un'altezza che raggiunge i 33,70 metri. L'edificio è stato eretto con la consueta tecnica muraria composta da materiale lavico di varia pezzatura e con cantonali realizzati tramite blocchi di basalto ben lavorati. Lo spessore della muratura varia dai 2,60 m. ai 2,30.
Quattro piani suddividono il castello. Il pianterreno è costituito da due ambienti, che presentano tre campate ciascuno, divisi da un muro longitudinale. Nello spessore del muro è realizzata una scala che conduce al primo piano. Tale piano presenta due saloni: quello nord è illuminato da due monofore e da una finestra ogivale; quello sud altre tre finestre un tempo si aprivano ad illuminarlo. Un ingresso con arco ad ogiva nel primo piano permette di accedere alla sommità della bastonatura cinquecentesca.
Una stretta scala ricavata nello spessore murario conduce al secondo piano, suddiviso in due porzioni da un muro est-ovest. Il vano settentrionale era illuminato da cinque finestre e nelle mura erano ricavate nicchie, che caratterizzano forse un uso residenziale dell'ambiente. Il vano meridionale venne a sua volta diviso in due parti e nel così ricavato vano orientale si creò una cappella a pianta rettangolare (m. 7 per 4) con abside inserita nello spessore del muro e volta realizzata da due crociere a costoloni. Una rampa di scale conduce all'ultimo piano suddiviso similmente al piano inferiore.
Agnello G., Il castello di Adrano, in «Castellum», 2, 1965, pp. 81-98; Amari M., Biblioteca arabo sicula, I; Amico V., Dizionario topografico della Sicilia, 2 voll., Palermo 1855-56; Bellafiore G., Architettura in Sicilia nelle età islamica e normanna (827-1194), Palermo 1990; Bellafiore G., Architettura dell'età sveva in Sicilia (1194-1266), Palermo 1993; Blanco P., Il castello di Adrano, in «Quaderni dell'Istituto di Disegno dell'Università di Catania», 1, 1965, pp. 125-141; Di Stefano G., Monumenti della Sicilia Normanna, Palermo 1954; Grillo R., Il castello normanno di Adrano, in «Bollettino dell'Istituto sStroico e di Cultura dell'Arma del Genio», 58, Roma 1957; Maurici F., Castelli medievali in Sicilia. Dai bizantini ai normanni, Palermo 1992; Peri I., Città e campana in Sicilia, I, Dominazione normanna, «Atti dell'Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Palermo», s. IV, XIII, parte II, 2 voll. Palermo 1953-56; San Martino de Spucches F., La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalle loro origini ai giorni nostri, 10 voll., Palermo 1924-41.