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Maniace, abbazia fortificata di Santa Maria, "castello di Nelson"
a cura di Giuseppe Tropea; immagini di Fausto Portale
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Il complesso fortificato di Santa Maria di Maniace.
A sinistra: la chiesa di epoca normanna, che ospita l'icona sacra bizantina. All'edificio manca l'intero complesso delle absidi, crollate durante il terremoto del 1693. A destra: si noti come una delle superstiti torri della cinta muraria sembra sia stata inglobata in parte nelle strutture di epoca successiva al terremoto del 1693.
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Unità di paesaggio: pianura (altipiano), circondata a meridione dal massiccio dell'Etna, a oriente dai Peloritani, a occidente dai Nebrodi.
L'origine di Maniace sembra legarsi alla fondazione di un piccolo abitato o casale in seguito ad una vittoria riportata dall'omonimo generale bizantino in una aspra battaglia contro i musulmani di Sicilia. Non esistono prove concrete che richiamino un simile avvenimento storico. Si conosce, invece, la fondazione di un'abbazia benedettina, Santa Maria di Maniace, nell'anno 1173/74, per volontà della regina Margherita, madre di Guglielmo II il Buono, sul posto o intorno al preesistente abitato di epoca romano / bizantina. Si sconosce se insieme al luogo sacro si costruisse un fortilizio, ovvero l'abbazia fosse fortificata, ovvero nei pressi esistesse una struttura fortificata, risalente ad epoche precedenti. Solo nel 1357 documenti storici attestano la presenza di un fortilicium del monastero, successivamente denominato turris nel 1422.
In effetti il geografo arabo Edrisi, nel 1150, parla di Manyag o di Giran ad-daqiq ("le grotte della farina") alla stregua di un piccolo abitato di pianura. Ugo Falcando ricorda Maniace quale colonia lombarda. Il terremoto del 1693 danneggia gravemente l'intero complesso. La ricostruzione successiva presumibilmente altera molte delle caratteristiche edilizie esistenti prima del cataclisma. Infine nel 1799 Ferdinando di Borbone dona Santa Maria di Maniace e tutti i suoi possedimenti all'ammiraglio inglese Orazio Nelson. A questo periodo risalgono i mutamenti più sostanziali inerenti l'intero complesso sacro.
Impropria è la definizione di "castello" per l'abbazia di Maniace. Certamente in epoca anteriore al terremoto de 1693 la conformazione complessiva dell'intero edificio doveva somigliare ad un monastero fortificato, quasi un "baglio", circondato da mura di cinta, con una torre mastra esistente all'interno del circuito murario e posta probabilmente ad oriente delle scomparse absidi della chiesa normanno/sveva (secondo una descrizione del De Ciocchis, il quale visitò il complesso forse nel 1741). Riguardo, invece, al possibile abitato romano/bizantino preesistente all'abbazia, v'è da segnalare la scoperta, agli inizi del XX secolo, di alcuni ruderi con mosaico in un appezzamento di terreno poco più a sud dell'attuale complesso sacro. Paolo Orsi, che ebbe la possibilità di studiare i rinvenimenti, propose una datazione di essi intorno al periodo tardo antico (IV/V sec. d.C.). Si consideri che all'interno della chiesa normanna si conserva un'icona bizantina, raffigurante una Madonna con Bambino Gesù, risalente all'XI/XIII secolo.
Amico V., Dizionario topografico della Sicilia, tradotto e annotato da Gioacchino Di Marzo, 2 voll., Palermo 1855-56; Maurici F., Castelli medievali di Sicilia. Dai bizantini ai normanni, Palermo 1992; Nibali S., Il castello di Nelson, Catania 1988; Radice B., Il casale e l'abbazia di Maniace, in «Archivio storico siciliano», XXXIII, 1909, pp. 1-104; Virzì S.C., Il castello della ducea di Maniace, Catania 1992.