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CESARò, RESTI DEL CASTELLO DI BOLO
a cura di Giuseppe Tropea
scheda cenni storici descrizione unità topografica
Resti del castello di Bolo: sopra e in basso a sinistra: particolari dei resti murari, da sud-est; a destra, panoramica dal versante sud-orientale.
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Riguardo all'esistenza di un casale di Bolo, si ha notizia di esso a partire dal 1139, durante la dominazione normanna. Un diploma reale del 1392 prescriveva che gli abitanti del casale, per le loro dispute giuridiche, dovevano rivolgersi al Capitano Giustiziere di Randazzo. L'abitato di Bolo sembra che venisse abbandonato nel 1535, per ordine di Carlo V, al fine di unirsi all'insediamento di Bronte.
Il castello del casale di Bolo giace sulla sommità di un'alta collina che domina le circostanti vallate tra Bronte e Troina. Della fortezza rimangono, con grande rammarico, solo pochi ruderi. Tuttavia è possibile ricostruirne parzialmente la pianta: essa è di forma stretta ed allungata ed occupa tutto lo spazio disponibile presso l'angusta sommità dell'altura. Due sostanziosi resti murari lagano l'edifico ad epoca medievale, sebbene sia difficile, nell'attuale stato degli studi, affermare che i ruderi risalagno ad epoca normanna. Le mura sono costruite con pietre malamente sbozzate, legate insieme da malta di discreta qualità. L'equilibrio statico della costruzione è completamente compromesso e frequenti sono i crolli, soprattutto lungo il fianco meridionale del colle, particolarmente scosceso e difficilmente accessibile. La tipologia della fortificazione ricorda, a grandi linee, quella di una fortezza a guardia dei passi, che da Randazzo conducevano e conducono a Troina e viceversa. Del casale, che intorno al castello gravitava, a tutt'oggi non rimane, purtroppo, alcuna traccia. Presso i pochi resti murari ancora esistenti si riconosce la presenza di una cisterna.
Bibliografia:
De Luca G., Storia della città di Bronte.