Sei in: Mondi medievali ® Castelli italiani ® Sicilia ® Provincia di Messina |
MOJO ALCANTARA, BORGO FORTIFICATO
a cura di Giuseppe Tropea
scheda cenni storici architettura e topografia bibliografia
L'abitato di Malvagna.
Foto della torre e del palazzo signorile di Mojo Alcantara nel 1905 (dal sito www.comune.moioalcantara.me.it).
Rapporti ambientali: Monte Castelluzzo è un colle (534 m. s.l.m.) posto a nord-est dell'abitato di Mojo Alcantara. La zona è attualmente in uso come cava di terra.
Alla metà del XII sec. Edrisi ricorda Mojo con il toponimo "Al Mudd" (lo stajo), descrivendolo come un castello che sembra un piccolo casale (1). M. Amari definisce Mojo feudo nel XIV sec. L'attuale toponimo dell'abitato è deformazione della parola latina modium, da intendersi come unità di misura.
Descrizione architettonica e topografica
Mojo Alcantara sorge lungo la sponda settentrionale del fiume Alcantara, non lontano dagli abitati di Randazzo e Castiglione. Si tratta di una piccola cittadina, la cui prevalente attività economica è rappresentata dall'agricoltura. L'attuale paese sorge in pianura, probabilmente più a valle rispetto all'originario luogo descritto da Edrisi, il quale, inoltre, non ricorda l'abitato di Malvagna, posto circa a un km. a nord di Mojo. è infatti possibile che l'attuale Mojo sia una rifondazione e che in origine il paese fosse arroccato e sfruttasse uno dei tanti rilievi dei dintorni per scopi difensivi.
La toponomastica delle contrade disposte intorno al paese potrebbe aiutare ad individuare il luogo dell'antica Mojo. L'attenzione cade soprattutto su Monte Castelluzzo, un piccolo colle prossimo al paese e non lontano dalla Cuba di Malvagna, dalla quale dista circa 220 metri in direzione sud-est. Il rilievo è inesplorato e purtroppo vicino ad una cava di terra che potrebbe decretarne la scomparsa. Il toponimo lascia ipotizzare la presenza di un ridotto fortificato, forse del castello di cui Edrisi fa parola e della cui esistenza oggi non rimane più traccia.
Agli inizi del XX sec. Freshfield (2), parlando della Cuba di Malvagna, ricorda la presenza di ruderi alle spalle della piccola chiesetta, ponendo quindi l'attenzione sul fatto che questa cappella non sorgesse isolata nella campagna, ma, al contrario, facesse capo ad un insediamento (3). Si ritiene che questo insediamento potesse distendersi fin verso Monte Castelluzzo. Non è, infatti, un caso che tanto la Cuba quanto Monte Castelluzzo giacciano l'uno vicino all'altra.
NOTE
1 M. Amari, Biblioteca arabo
sicula, vol. I, p. 116.
2 E. H. Freshfield, Cellae trichorae and other christian
antiquities in the byzantine provincies of Sicilia with Calabria and North
Africa, including Sardinia, vol. I, pp. 8-10.
3 V. Amico, Dizionario Topografico della Sicilia,
vol. II, pp. 31 e seg. L'autore non solo parla della presenza di avanzi di
antica civiltà non lontano da Malvagna, ma riprende le ipotesi del Cluverio
sulla possibile presenza, in questi luoghi, dell'antica Tissa o Tiracia.
V. Amico, Dizionario Topografico della Sicilia, vol. II, pp. 31 e s.; Edrisi, Il libro di Ruggero, in M. Amari, Biblioteca arabo sicula, vol. I, p. 116; E. H. Freshfield, Cellae trichorae and other christian antiquities in the byzantine provincies of Sicilia with Calabria and North Africa, including Sardinia, vol. I, pp. 8-10.