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MOTTA CAMASTRA, RESTI DEL CASTELLO
a cura di Giuseppe Tropea
scheda cenni storici architettura e topografia bibliografia
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Sopra: panoramica dell'abitato di Motta Camastra. Sotto: a sinistra, resti di volte a crociera, possibilmente relazionabili all'antico castello; a destra, un ingresso ad arco del castello.
Cronologia: presumibilmente l'insediamento è da ascriversi al XII secolo d.C., secondo attestazioni documentarie.
Rapporti ambientali: versante settentrionale della Valle dell'Alcantara, collina, 453 m. s.l.m. (Castiglione di Sicilia F.° 262 IV S.E.).
Attestazioni documentarie: I Registri della Cancelleria Angioina, ricostruiti da R. Filangeri con la collaborazione degli archivisti napoletani, I-XXXVI, Napoli 1950-1987.
Secondo una tradizione locale la storia dell'abitato sembra trarre origine da un insediamento punico presente nella zona tra l'XI ed il IX secolo a.C. La tradizione viene suffragata da una delle ipotesi legate all'etimologia del toponimo: nel linguaggio fenicio "Mot" o "Motua" significa luogo presso cui rifugiarsi e "Kamastart" indica una divinità fenicia (Astarte). Non vi sono rinvenimenti archeologici inerenti la località, che possono confermare siffatta ipotesi. In seguito si è pensato che il termine "Motta" sia stato introdotto dai Romani, al fine di indicare un luogo roccioso ed elevato, similmente ai luoghi ove sorge Motta Camastra. In realtà si propende per una introduzione del termine in Sicilia intorno al XIV secolo d.C., durante la dominazione angioina ed aragonese, facendo riferimento alla parola "Motte", che in francese indica "fortificazione su di un poggio". E' accertata la presenza di un nucleo abitativo a partire dal XII secolo d.C., sorto intorno alla chiesetta della Madonna dell'Annunziata, aperta al culto nel 1161 d.C. Nei registri della cancelleria angioina nel 1272 l'abitato è ricordato col nome di "Crimastre". Successivamente, nel XIII secolo, il casale risulta di appartenenza di Ruggero Loria, finchè nel 1357, periodo in cui è attestata la presenza di una fortezza nell'insediamento, i Lancia, illustre famiglia di Messina, ne ottengono il controllo, ricordandola nei documenti con il nome di "Mocta Sancti Michaelis". Nel 1558 Fazello cita Motta Camastra come "piccolo castello" e nel 1750 la fortezza è indicata ancora esistente, edificata sulla vetta di una rupe scoscesa da ogni parte.
Descrizione architettonica e topografica
Il borgo sorge su di una collina a circa 453 m. s.l.m. ed è rivolto verso la sponda settentrionale del fiume Alcantara. Lo sovrasta la sommità del monte (quota 620 m. s.l.m.), sul cui belvedere si gode una vista magnifica. I riferimenti visivi legano Motta Camastra in direzione ovest al castello di Francavilla e, in profondità, al monastero - fortezza di S. Salvatore della Placa. Volgendo lo sguardo a sud-ovest si riconosce l'abitato di Castiglione con la sua imprendibile fortezza, mentre verso est l'occhio può seguire il corso dell'Alcantara, finché non si getta in mare. Proprio in quel punto, leggermente spostata verso meridione, è possibile distinguere il castello di Calatabiano. Due sono gli antichi nuclei che si possono distinguere nell'abitato di Motta Camastra: uno gravita intorno alla chiesetta della Madonna dell'Annunziata, edificata intorno alla metà del XII secolo; l'altro, vicino al primo, è disposto intorno ai resti del castello, che giace ormai completamente inglobato in strutture più recenti, distinguendosi di esso solo un ingresso ad arco, con chiave in pietra lavica, e un breve tratto di paramento murario con andamento curvilineo. Attualmente non esistono dati archeologici che possano retrodatare l'insediamento di Motta Camastra prima del periodo normanno. Soprattutto non esistono attestazioni riguardo alla possibile presenza di un fortilizio o di una fortezza prima del castello, la cui presenza è ufficialmente attestata a partire dal XIV secolo e non oltre. Nonostante ciò è bene riflettere sulla posizione geografica estremamente favorevole del sito, sia per quanto riguarda la difendibilità, sia riguardo ai riferimenti visivi; caratteristiche che invitano qualsiasi studioso a ritenere l'origine dell'abitato più antica, rispetto a quanto denunciano i documenti, ed altrettanto misteriosa.
Amico V., Dizionario topografico della Sicilia, tradotto e annotato da Gioacchino Di Marzo, 2 voll., Palermo 1855-56; Bresc H., Motta, Sala, Pietra, un incastellamento trecentesco in Sicilia, in "Archeologia Medievale" II, 1975, pp. 428-432; D'Alessandro V., Politica e Società nella Sicilia Aragonese, Palermo 1963; Fazello T., Della Storia di Sicilia deche due, Palermo 1817, rist. an. Catania 1985; Grassi C., Memorie storiche di Motta Camastra e della Valle dell'Alcantara, Catania 1905; Motta Camastra, Gole dell'Alcantara, suppl. a "Centonove" num. 16 del 19 aprile 2002.