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CARMIGNANELLO, ROCCA CERBAIA
a cura di Fernando Giaffreda
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pag. 1 - pag. 2 scheda cenni storici video
Due suggestive vedute della rocca.
Il
dominio fiorentino sulla Rocca a partire dal XIV secolo, trasformò
definitivamente Cerbaia in un presidio militare, facendole perdere a tappe
secolari l’originaria caratteristica politico-residenziale. La Repubblica di
Firenze ebbe qui il suo estremo baluardo nord-occidentale, di cui si
impadronirono gli Spagnoli e i Lanzichenecchi dei tempi di Carlo VIII, non
senza le dovute devastazioni. Nel Seicento, la Rocca di Cerbaia passò alla
proprietà dei Novellucci, ricca famiglia nobiliare pratese che aveva nelle
attività mercantili cittadine i principali interessi, e che inserì il
maniero in un’estensione fondiaria di importanza secondaria, allargata
peraltro a gran parte della Val di Bisenzio. Lo stallo economico del contesto
perdurò fino all’Ottocento, quando la Rocca fu acquistata dalla famiglia
straniera degli Eldmann, gli stessi che l’hanno venduta pochissimo tempo fa
al Comune di Cantagallo. Neppure il particolare regime fondiario del
dispotismo illuminato dei Lorena riuscì a tirar fuori dallo stato di relativo
abbandono e di sostanziale perifericità un castello che come questo ancora
fino all’altro ieri rischiava di crollare del tutto.
Anzi,
si dovrebbe prendere gli attuali lavori di messa in sicurezza, con il loro
presupposto delle connesse indagini archeologiche e geologiche effettuate e da
effettuare, come l’occasione per inaugurare davvero anche una ricerca
storica seria e impegnata, che tenda a individuare finalmente quando e come
l’attuale stato di diroccamento è avvenuto, tanto più perché le
testimonianze e i documenti probanti di questa condizione odierna, che si
vuole fissare, scarseggiano ampiamente. Sarebbe infatti interessante, per il
pregiudizio storico e scientifico, venire a conoscenza anche del tipo di
progetto di recupero e restituzione che il Comune proprietario intende
realizzare. Se si fosse infatti pensata solo la realizzazione di un percorso
“medievale”, edificato e urbanizzato a norma edilizia vigente, per il
riuso della Rocca di Cerbaia ad esclusivi scopi turistici, museali o di visita
organizzata, i lavori non rischierebbero forse di seppellire nuovamente (e
definitivamente) le prove archeologiche necessarie alla lettura scientifica
della sua storia?
Molte
domande sulla Rocca di Cerbaia attendono risposte: sono stati i lanzichenecchi
del Sacco di Prato a compiere le prime rovine? Oppure è l’abbandono della
prolungata proprietà dei Novellucci la causa del disfacimento? Oppure ancora,
saranno stati i lavori ferroviari di apertura delle numerose gallerie della
Direttissima Prato-Bologna negli Anni Trenta – di cui una, scavata dai
genieri militari, attraversa da parte a parte proprio lo sperone su cui poggia
la Rocca – a compromettere la stabilità della fortificazione altomedievale?
E se sì, in che misura? I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, le cui
bombe inesplose ogni tanto si fanno brillare ancora oggi, che parte hanno
giocato?
Confidiamo oggi (2005) in un’attenta valutazione di questi rischi, che potremmo definire “storici”, da parte dell’attuale restauratore. Scegliere la strada della “sicurezza”, del “ripristino” e del “percorso medievale”, può significare anche lo sbarramento e la sepoltura (relativa) della memoria storica di un’area ancora tutta da indagare.
NOTE
1
Per
comodità di lettura e maggiore informazione, riportiamo il testo integrale
del cartello edilizio pubblico ritratto nella foto: «Comune
di Cantagallo - Provincia di Prato. Progetto “Indagine
conoscitiva, restauro e valorizzazione turistica di Rocca Cerbaia” 1°
Lotto – Progetto approvato con deliberazione del Consiglio comunale 15
settembre 2003, n. 127 – Cofinanziamenti: Provincia di Prato, Comunità
montana Val Bisenzio zona P, Coop. Bisenzio Ombrone scrl, Fondazione Cassa
Risparmio CariPrato, Camera di Commercio I.A.A. di Prato, Fondazione Cassa di
Risparmio di Lucca - Nulla Osta della Sovrintendenza Bb. Aa. Della Toscana 11
ottobre 2001, n. 17281 – Responsabile del procedimento L. 109/94: arch.
Carmela Masillo – Notifica ai sensi del D. l.vo 494/96 (Sicurezza): 10 marzo
2004, n. 1659 – Progettista, Direttore dei Lavori, Coordinatore responsabile
della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione: arch. Nicola Gallo
– Importo dei lavori a base d’asta: € 191.446, 71 [importo
aggiudicato? N.d. A] – Contratto d’appalto lavori affidato a:
Cooperativa Archeologia scrl di Firenze, con subappalto [quota
non specificata, N.d.A.] a: Sandretti Silvano d.i. – Responsabile di
Cantiere: arch. Rita Galanti – Direttore tecnico: arch. Carmela Pinto –
Tempo contrattuale d’esecuzione: 240gg. – Data di consegna lavori: 10 aprile 2004»
2 Veronica Vignolini, Rocca Cerbaia e i caratteri archeologici delle fortificazioni medievali nell’alta valle Bisenzio, 1996 Università di Firenze, Facoltà di Lettere, relatori F. Snura e A. Vanni Desideri.
3 Dopo le prime indagini geologiche subito commissionate al prof. Moretti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, giusto per verificare il rischio di un crollo dello sperone strapiombo su cui poggia il complesso, nell’estate 2000, «il prof. Milanese del Dipartimento di Archeologia Medievale dell’Università di Pisa ha compiuto a Rocca di Cerbaia una prima campagna di rilievi, che ha messo in luce la straordinaria importanza del sito tanto che, nella tarda primavera del 2002, inizierà una vera e propria campagna di scavi archeologici» (Fonte: www.terradiprato.it).
©
2002 Fernando Giaffreda, testo e foto; per la foto 24: © Aldo
Innocenti; per le foto 33 e 34: © Andrea Moni. Si ringrazia il
C.D.S.E. della Val di Bisenzio per la gentile concessione delle foto
25-34.