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  GUDON DI CHIUSA, BORGO, CASTEL SUMMERSBERG

a cura di Stefano Favero

scheda    cenni storici del borgo    la leggenda    Castel Summersberg


Il castello di Gudon, posto sopra lo sperone roccioso del borgo. In basso, a sinistra: torre quadrata esterna, di vedetta, al castello; a destra: particolare dei merli “ghibellini” o a “coda di rondine” del castello, con una torretta.

 

In basso: un contrafforte del castello adattato a maso-abitazione.

 

La chiesa di Gudon, centro del borgo, nei pressi del castello  Frontale della chiesa di Gudon, che è centro del borgo omonimo  Alcune merlature del castello di Gudon  Il portale d'ingresso al castello  Un tratto del perimetro castellare con il contrafforte amgolare

Le mura di cinta con i tipici merli del Castello di Gudon  Un tratto lineare delle mura del castello  Un portale d’ingresso sul ponte diruto  Un altro ingresso a Gudon, questa volta murato in un secondo tempo


Epoca: X secolo.

Posizione geografica: Gudon (in tedesco “Gufidaun”) è una frazione di Chiusa, in provincia di Bolzano. Dista due chilometri dal capoluogo comunale. Chiamato anche “paese dei sette colli”, è posizionato sopra la valle dell'Isarco e la Val di Funes a 734 metri di altitudine.

Stato di conservazione: buono.

Come arrivare: la località di Gudon è raggiungibile percorrendo la strada che collega Bolzano a Merano. Arrivati a Chiusa si seguono le indicazioni per Gudon. Dall'autostrada A22 Modena-Brennero, si esce al casello Chiusa.

Come visitarlo: a piedi. Il castello è privato ed è quindi consentita solo la visita degli esterni.

    

Cenni storici del borgo.

È del 950 la prima citazione di Gudon in un documento ufficiale, anche se gli archeologi hanno accertato che i primi insediamenti umani nell'area risalgono al 2000 a.C. La presenza, qui, di coloni retici e romani, è indicata dai reperti trovati durante alcuni scavi nella piazza del borgo. Analoghe risultanze sono state trovate nei pressi di Aichholz. L'insediamento dei primi bavaresi, invece, risale al sesto secolo. Qui, insieme ai pochi romani rimasti, acquistarono masi e campi da adibire a vigneto. La vita della gente del luogo proseguì serenamente fino all'anno 1027, quando l'imperatore Konrad II decise di separare le contee sorte intorno ai fiumi Adige, Isarco e Inn dal ducato della Bavaria, assegnandole al controllo dei vescovi di Trento e Bressanone. Queste originarie contee vennero sciolte definitivamente nel corso del tredicesimo secolo e venne contestualmente stilata una mappa di cirscoscrizioni giudiziarie significativamente di minore ampiezza. A partire dal 1220, a Gudon, vi era un'alta corte di giustizia che si occupava sia della giurisdizione che dell'amministrazione della vita politica. Per 150 anni le corti rimasero proprietà dell'unica famiglia nobile del luogo, i conti Thun. Proprietà che, dal 1619 al 1828, passò ai conti di Selva e Castelforte. Durante il sedicesimo secolo, come in molte altre regioni d'Europa, Gudon assurse agli onori delle cronache perché, in quanto sede dell'alta corte di giustizia, spesso fu associata ad episodi di persecuzione di streghe ed eretici. Ad esempio, Jakob Hutter, fondatore dell'omonima comunità, emigrato nelle Americhe, e sua moglie Katharina, vennero imprigionati a Gudon. La padrona del castello aiutò la signora Hutter a fuggire mentre suo marito Jakob fu condannato al rogo. Vi è anche una leggenda secondo la quale a Gudon sarebbero avvenuti numerosi e svariati roghi di “streghe”, imprigionate prima nella torre castellare e quindi uccise ai Piani del Giudizio.

 

La leggenda del "Sasso funerario"

In questo borgo si narra che morì un uomo il quale durante la sua vita era stato persona dissoluta. Perciò la gente mormorava che esso mantenesse stretti rapporti con le streghe. Alla sua morte il cadavere venne condotto ad Albes per le esequie, in quanto, al tempo, a Gudon non esisteva un cimitero. La processione si fermò nel luogo conosciuto come “sasso funerario” per depositare la bara e per fare una pausa di preghiera. Improvvisamente gli uomini al seguito del corteo funebre udirono un battito provenire dall'interno della bara. La aprirono e, al posto del corpo senza vita, trovarono una scopa. Si dice che le streghe si fossero già portate via la vittima.

  

Castel Summersberg

Summersberg, o in alcuni casi “Sommersberg”, indica la località sul versante ad est dell'abitato di Gudon. La prima traccia documentaria del toponimo risale al 1202. Nell'anno 1329 il duca Enrico di Carinzia diede il permesso di costruire sullo sperone di roccia questo castello al signore George Von Vilanders. Nei secoli che succedettero Castel Summersberg e la signoria di Gudon diventarono possedimento dei signori di Gufidaun e dei conti Thun, poi, nel 1618, dei Wolkenstein-Trostburg. Fino al 1828, il castello fu, sede del Giudizio di Gudon. L'ultimo atto di vendita dell'edificio, che lo fece diventare proprietà di Ignaz Zingerle, risale al 1857.

    

 

 

©2013 Stefano Favero

      


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