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ADRO, CENTRO STORICO
a cura di Stefano Favero
Sopra e in basso a sinistra: Palazzo Bargnani Dandolo, sede municipale. A destra, la cinquecentesca chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.
Sotto: la torre dell'antica chiesa di Santa Maria Assunta.
Posizione geografica: Adro si trova in Franciacorta, nella provincia di Brescia, a 28 chilometri dal capoluogo, a 651 metri di altitudine, ai piedi del Monte Alto.
Conservazione: ottima.
Come arrivarci: dall'autostrada A4 uscire a Rovato e seguire le indicazioni per Erbusco e quindi per Adro.
Come visitarlo: a piedi.
Vi è indecisione fra gli studiosi sull'origine del nome di questa località. Potrebbe derivare dal latino “ater”, cioè nero, oppure da “acer” per la notevole presenza di acereti in zona. In un documento risalente all'anno 822, conservato nel monastero di San Salvatore a Brescia, appare il toponimo “Atro”.
Il nucleo abitativo originario di questo paese della Franciacorta sorse su un pendio collinare e nel medioevo ebbe un sistema difensivo di cui attualmente rimangono visibili ruderi risalenti al 1300 e una torre ghibellina che sovrasta il borgo. Nel periodo della dominazione dei Visconti di Milano, Adro appartenne alla “quadra” di Palazzolo sull'Oglio. Fu però con il governo della Serenissima Repubblica che Adro conobbe il maggiore sviluppo economico della sua storia.
Nel centro storico merita una visita il palazzo Bargnani Dandolo, sede municipale, di origine seicentesca, appartenuto per un certo periodo agli eroi risorgimentali Enrico ed Emilio Dandolo. Nel corso dell'Ottocento, questo luogo fu un ritrovo-salottiero culturale della contessa Ermellina Maselli Dandolo, che ospitava patrioti e letterati. Fra essi anche Camillo Benso, conte di Cavour, Arrigo Boito e Giuseppe Verdi. Gli interni del palazzo conservano un dipinto del Pitocchetto ed una cappella gentilizia dalla strana forma ellittica, dedicata ai santi Bartolomeo ed Urbano, che annovera una suggestiva pala del Celesti, dipinta nel XVII secolo.
Sempre nel cuore del paese è da citare l'antica chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, dichiarata monumento nazionale, edificata fra il XIV ed il XV secolo. L'interno di questo edificio religioso, un'unica aula con quattro arcate a sesto acuto, è abbellito da un ciclo di affreschi del Cinquecento, raffigurante scene di profeti, evangelisti, della Madonna e di scene ispirate alla Bibbia. Alcuni di questi dipinti sono stati attribuiti ad artisti seguaci del Ferramola, artista vissuto tra le fine del ‘400 ed il 1528. Interessante la presenza, spesso ricorrente, dello stemma di Adro, una lettera “A” contornata da tre grappoli d'uva, testimonianza che il paese, anche nell'antichità era fortemente vocato alla coltura della vite. Il campanile della pieve risale invece al Settecento.
Sul lato posteriore della chiesa sorge il museo parrocchiale, del XVII secolo. Esso fu abitazione dei campanari e conserva tessuti, arredi ed oggetti perlopiù di ispirazione religiosa. Qui sono conservati anche numerosi paramenti sacri finemente ricamati ed una collezione di argenti a sbalzo, opera dei mastri cesellatori e fusori delle botteghe orafe della Lombardia. Tra le tele qui ospitate, meritano una citazione la Madonnina del Malatesta, ispirata al maestro Raffaello Sanzio, alcune opere di Ottavio Amiconi (XVII secolo) e Luca Mombello (XVI secolo).
Adro, oggi, è un luogo che risente fortemente del passaggio di famiglie nobiliari che in passato, soggiornandovi, fecero erigere palazzi e ville. Da notare lo stile cinquecentesco di Villa Terzi-Cochard e di Palazzo Pradella-Pecchio-Terzi), seicentesco, con affreschi in stile inglese.
©2010 Stefano Favero.