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POZZOLENGO, BORGO FORTIFICATO
a cura di Stefano Favero
Sopra e in asso: la cinta muraria occidentale ed il portale di accesso al borgo fortificato.
In basso: la torre campanaria, la parte meglio conservata della fortificazione.
Epoca: incerta, precedente l'anno 1000.
Posizione geografica: Comune omonimo in provincia di Brescia, Pozzolengo si trova all'estremità meridionale dell'anfiteatro morenico del Garda, ai confini con le province di Verona e di Mantova.
Conservazione: buona. Il “castello” è stato di recente sottoposto ad una profonda azione di recupero delle sue vie interne.
Come arrivarci: dall'autostrada A4 Torino-Trieste, uscire al casello di Sirmione e quindi seguire le indicazioni per San Martino della Battaglia e Pozzolengo.
Come visitarlo: a piedi.
Di Pozzolengo (in latino Puzolingi) vi sono tracce che fanno supporre che il territorio fosse abitato già dalla preistoria. In alcuni appezzamenti agricoli attigui all'ex-abbazia di San Vigilio, infatti, nel 1979 furono scoperti 60 strumenti in selce del periodo compreso fra mesolitico ed età del bronzo. Il primo agglomerato di case sarebbe invece sorto intorno ad una mansio posizionata lungo la Via Gallica. Successivamente si formò un villaggio più esteso intorno al “Castelletto”, sul quale poi sarebbe sorta anche la prima fortificazione.
Le prime case del borgo fortificato di Pozzolengo, sulla parte alta del monte Fluno, risalirebbero alla fine del decimo secolo. Strutturato in funzione di difesa dalle calate di Ungari e Magiari, il borgo venne ricostruito a partire dal 1250. Ad occuparsi della riadattamento fu la città di Brescia, riconoscente a Pozzolengo per la fedeltà dimostrata durante le battaglie contro gli eserciti di Federico II di Svevia. Pozzolengo ottenne così l'”immunità” nel 1253 (dal Liber Potheris Comunis Brixie).
Tra la fine del quindicesimo secolo e l'inizio di quello seguente avvenne la trasformazione più significativa. Venne ampliata la cinta muraria occidentale e Pozzolengo divenne così la fortificazione più grande dell'area del Garda lombardo. Venne comunque mantenuta integra la forma della cortina preesistente, a ridosso della quale vennero però eretti numerosi edifici ad uso abitativo. Per adeguarsi a tale sviluppo urbano venne costruita un'altra muraglia a quota più bassa, dotata anche da torri di vertice e mediane a pianta semiovale.
All'inizio del ‘600 l'abitato di Pozzolengo risultava essere tra i più fiorenti dell'area. Tre decenni più tardi, però, l'imperatore austriaco Ferdinando II mandò gli Alemanni, con a capo il sanguinario conte Rambaldo di Collalto. Essi, dopo avere sterminato le milizie veneziane a Goito, entrarono a Peschiera del Garda, che venne conquistata e messa a ferro e fuoco. Dopo Goito e Peschiera, la tappa successiva dei barbari fu Pozzolengo. Dopo alcuni giorni di assedio alle mura del castello dove gli abitanti si erano rifugiati, questi riuscirono a respingere gli Alemanni infliggendo loro significative perdite. L'operazione venne lodata con un encomio autografo del doge Nicolò Contareno. Era il 14 giugno 1630.
Oggi, visitando il “castello”, inteso come borgo, si possono apprezzare le particolari torri di forma cilindrica. In particolare, una di queste, fin dal quindicesimo secolo adibita a torre campanaria, è perfettamente conservata, ma appare in discreto stato di conservazione anche la cinta muraria. Merita una visita anche la chiesa di San Lorenzo, eretta nel 1510 ed ampliata nel 1740, che si presenta come un’originale costruzione a 36 colonne cilindriche sorrette da tozzi piedistalli in pietra, ornate da caratteristici capitelli corinzi. Le viuzze del centro storico portano anche a notare quattro edifici meritevoli di una sosta: sono Palazzo Gelmetti, Villa Albertini, Palazzo Brighenti e Casa Piavoli.
©2012 Stefano Favero.