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CARMIGNANO, ROCCA
a cura di Fernando Giaffreda
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pag. 1 - pag. 2 scheda cenni storici video
Veduta della catena del Montalbano con in primo piano il bastione difensivo della Rocca.
NOTE
1
Un interessantissimo lavoro di Andrea Cecconi e
Piero
Cuccuini, L’antico lago di Firenze-Prato-Pistoia,
Edizioni del Palazzo, Prato, 1986, dimostra l’esistenza di un
bacino lacustre che nel Quaternario copriva tutta l’area
menzionata. A causa dell’emersione progressiva delle terre il
lago è andato prosciugandosi fino a ridursi in età
preistorica a una grande pianura alluvionale leggermente inclinata a
Mezzogiorno. E che i Romani avrebbero parzialmente bonificato
2
Giovanni
Villani (Firenze c. 1280-1348), Cronica,
Firenze 1844-45. Ultima edizione Giovanni
Villani, Nuova cronica, ed.
critica, Parma, Fondazione Pietro Bembo/Guanda, 1990-91, 3 vv
3 Oltre all’ipotesi che qui vi fosse in epoca romana un patrizio appellato Carminius che col suo fundus carminianus abbia denominato il luogo, oppure che la carminatio, cioè la pettinatura o la scardassatura della lana con l’arnese carmen, fosse la caratteristica lavorazione praticata nel posto, non è affatto peregrino sottolineare il significato latino del termine carmen nell’accezione di canto, cioè propriamente scongiuro, con tutti i vari sinonimi intrinseci e collegati di “scaramanzia”, “esorcismo”, “evocazione-invocazione”, “magia”, “incantesimo”, “maledizione”, “malocchio”, ecc.
4 A conferma di questa ritenuta malvagità e irriverenza, dovuta in parte alla convinzione che Pistoia fosse stata fondata da alcuni legionari di Catilina ai tempi della congiura (appunto!), Dante Alighieri prosegue il Canto XXV così: «Ahi Pistoia, Pistoia, chè non stanzi / d’incenerarti sì che più non duri / poi che ‘n mal fare il tuo seme avanzi?».
©
2005 Fernando Giaffreda, testo e foto. Riproduzione vietata.