DE CASTRO VENANDI CUM ARTIBUS | a cura di Falco, Girifalco e Metafalco |
Un medieval reality show
di Metafalco
PRIMO GIORNO
Buona
sera, Signore
e Signori! Sono
lieto di presentarvi un nuovo format televisivo, un programma che ha
dell’innovativo, una situazione straordinaria che metterà a dura prova i
concorrenti del nostro gioco, un’ambientazione che farà viaggiare nel tempo
facendo luce su un periodo storico lontano e carico di mistero: il Medioevo.
Un
gioco che oltre a scendere in campo con importanti contenuti culturali facendosi
portavoce e divulgatore della realtà di un tempo passato si propone,
avvalendosi dell’aiuto di rinomati psicologi, di indagare sulle più recondite
paure, speranze e convinzioni della psiche umana.
In
poche parole, un grandioso reality show pieno di esilaranti sorprese!
Non
vi sembra possibile che la TV vi offra più di quanto ha già dato? Non riuscite
ad immaginare nulla di più interessante delle appassionanti storie d’amore
nate all’interno di una casa in cui fra piscina, sauna e palestra dodici
persone sono costrette ad una difficile convivenza? Vi sembra difficile pensare
ad una scenografia più esilarante di un’isola deserta e di una foresta di
mangrovie in cui ben noti personaggi televisivi lottano per la sopravvivenza?
Non credete che ci siano prove più coraggiose di quelle affrontate dai
masochisti dello Yucatan?
Se
la risposta è sì, se vi sembra che la TV vi abbia già dato il massimo è
perché non avete lontanamente idea di ciò che avverrà nel Grande
Castello.
Ebbene,
gentili Signori e Signore, io non vi propongo corpi scolpiti come bronzi di
Riace, niente abitini alla moda, niente appassionanti storie d’amore: vi
propongo di valutare le menti dei
concorrenti del nostro show i quali in quindici giorni di permanenza
all’interno di uno splendido edificio medievale metteranno a nudo la propria
personalità.
Abiteranno
la dimora
di Federico II, uno degli imperatori più amati dalla storia, figlio - anzi no,
dalla regia mi dicono nipote - dell’altrettanto famoso
Federico Barbarossa, il quale come ben potete immaginare non ha nulla a
che vedere con il cantante.
Anche in
questo programma i vip non mancano! Tuttavia in questo show qualcosa in più è
stato aggiunto: un semplice gioco televisivo si arricchirà di importanti
contenuti culturali, diverrà mezzo di divulgazione della cultura medievale; non
penserete mica che soltanto Piero Angela e Alessandro Cecchi Paone siano
in gradi di fare cultura in TV?
In
15 giorni, sotto gli occhi attenti e inesorabili delle telecamere continuamente
ripresi e
videocontrollati verranno messe a nudo le conoscenze dei nostri concorrenti sul
Medioevo, un periodo storico ancora oscuro, ma sul quale la nostra trasmissione
si impegna a fare luce proponendosi di comprendere il motivo per il quale il
castello venne costruito.
A
questo scopo sono stati accuratamente scelti i concorrenti del nostro reality
show: uno storico, un esoterico, una guida, un rappresentante del personale
e alcuni turisti, disputeranno, nel senso più medievale del termine, su vari
temi. Alla fine di ogni disputa è prevista una nomination in cui verrà
votato quello che gli abitanti del castello giudicheranno meno preparato sulla
storia o comunque meno adatto a restare nel castello. Le scelte dei votanti
dovranno essere rigorosamente motivate.
Solo
uno sarà il vincitore! Buon divertimento!
SECONDO
GIORNO
Cari
amici telespettatori cosa sta succedendo nel Grande
Castello? Diamo subito un’occhiata!
Le
telecamere indugiano su una stravagante donna sulla trentina vestita con un
improbabile completo rosa confetto che, data la stazza, le conferisce
l’aspetto di una meringa alla fragola. Cosa fa? Canta? Una voce melodiosa esce
dalla sua bocca, l’armonia riempie le sale del castello, l’acustica è
spettacolare, le volte a crociera sono d’aiuto, il canto richiama un altro dei
nostri concorrenti ammaliato da quella voce di fata. Intimidita dal rumore dei
passi la nostra sirena interrompe il canto. I due si incontrano, si guardano.
Chi è l’uomo che le si avvicina? Lavora a Castel del Monte e ora prende parte
al nostro reality show. Il senso del dovere non lo abbandona e,
richiamato da rumori sospetti, si aggira nelle sale del piano superiore per
sapere di cosa si tratti.
CUSTODE:
Era lei che cantava?
CANTANTE:
Sì! (risponde contenta di essere stata
notata e con un moto di falsa modestia).
CUSTODE: Ho sentito una musica provenire dal piano
superiore e mi chiedevo cosa fosse! Lei può cantare quanto vuole non si
preoccupi, ero solo curioso - sa, il senso del dovere - di sapere se si
trattasse di qualche effetto sonoro voluto dagli autori del programma.
CANTANTE: No, no, non si tratta di nessun effetto
sonoro, ero io che provavo a cantare. Sono cantante lirica di professione e
stavo provando l’acustica del castello.
CUSTODE:
Complimenti allora, gli altri ed io
pensavamo che fosse una musica registrata, non ci eravamo accorti che si
era allontanata! (nel frattempo ai due si
sono uniti gli altri concorrenti).
CANTANTE: È bello sentirsi a casa! (dice sospirando e ansiosa che le si facciano altre domande).
CUSTODE: Mi fa piacere che si sia già ambientata.
Anch’io mi sento un po’ a casa, ma sa, io qui normalmente ci lavoro, forse
non apprezzo neanche più la straordinarietà del luogo.
CANTANTE:
No, io intendo sentirsi a casa in un altro senso! (ripete
il concetto impaziente).
CUSTODE:
Ha
ragione, il castello è così pubblicizzato da sembrare a tutti un luogo
familiare.
CANTANTE: Ma io intendo proprio a casa, casa.
CUSTODE: Ma in che senso?
CANTANTE:
Sono
parente del proprietario! (finalmente!!!).
CUSTODE:
È imparentata con i Carafa di Ruvo? (incomincia
a incuriosirsi).
CANTANTE: No. con Federico II! Un mio zio, parente
di Federico, era un Cavaliere Templare. So quindi per certo che questo posto ha
a che fare col Samto Graal, ma non posso dirle di più. Sono comunque contenta
di essere qui, per poter ritrovare una parte di me! D'altronde questo castello
con questa acustica fantastica non si può escludere che nella lungimiranza
dell’imperatore sia stato costruito un po’ anche per me e come omaggio alla
mia musica.
CUSTODE:
Allora è emozionante cantare qui? (data
la situazione psichica della sua interlocutrice la asseconda).
CANTANTE: Sì, molto. L’acustica è fantastica. Ho
provato non soltanto il mio repertorio lirico ma anche alcune sonorità
orientali e alcuni pezzi di musica etnica.
CUSTODE:
E quindi? (bella cozzaglia!).
CANTANTE: Finito questo gioco, mi farò dare
l’autorizzazione per poter incidere qui un disco!
CUSTODE: Sa, io che lavoro qui da tanti anni le
posso dire che non è una cosa semplice.
CANTANTE:
Sono sicura che non avrò problemi! (risponde
infastidita dall’insinuazione che turba il suo delirio di onnipotenza).
CUSTODE:
Se oltre ad essere parente di Federico è
anche parente di chi gestisce queste cose…
CANTANTE: Deve sapere che sono la nipote del xxxxxx
xxxxxxxx.
CUSTODE: Se è così… i pezzi grossi sono un
abitudine nella sua famiglia.
CANTANTE:
Ah, che stupida, dimenticavo di presentarmi. Mi chiamo Rxxxxxx. (rassicurata
e incoraggiata da quello che è convinta sia un complimento si rasserena).
CUSTODE:
Io
Cxxxxx (non riesce a celare un sorriso).
Dopo
questo primo dialogo fra i concorrenti, gli abitanti del castello sono chiamati
dal Grande Re nella sala delle confessioni per decidere chi deve abbandonare il gioco.
Purtroppo ogni gioco ha le sue regole e guai, amici telespettatori, se queste
non fossero rispettate!!!
Cosa
decidono i concorrenti? Sorprendentemente all’unanimità viene eliminato il
custode (il quale, ironia della sorte,
sembrava fra i due il più dotato di raziocinio). Le motivazioni? Nulla di
personale ovviamente, ma innanzi tutto poteva comportarsi più educatamente nei
confronti di tale personaggio e di tale stirpe. In secondo luogo non è passata
inosservata la sottile ironia, forse dettata dall’invidia,
che serpeggiava nelle sue parole al momento della rivelazione. Queste
sono cose che ad occhi attenti e a persone intelligenti non sfuggono. Inoltre è
meglio che rimanga una persona di cultura che possa raccontare qualcosa di
interessante sul castello e sul segreto dei Templari, piuttosto che un prosaico
custode a digiuno di storia e scettico dinanzi a chi sa.
©2004 Metafalco; disegno di Girifalco