DE CASTRO VENANDI CUM ARTIBUS | a cura di Falco, Girifalco e Metafalco |
Nuova puntata del medieval reality show
di Metafalco
Buona
sera, amici Telespettatori! Anche questa settimana sono felice di trovarvi
numerosi e ansiosi di sapere cosa succede nel Grande
Castello. I nostri concorrenti, ospiti-prigionieri dell’enigmatico
castello medievale convivono quasi da una settimana. Nei giorni intensi che
hanno trascorso insieme c’è chi si è del tutto ambientato stringendo salde
amicizie coi compagni di questa originale avventura, c’è chi invece complice
la boria e un carattere poco socievole è rimasto per libera scelta o, chissà,
per decisione dei suoi compagni completamente isolato.
Discussioni non sono mancate, soprattutto quelle riguardanti la funzione del bel
maniero ottagonale. Dato che il nostro reality show ha come obiettivo non solo
creare un programma di intrattenimento, ma, come vi ho anticipato, anche rendere
più accessibili contenuti culturali spesso offerti esclusivamente agli addetti
ai lavori lasciando fuori una grossa fetta della popolazione, temi come la
funzione del castello, la motivazione per la quale fu costruito e il perché
della singolare forma ottagonale hanno suscitato il nostro e spero anche il
vostro vivo interesse.
Non
dimenticate che i concorrenti, opportunamente scelti dalla nostra redazione dopo
non poche selezioni, sono stati considerati i più adatti a far entrare la
Cultura con la “C” maiuscola nelle vostre case. Ricordate anche che
attraverso il meccanismo delle nomination e delle eliminazioni solo i migliori
resteranno in gioco.
D’altronde
noi vi proponiamo di avvicinarvi alla cultura e alla storia medievale in modo
leggero, ma non per questo meno scientifico. Quindi, via quei barbosi testi di
storia straripanti di date e citazioni in latino – quanto di più elitario si
possa pensare perché non è detto che tutti debbano conoscerlo
– , di documenti
e carte vecchie che ci ripropongono sempre le solite e noiose nozioni e
vorrebbero farci credere che non esista, per esempio, alcun mistero che circondi
il castello che non io, ma una commissione di esperti e studiosi ha scelto come
ambientazione ideale del nostro reality show.
Via
libera a una storia appassionante e divertente, accessibile a tutti. In fin dei
conti sarà il consenso popolare, o come direbbero gli eruditi la vox
populi – non solo loro sanno il latino, ma sono i soli che lo utilizzano
come forma di emarginazione della maggioranza e di ghettizzazione culturale –
a decretare il vincitore del gioco.
Questa
calorosa introduzione per prepararvi a quanto vedrete oggi. Protagonisti
della scena sono due personaggi che rivestono all’interno del gruppo ruoli,
modi d’essere diametralmente opposti: uno storico solitario e scontroso
detentore di quel sapere inaccessibile ai più e una guida carina, frizzante,
socievole mediatrice culturale fra il sapere degli storici, così chiuso da
apparire quasi massoneria, e i turisti fruitori e fonte di ricchezza di ogni
monumento.
Buona visione e ovviamente buon divertimento!
QUARTO
GIORNO
Attratti
dal sole che riscalda il cortile ottagonale, i nostri concorrenti sono fuggiti
dalla penombra delle sale del castello per godersi il tepore di una bella
giornata di fine primavera. Non è difficile individuare una netta divisione: un
primo gruppo costituito da tutti i concorrenti seduti in cerchio al centro del
cortile e un uomo solitario che ascolta con un sorriso sardonico quanto si
racconta nel gruppetto e siede leggermente in disparte – e soprattutto non in
cerchio come gli altri – rompendo la simmetria quasi perfetta che inscrive
nell’ottagono un cerchio umano. Al centro del nostro cerchio spicca la figura
di una biondina tutto pepe concorrente del nostro reality show e nella vita
guida ufficiale di Castel del Monte. Interrogata dai suoi compagni di gioco,
curiosi di sapere qualcosa di più sull’edificio medievale, tiene banco
parlando in modo spigliato e buona dizione – come l’esperienza professionale
di guida le ha insegnato – , risponde con un bel sorriso stampato sulla faccia
alle domande, descrive doviziosamente l’atrio nel quale si trovano.
ALTRI:
Su, Vxxxxxxxxxx, raccontaci quello che sai su questo luogo misterioso e, giacché
ci siamo a cosa serve il cortile!
GUIDA
(evidentemente
lusingata dalla proposta inizia con entusiasmo senza tuttavia dimenticare la sua
già citata professionalità): Signori,
dovete sapere che quello che voi oggi chiamate volgarmente cortile era un tempo
molto più ricco di quel che potete immaginare. Al centro di questo spazioso
atrio doveva un tempo esserci una vasca di purissimo marmo bianco, di forma
ottagonale, o chissà perfettamente tonda, nel tal caso con otto sedili o con un
numero di sedili multiplo di otto. (Mentre
parla il nostro concorrente solitario la guarda scettico o forse solo stizzito.
Si tratta di uno storico sedicente medievista il quale è forse invidioso di
lasciarsi soffiare il pubblico da quella che lui crede, nella sua boria, solo
una biondina intraprendente).
ALTRI:
Ma a cosa doveva servire questa vasca?
GUIDA:
Non dimenticate che questo non è un semplice castello, ma un luogo in qualche
modo magico costruito per portare a compimento un percorso iniziatico. Non
poteva perciò mancare una sorta di battesimo dell’acqua, un rito purificatore
per rendere pure le anime di coloro che si avvicinano a questa nuova forma di
conoscenza.
ALTRI
(interviene timidamente uno degli
ascoltatori facendosi forte di quanto letto da qualche parte): Quindi sotto
il pavimento non c’è solo, come dicono alcuni, una cisterna per la raccolta
dell’acqua piovana? (Lo storico si illumina, gli occhi gli brillano, finalmente
vede aprirsi uno spiraglio per intervenire, vede brillare nel buio la
piccola fiamma del raziocinio)
GUIDA: Suvvia non sia scettico! E chi parlerebbe, poi, in questo modo? Così, secondo lei, Federico avrebbe fatto costruire questa perfetta forma ottagonale per farci una cisterna dell’acqua piovana? (A tali obiezioni il nostro povero interlocutore rimane interdetto, poi arrossisce, in fine lascia cadere ogni forma di resistenza: sembra convinto).
STORICO
(dopo aver visto desistere l’unico degli
oppositori decide di intervenire): E dove si sarebbe trovata questa vasca?
GUIDA(contenta di aver attratto la sua
attenzione):
Proprio al centro! Se sta così lontano e in disparte come al
solito non mi riesce a sentire…
STORICO
(magari non avessi sentito. Il problema è
che ho sentito fin troppo bene!):
è proprio sicura?
GUIDA:
certo,
forse quando mi sono presentata non ha sentito che sono una guida, anzi la guida
ufficiale di Castel del Monte
STORICO (andiamo bene!): E quali prove avrebbe di ciò? Gli studi testimoniano che non sono mai stati rinvenuti pezzi, neanche piccolissimi, della vasca di cui parla. Avete sentito, dice che c’era una vasca, ma io vi assicuro che non c’è assolutamente alcuna prova di quello che dice. (Il gruppo sembra oltremodo infastidito dalla interruzione. Sono ansiosi di ascoltare il resto della spiegazione e soprattutto sottoporsi a un rito, diciamo pure magico, con il quale sarà possibile, a mezzogiorno in punto, captare l’energia positiva del sole).
GUIDA:
Innanzi tutto io queste cose le ho lette
STORICO:
Dove?
GUIDA: Su libri.
STORICO:
Su quali libri, libri di chi, scritti da chi, perché sa, siccome viviamo in un
paese democratico, tutti possono scrivere libri e se sono fortunati farseli
pubblicare. Sta al lettore, a meno che non abbia un cervello ancora allo stato
embrionale, valutare la validità delle tesi sostenute. E poi
chi scrive sa veramente quello di cui si parla, che attendibilità può
avere un libro scritto da una persona che non sa niente del Medioevo?
GUIDA:
Spero vivamente che lei stia scherzando, perché non riesco a capire che titolo
abbia lei per contraddire me, una specialista del settore. Se poi vuole arrivare
a negare le leggi immutabili dell’astrologia, vere fondamenta su cui poggia
l’intera costruzione di Castel del Monte… faccia un po’ lei…
(La
difesa impeccabile della guida è quasi seguita da una standing ovation da parte
dei suoi, ormai non sembra esagerato dirlo, proseliti) …
quindi secondo lei
per quale motivo sarebbe stato costruito questo edificio?
STORICO:
Guardi, cara guida, che Castel del Monte, nonostante l’indiscusso valore
artistico, è solo e soltanto un castello medievale costruito in questa zona e
non in una qualsiasi altra non per rispettare qualche stravagante regola
astronomica di cui sono sicuro che fra trenta secondi mi parlerà, ma per
completare le maglie di un rete di castelli costruiti in tutta la Puglia.
GUIDA: Pensi un po’ quello che vuole, secondo me non sa fare altro che negare
in preda a uno stupido scetticismo distruttivo.
STORICO:
Stupido scetticismo distruttivo? Ma mi vuole spiegare dove sono i documenti?
GUIDA:
Documenti???
Arreso
di fronte all’evidente incomunicabilità, di fronte all’incapacità di far
ragionare una ragazza tutto sommato giovane, il nostro storico si arrende giusto
in tempo, come mormora qualcuno degli astanti, per lasciare gli altri liberi di
prendere parte al rito magico. Il sole è ormai allo zenit, lo storico si
allontana, gli altri seguono la voce della guida: il cerchio si rompe, i
concorrenti corrono verso il centro dell’atrio, girano più volte su se stessi
e fissano la porzione di cielo ottagonale su di loro. Si sentono immediatamente
pervasi da una energia positiva che cancella immediatamente il malumore portato
dalla discussione…
Ma cosa succede? Non dimenticatevi che si tratta di un gioco: i nostri concorrenti sono chiamati a votare. L’esito del voto? Ancora una volta unanime: fuori lo storico, borioso e antipatico, e dentro la simpatica e preparata guida ingiustamente attaccata. Come negare d’altronde i benefici del rito magico appena eseguito???
©2004 Metafalco; disegno di Girifalco