DE CASTRO VENANDI CUM ARTIBUS | a cura di Falco, Girifalco e Metafalco |
Ottobre 2003
Scrive MARIA SPEZIALE Ciao, Metafalco, |
Risponde
METAFALCO
Ciao Maria,
sono felice di aver ricevuto la tua mail, ma spiacente di risponderti che il motivo per il quale i visitatori
sono attratti dal mistero di Castel del Monte è destinato a rimanere un arcano. Ora, assumendo questa come asserzione iniziale, proverò ad avanzare qualche ipotesi sperando che qualcuna di queste si avvicini se non al vero almeno al verosimile, e che sia condivisa anche da te.
Innanzi tutto vorrei precisare che, sebbene il numero dei proseliti degli esoterici sia in continuo aumento o per lo meno non tenda a diminuire, esiste anche un folto numero di turisti che come te o me ama "semplicemente" viaggiare senza avere la pretesa di compiere alcun cammino iniziatico verso nuovi mondi conoscitivi, ama vedere posti nuovi, tornare in luoghi già visti e fa ciò non seguendo una moda, ciò che è pubblicizzato o conveniente.
Sono questi i turisti che viaggiano spinti da curiosità, dal desiderio di vedere dal vivo ciò di cui si è letto anni prima sui libri di scuola, poi dell'Università, di cui si sono viste le foto sui testi di storia dell'arte.
Sono costoro che garantiscono che un numero costante di visitatori affolli in tutti i periodi dell'anno i numerosi monumenti italiani, sono costoro che contribuiscono a creare l'eterna fila degli Uffizi.
Non dobbiamo, tuttavia, dimenticare l'importanza che l'influenza mediatica ha nel condizionare le scelte e che spesso il primo approccio che un turista ha, in questo caso con Castel del Monte, è filtrato da quanto ascoltato in TV o letto su uno dei tanti siti che parlano all'unisono di Medioevo, Templari, Sacro Graal e così via.
Mi sembra quindi comprensibile, anche se non tollerabile, che, se in trasmissioni in prima serata su reti nazionali si parla di Castel del Monte scrigno del sacro Graal, Castel del Monte e i Templari, Castel del Monte costruito dal sole, Castel del Monte e le piramidi, Castel del Monte, insomma, e tutto ciò che sembra avere un non so che di incomprensibile, nei successivi due o tre mesi, in occasione del primo ponte utile, si avrà un picco nel numero di turisti completamente a digiuno di storia, inebriati di fantasie esoteriche, desiderosi di trovare quel mistero che li ha trainati fuori dalle proprie case.
D'altronde se si confronta il numero di turisti che arriva a Castel del Monte con quelli che visitano gli altri castelli pugliesi le cifre parlano chiare: tutto conferma che l'alone di mistero creatosi intorno al castello funziona benissimo come richiamo. Quindi, se questa pubblicità funziona così bene nel richiamare turisti, perché diffondere la notizia, magari sotto forma di scoop, che questo castello non è niente altro che un castello medievale come i molti altri presenti nella zona?
Se poi a ciò si aggiunge che, se non si hanno solide coordinate spazio-temporali, una volta nel castello ci si trova a gravitare intorno a una certa sala dei riti magici avendo come guida spirituale una guida locale che ci illumina sul percorso iniziatico da seguire, la situazione si fa realmente imbarazzante!
La mia opinione? Dovrebbero essere i turisti, una volta comprese quelle che sono le trovate pubblicitarie, a rivendicare, richiedere la vera storia del castello (come fai tu, Maria), ricollocarlo fra gli altri monumenti coevi, spogliarlo di quanto non ha senso e restituirlo nudo agli occhi dei futuri visitatori.
Con ciò, cara Maria, ti saluto e invito altri turisti-lettori a far sentire la propria voce!
Metafalco
Scrive LUPO Cari Falchi, ho letto con attenzione le vostre acute osservazioni e vi sottopongo una proposta per soddisfare ed appagare la delusione dei turisti quando scoprono che il castello è totalmente spoglio di mobilia. Durante le mie visite al Castello di Santa Maria del Monte ho notato che gli spazi interni erano adatti per un grande salone del mobile, come quelli che appestano la Campania ed alcuna zone della Puglia. All'interno vi mettiamo una abbondante signora, stile Concetta Mobili quella dei bei tempi di "Mai dire TV", che accompagna i visitatori tra cucine, tinelli e camere da letto tutto in stile esoterico: per esempio bagno alchemico stile Cagliostro, camera da letto modello Osiride e salotto in rito scozzese.
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Risponde GIRIFALCO
Caro Lupo, riflettiamo, un po' sulle tue simpatiche provocazioni.
Tu proponi un salone del mobile.
Sì, certo, si potrebbe fare, secondo me, ma aggiungo: e se pensassimo ad un salone di mobili antichi? Immagini un salone dedicato, magari, alla storia dell'armadio, del letto, della sedia, del divano, del vaso, della credenza? Una moltitudine di pezzi di ferro, tavole di legno andrebbero a colmare i tanti spazi vuoti di Castel del Monte, finalmente!
Ma, anche, immagini quanto piacere si scatenerebbe nei turisti se realizzassimo delle belle sagre, stile sagre estive di paese? Taralli locali, vini sponsorizzati, focacce casalinghe, rustici nostrani. Che delizia, che goduria sarebbe questa cultura!
E sull'arredamento a tema, poi, si potrebbero pensare "sale inglesi" (ovviamente con the made in UK), "sale tedesche", "greche", "russe", "giapponesi", con musica e cibi locali… per coccolare e far sentire a casa i tanti e poveri stranieri… Ma caro Lupo, paradossalmente, queste proposte sembrerebbero meno ridicole se non fossero finalizzate, solo a riempire i vuoti del castello (a patto che si senta questa necessità) e se fossero corredate di una pur seria ricerca storico- storiografica.
"Giocare con serietà" sarebbe, quindi, una grande fonte di iniziative. Creare giornate dedicate ai giochi ed alle giostre medievali, non farebbe divertire i bambini? Costumi dell'epoca, scenografie, anche semplici, non farebbero respirare un po' del profumo della storia, senza diventare con questo, folclore, senza trasformarsi in ipocrisia.
La gente, i turisti, gli uomini, hanno bisogno di toccare qualcosa con le mani o con il pensiero. L'errore è nel descrivere come storiche e fedeli alcune ricostruzioni, non nel realizzarle.
Quanti sacchi di bei ricordi porterebbero con sé i fanciulli, quanta spirata "pubblicità" scatenerebbe, quanto amore, quanto interesse, verso il sapere, farebbe nascere una giornata medievale come questa? E se inserissimo degli elementi estranei alla cultura medievale invitando i turisti a scoprirli, ed a spiegarne la loro estraneità al periodo (pensiamo, per esempio, all'eventuale ed erronea presenza delle patate in una cucina medievale!)?
Oppure, quanti progetti, quante idee avrebbero architetti ed artisti se si chiedesse loro di arredare una stanza del castello? Una installazione temporanea, una dichiarata opera di fantasia darebbe tanto fastidio al "nostro" gioiello?
Per avvicinare la gente alla cultura è necessario, secondo me, rendere accessibile i suoi contenuti.
I silenzi non servono quando si gioca, con gusto, con la storia, dichiarando che si sta giocando.
I problemi, come ben sai, sorgono quando le verità vengono chiuse nelle torri d'avorio o quando le storie da romanzo vengono spacciate per Storia.
Un saluto,
Girifalco
Scrive ENRICO FABBRO Cari Falco, Girifalco e Metafalco, ho letto sul sito ufficiale di storia medievale dell'Ateneo di Bari, peraltro con interesse e sorpresa, i vostri contributi sul comportamento dei visitatori del castello di Federico. Vorrei sapere se esiste un gemellaggio del castello di Federico con il comune di Castel del Monte in provincia di Terni, dove a volte soggiorno, e se esistono in questo caso facilitazioni per compiere un viaggio volto a verificare le analogie fra i due luoghi. Grazie |
Risponde FALCO
Caro Enrico,
naturalmente sono corso a verificare l'esistenza di un luogo che ha il privilegio di chiamarsi tale e quale
al famoso castello federiciano. Ho visto che si tratta di «Casteldelmonte, una località del comune di Acquasparta in provincia di Terni
(Umbria), a 700 metri s.l.m. sulla strada statale n° 418 che da Acquasparta porta a Spoleto, deviazione dopo il 5°
Km».
A parte la descrizione degna tanto di numero verde, ti dico subito che la questione verte semplicemente su un'omonimia che, a dir la verità, incuriosisce non poco anche il sottoscritto.
Che ne dici di fornirmi di qualche informazione sulle origini di questo paese? Come ben saprai Castel del Monte (il castello di Federico) si chiama così per via della chiesa di Sancta Maria de Monte che sorgeva nelle vicinanze del castello, e Federico II, infatti, nel famoso mandato del 1240 indirizzato a Riccardo da Montefuscolo, giustiziere di Capitanata, ordina che il castello venga costruito proprio nei pressi di questa chiesa. In verità, questa denominazione sembra proprio "ad hoc", vista la posizione occupata dal maniero che, sulla sommità di una collina a 540 s.l.m., offre una vista davvero mozzafiato!
Per quanto riguarda la località di cui mi parli, mi pare di aver capito che anch'essa sorge su una montagna. Che paesaggio si vede? Magari c'è anche un castello, cosa molto probabile se parliamo di un centro storico, e, ancora, i visitatori che giungono ad Acquasparta non saranno mica un po' bizzarri come quelli che giungono, davvero in tanti, qui in Puglia? Magari se non c'è ancora un gemellaggio sancito a livello istituzionale tra i due posti, nulla ci vieta di dare inizio a quello che potrebbe essere un interessante scambio di idee, cosa ne pensi?
Non dimenticare che sono un falco, adoro sorvolare i mari e sfiorare le cime dei monti, soprattutto quelli dotati di... castelli!
Attendo tue nuove,
Falco
©2003 Falco, Girifalco e Metafalco.