Brendon
è una creatura di Claudio Chiaverotti, noto anche per aver firmato numerosi
albi di Dylan Dog tra cui alcuni molto amati dal pubblico come Goblin, Frankenstein e Il
Buio.
Le
avventure di Brendon D'Arkness si svolgono in un futuro non molto lontano in cui
l'equilibrio climatico e geofisico della Terra è stato sconvolto dall'impatto
con un gigantesco asteroide che ha sprofondato il pianeta nell'oscurità più
completa.
Quando
il sole finalmente sconfigge la "Grande Tenebra" l'umanità si
risveglia scoprendo di avere perduto tutti i benefici della tecnologia e di
essere precipitata nel disordine sociale di un nuovo Medioevo in cui gli
individui sono spesso vittime della follia e della violenza tanto dell'uomo che
della natura.
Fin
dall'inizio dunque Brendon ha nella "transizione" la sua
caratteristica determinante.
Il
regresso del mondo in cui vive Brendon si segnala in vari modi, ogni centro
abitato si autogoverna e non esistono strutture statuali. Il potere viene
frazionato, quello politico è retto dal Borgomastro, quello militare dal Capo
della milizia, sorta di corpo di polizia.
Il
Borgomastro è in genere un personaggio carismatico, ma più una figura di
riferimento che un vero e proprio leader, probabilmente perché la sua carica
non è elettiva.
Infatti
se il Borgomastro viene a mancare è il Capo della milizia che lo sostituisce, e
non è raro che sia proprio questi ad uccidere il Borgomastro per prenderne il
posto (vedi «Brendon» 15, La Leggenda di
Lizard).
Anche
l'economia è strutturata su base locale, ogni borgo tende ad essere
autosufficiente per non essere costretto a reperire ciò che gli occorre
all'esterno, esponendosi ai pericoli e alle difficoltà delle zone desertiche.
Come
nel Medioevo spostarsi da un luogo all'altro è estremamente rischioso ed anche
per questo chi affronta le insidie del viaggio non viene visto di buon occhio;
chi viaggia lo fa in genere per sfuggire ad un pericolo e questo lo rende a sua
volta un pericolo per la comunità.
Jack Clockwork
entra in scena. Il mostro ai piedi di Jack Clockwork è ripreso dal particolare dell'Inferno
Musicale riprodotto in basso.
Trittico
delle delizie,
particolare dell'Inferno musicale, 1503-1504, Madrid, Museo del
Prado.
Brendon
è un cavaliere di ventura, un incrocio fra un cavaliere errante e un
investigatore privato, pur avendo un ruolo sociale egli è visto come un
elemento perturbatore: la sua sola presenza è il segnale di un pericolo
imminente.
L'avversione
dei miliziani per i cavalieri di ventura nasce dall'antagonismo fra i tutori
dell'ordine pubblico, e personaggi che come Brendon sono necessari laddove i
primi falliscono.
Brendon
D'Arkness simboleggia l'atmosfera di "transizione" che aleggia
continuamente nelle sue avventure, con il suo continuo ed irrinunciabile errare.
Anche
quando non ha un incarico preciso il suo imperativo è viaggiare, ciò è
indubbiamente funzionale al fumetto: se Brendon fosse un pantofolaio non
potremmo leggere le sue avventure.
Vi
sono però motivi più profondi dietro l'ansia della partenza di Brendon: è
l'insopportabile pesantezza della sua esistenza che lo spinge a vagare per
ingannare il tempo, per non soffermarsi troppo sulla sua vita e sui suoi
dolorosi ricordi.
è
quindi raramente che lo si vede nella sua residenza, un antico e diruto maniero
mantenuto abitabile da Cristopher, un automa della vecchia era.
A
tal proposito va aperta una piccola parentesi sui "residuati"
tecnologici che popolano questo mondo.
Cristopher
è uno dei pochi mezzi moderni ancora funzionanti, molti altri
"ritrovati" dei nostri tempi vengono adoperati per fini diversi da
quelli originali, lo spazio vuoto lasciato dalla scienza è stato colmato in
vari modi, per esempio la magia e l'erboristeria hanno sostituito la medicina
insieme a vaghi ricordi delle pratiche chirurgiche.
Tutto
questo contribuisce a rendere Brendon un fumetto sempre in bilico fra passato e
futuro, in un presente che sembra irreale, inafferrabile, enigmatico e
sfuggente.
Da
tale desolazione nasce anche la struggente necessità d'amore che Brendon non
riesce mai totalmente a soddisfare, sia perché ha perso Anja, il suo grande
amore (vedi il numero 2,
Lacrima di Tenebra), sia perché dietro al suo bisogno di amore come a
quello di viaggiare si cela in realtà il desiderio di evadere la realtà che lo
opprime.
Lo
stesso autore del resto, ammiccando al lettore, ha dimostrato come solo in uno
stato di allucinata amnesia Brendon potrebbe condurre una vita
"normale" (vedi il numero 10,
Il Riflesso del male).
La Notte delle streghe (n. 17) col suo straordinario impatto visivo focalizza le
caratteristiche fondamentali di Brendon: i temi del viaggio, della sospensione
tra passato e futuro, della magia e delle fantasie allucinate di un presente che
sembra reale più nei sogni dei personaggi che nel loro vissuto quotidiano.
Mai offrire da
bere ad uno sconosciuto. Il mostro dal naso a flauto è ispirato al
particolare dell'Inferno
Musicale riprodotto in basso.
Trittico
delle delizie,
particolare dell'Inferno musicale, 1503-1504, Madrid, Museo del
Prado.
Le
mostruose ma affascinanti creature disegnate da Emiliano Simeoni e ispirate
all'iconografia di Jeronimus Bosch (Trittico
delle delizie, particolari dell'Inferno
musicale, 1503-1504, Madrid, Museo del Prado) non sono che l'ideale corredo
di un fumetto che è meno lontano dalla realtà di quanto si possa pensare.
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