a cura di Laura Cannalire
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La facciata del Duomo e, in basso, la Porta della Pescheria.
Il duomo di Modena nel 1997 è stato inserito dall'Unesco nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Il duomo, fondato nel 1099, è dedicato all'Assunta, ma contemporaneamente ha il ruolo di santuario di San Geminiano, vescovo e patrono di Modena, del quale custodisce le spoglie. Sorge su un'area occupata da una precedente cattedrale del X secolo, che a sua volta aveva sostituito quella di epoca paleocristiana. Il duomo è stato progettato dall'architetto Lanfranco, è decorato dallo scultore Wiligelmo e dalla sua scuola. La cattedrale modenese è diventata un esempio di arte romanica soprattutto perché unisce elementi della cultura antica alle nuove caratteristiche che saranno peculiari dell' arte lombarda. L'imponente facciata è a cuspide, divisa da due contrafforti in tre settori che corrispondono alle navate. Al centro sotto il rosone, opera duecentesca dei Maestri Campionesi che lavorarono al Duomo dalla fine del 1100 sino al Trecento, c'è il portale maggiore sormontato da un protiro con l'edicola retto da due leoni (copie di sculture romane). Il portale, scolpito da Wiligelmo, è decorato con motivi vegetali,
mentre negli stipiti sono rappresentati i Profeti e i Patriarchi.
Accanto alle porte minori ci sono i bassorilievi, sempre di Wiligelmo,
con le Storie della Genesi, che ricordano i brani dalla Creazione di Adamo all'uscita di Noè
dall'Arca. Il parametro esterno è in pietra vicentina e veronese, ma si trovano anche dei marmi romani recuperati durante la fase di scavo delle fondazioni. Nel lato che si affaccia su Piazza Grande si aprono la Porta dei Principi, con le Storie di S. Geminiano, e la grande Porta Regia, in marmo rosa, costruita da Anselmo da Campione attorno al 1200. Sui
salienti del tetto si trovano le famose metope con figure fantastiche,
in copia, di un allievo di Wiligelmo. Dopo le tre maestose absidi, sul
fianco sinistro si apre la Porta della Pescheria, che prende il nome dall'antico mercato del pesce, con le
raffigurazioni dei Mesi e delle Storie di Re Artù.
Accanto si innalza la torre campanaria, detta Ghirlandina, opera di
Lanfranco e dei Maestri Campionesi. L'interno
del duomo è rivestito in laterizio: la calda tonalità è valorizzata
dalla luce che filtra dal rosone e dalle
vetrate del 1450 di Giovanni da Modena, un famoso esponente
dell'arte tardogotica padana. La
chiesa a tre navate ha il presbiterio sopraelevato sulla cripta.
Questa soluzione, progettata dall'architetto Lanfranco, vede
l'alternarsi delle classiche colonne romane ai pilastri in mattone
adatti a sorreggere un edificio così alto. Il
tetto, invece, a crociere è del Quattrocento, mentre le pareti delle
navate mostrano finti matronei a trifore, che richiamano le arcatelle
del loggiato esterno.
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©2006 Laura Cannalire.