a cura di Laura Cannalire
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Immagini del Duomo e del Battistero.
In basso: interno del Duomo.
Il Duomo La Cattedrale di Parma, dedicata a Santa Maria Assunta, è stata consacrata da papa Pasquale II nel 1106. La chiesa era stata ideata con un sistema a transetto triabsidato, richiamando così una struttura a pianta centrale, tipica delle chiese dedicate alla Vergine. I lavori che probabilmente incominciarono nel 1090 terminarono solo nel 1160. Nel cantiere del Duomo dovevano lavorare numerose persone a capo di un
grande artista la cui mano si riconosce nel ciclo dei mesi che si trova
sulla ghiera del protiro centrale. L'artefice è noto come "Maestro
dei Mesi" ed è anche l'autore di una serie di capitelli presenti
all'interno del Duomo. Tra gli aiutanti del maestro si individuano anche tre artisti noti come il "Maestro della Vendemmia", il "Maestro dei Cavalieri" e il "Maestro dell'Apocalisse". Naturalmente dietro di loro era presente una considerevole officina di aiutanti, lapicidi, scalpellini, che contribuivano a dar vita ad uno dei più complessi monumenti del nostro Romanico. Nell'ultimo quarto del secolo XII si colloca la revisione degli spazi
compiuta da Benedetto Antelami e dalla sua officina. La splendida facciata del Duomo nasceva nell'XI-XII secolo. Sull'esempio delle chiese d'Oltralpe il progetto
prevedeva due torri campanarie di cui una fu
portata a compimento nel XII secolo, mentre l'altra fu finita da
Smeraldo Smeraldi agli inizi del XVII. L'aspetto della cattedrale mutò però tra il Quattrocento e il
Cinquecento, con la costruzione della scala e
la creazione delle cinque cappelle per lato. Il ciclo di affreschi delle pareti della navata centrale è stato
eseguito da Lattanzio Gambara e Bernardino Gatti (seconda metà del XVI
secolo) con scene della vita di Cristo, mentre la volta della navata
centrale è stata dipinta tra il 1555 e il 1557 da Gerolamo Bedoli
Mazzola. La cupola che raffigura l'Assunzione della Vergine circondata
dagli angeli, invece, fu affrescata dal Correggio tra 1526 ed il 1530. Il Battistero Il Battistero, dedicato alla Vergine e a Giovanni Battista, fu iniziato nel 1196, come si legge nell'iscrizione che accompagna la firma di Benedetto Antelami: «Bis Binis Ducentis / incepit dictus opus hoc scultor Benedictus». Il tempio ha base ottagonale. Il numero otto aveva un valore simbolico: già san Paolo alludeva alla resurrezione di Cristo. Otto erano i giorni trascorsi tra la nascita e presentazione di Gesù al Tempio. Era il numero della perfezione e anche il numero dell'equilibrio cosmico, del rapporto tra il quadrato (il terrestre) e il cerchio (l'eterno); indicava l'ottavo giorno della creazione che inizia all'atto della resurrezione di Cristo alla quale accede il catecumeno attraverso l'immersione. La vasca battesimale, anch'essa ottagonale, trova posto esattamente al centro dell'edificio. Il Battistero ha tre portali decorati con colonne sottili ordinate con
sapiente effetto cromatico. Il primo portale si apre verso la cattedrale
e raffigura l'Adorazione dei Magi a Gesù Bambino, seduto in braccio a
Maria, mentre un angelo consiglia a Giuseppe di fuggire in Egitto; sul
portale ovest c'è Gesù, con le mani aperte con le piaghe del martirio,
circondato dagli angeli che recano i simboli della Passione; il terzo
portale reca sull'architrave Cristo Benedicente e ai lati l'Agnello di
Dio e Giovanni Battista. Nella lunetta l'autore narra la leggenda
orientale di Josaphat e Barlaam che narra della brevità della vita e
dell'imprudenza di chi si abbandona ai piaceri dimentico del trascorrere
del tempo. La superficie del Battistero è avvolta dalla fascia dello zooforo, un bassorilievo che raffigura animali simbolici e fantasiosi, al di sopra si trovano le quattro logge architravate. La copertura del Battistero è opera di maestranze campionesi e risale al 1260 circa. All'interno si trovano le statue dei mesi che rappresentano una
allegoria dei lavori umani. Le statue furono realizzate nel secondo
decennio del XII secolo.
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