a cura di Giuseppe Febbraro
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Ci troviamo sulla collina reggiana, tra Ciano d’Enza e Casina,
nel borgo antico di Pianzo, nel bacino del Tassobbio. In pieno, antico
territorio matildico. Sulla sommità di un poggio sorge la piccola pieve di Pianzo.
Attorno ci sono le case del borgo di Montale, in alto le torri del
castello di Leguigno: il paesaggio, qui, inizia a mutare dal basso
all’alto appennino. STORIA Si
fa risalire la fondazione della chiesa all'epoca longobarda, e la sua
storia si intreccia con quella del contado e del vicino castello fatto
costruire nel XI secolo
dagli Attonidi. A partire dal 1356, Pianzo appare negli atti della curia reggiana come dipendente direttamente dal Vescovo e non legata ad alcuna pieve maggiore. Nel XV secolo, chiesa e borgo vengono distrutti dal Marchese Nicolò III d'Este per rappresaglia all'uccisione del suo vicario. La pieve viene ricostruita e nel secolo XVI scoppia una lite per la sua appartenenza, che porta al compromesso che la vede alternis anni legata ora alla Pieve di Bazzano ora a quella di Castelnovo Monti. Nel 1620 la vicenda si conclude con la decisione della sua totale appartenenza a Reggio Emilia. Dal
1811, la chiesa è parte del vicariato di Paullo. STRUTTURA La Chiesa, dedicata alla Vergine Assunta, mantiene le originali caratteristiche architettoniche di chiesa romanica accentuate dal paesaggio solitario in cui sorge, nonostante alcuni importanti interventi di restauro. La facciata a capanna è semplice, realizzata in pietra tagliata, squadrata e ben connessa, e sulla sommità si legge la data 1706, che ricorda il più rilevante restauro dell’intero edificio. Fino agli inizi del XX secolo vi era una finestrella di foggia settecentesca, evidentemente posteriore alla facciata, al posto dell’attuale bifora aperta successivamente. Sopra al portale si nota una grossolana pietra in bassorilievo, di forma irregolare, su cui è scolpita una figura caricaturale umana, con corte braccia che stringono le lunghe gambe aperte all’insù. Sul lato destro si può notare un’interessante porticina, ora
cieca, con architrave ad arco a tutto sesto (o lunetta) e alcune
decorazioni: una croce romanica al centro, un rosone con cerchi
concentrici, e soprattutto un millesimo (MCCX),
inciso su una pietra molto consunta ed un’iscrizione incompleta, che
forse indicava l’ingresso dal lato del fonte battesimale. La struttura primitiva della chiesa, che era una cappella romanica ad unica navata e con abside quadrata, è stata ampliata nei secoli fino alla forma semi-esagonale attuale. Nell'abside
sono murate delle pietre ad archetto che appartenevano ad un'antica
cornice. Il tozzo campanile con cella a monofore archivoltate si innalza a fianco
del prospetto est.
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