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  a cura di Laura Cannalire

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Santa Maria Assunta di Rubbiano (frazione di Montefiorino).

 

     

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La pieve di Santa Maria Assunta è certamente una fra le pievi più antiche sorte nel territorio modenese; probabilmente venne fondata intorno alla metà del VII secolo. La pieve si trova lungo l'antica via Bibulca, una delle principali strade medievali. Alcuni documenti che citano la pieve di Rubbiano risalgono all'anno 880: ci informano sullo stato della pieve che necessita di un restauro, mentre un documento posteriore del 908 afferma  inveceche all'epoca la pieve era pericolante.

In seguito, quando nel 1071 venne fondata l'Abbazia di Frassinoro, la pieve di Rubbiano vide diminuire il proprio prestigio.

La pieve di Santa Maria Assunta si affaccia su una piccola piazzetta e si presenta ancora oggi quasi intatta nel suo stile romanico. Le tre absidi sono coronate da archetti pensili retti da alcune mensoline figurate e divise da una monofora. Nella maggior parte dei casi gli archetti sono sormontati da una cornice a denti di sega, mentre alcune semicolonne snelliscono la costruzione sorreggendo dei capitelli con motivi vegetali e animali.

All'interno la pieve si presenta a croce latina scandita dalle tre navate suddivise a loro volta dalle colonne e dai pilastri che si incontrano all'incrocio del transetto. Si notano due colonne più isolate: queste sono le uniche testimoni dell'antica planimetria della pieve, prima dell'accorciamento. Le due colonne sono composte da rocchi sovrapposti per lo più monolitici che reggono dei capitelli scolpiti a foglie d'acanto.

L'arredo della pieve è completato da un'acquasantiera, probabilmente del XII-XIII secolo, sul cui bordo si distendono quattro figure femminili, due sono col corpo di sirena alata e zampe da arpia. Sul loro capo si imposta, come una corona, un listello che funge da bordo della vasca. L'acquasantiera si poggia, infine, su di un capitello a volute ioniche. L'opera sia per lo stile che per la tipologia ricorda la vasca battesimale della Pieve di Ganaceto.

               

   

   

©2006 Laura Cannalire, testo e immagini. Vietata la riproduzione non autorizzata.

               


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