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a cura di Isabella Bruno

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Montechiari d'Asti e San Nazario  Montechiari d'Asti e San Nazario  Montechiari d'Asti: le mura

 

La chiesa  La chiesa  Portale  Campanile

 

Abside  Lunetta  Portale  

 

Particolare  Particolare  Particolare  Monofora


LA SCHEDA

 

La storia 

La chiesa dei Santi Nazario e Celso è un edificio particolare e forse per questo molto affascinante. Posizionato in cima ad una collinetta, isolato in mezzo alla verde campagna astigiana, attira lo sguardo del visitatore per la sua semplice, immediata bellezza. Quando vi si giunge davanti si nota subito la sproporzione fra la minuscola chiesetta e l’imponente campanile che la affianca. Le origini si intrecciano fra storia e leggenda. Si narra che la fondazione del vicino comune di Montechiaro d’Asti sia dovuta ai cavalieri Mairano, Piesenzana e Moresco di ritorno dalle crociate; l’unica testimonianza che avvalorerebbe tale ipotesi è il toponimo di Castel Mairano che identifica la zona nella quale fu edificato l’edificio religioso.

S. Nazario è pieve del villaggio di Mairano nell’XI secolo, ma carestie e guerre costringono la popolazione a trasferirsi nel vicino paese di Montechiaro o in centri limitrofi fortificati. Del borgo non resta più nessuna traccia visibile. La lontananza dai centri abitati e il relativo abbandono che ne deriva, sono riuscite a tramandarci un’architettura non inficiata né da successive manomissioni, né da ristrutturazioni rinascimentali o barocche.

Molto strana la sua storia più recente se si pensa che intorno alla metà del 1800 vengono demoliti e ricostruiti sia l’abside che i fianchi nord e sud; l’abside, in particolare, è rimontato con l’utilizzo dei conci numerati, tramite anastilosi. Altri lavori eseguiti nel 1929 riguardano il rifacimento delle volte e degli intonaci. Infine, nel 1993, avendo le fondamenta bisogno di essere consolidate, si interviene in tal senso e si restaura anche la facciata.

   

La chiesa

La chiesa fa parte di quel gruppo di edifici che insieme a S. Secondo a Cortazzone, S. Fede a Cavagnolo e S. Lorenzo a Montiglio, vengono spesso citate quale esempio di arte romanica di questa zona del territorio della provincia di Asti.

La facciata ha un profilo a capanna sottolineato da una cornice di archetti. La muratura è caratterizzata da due colori, quello più chiaro del tufo e il più scuro dei mattoni. Il portale è leggermente aggettante; esso è rifinito da una cornice decorata posta orizzontalmente sulla ghiera esterna dell’arco. Dagli estremi del fregio salgono due semicolonne addossate con base modanata e capitelli decorati che vanno ad incontrare il coronamento del tetto. Il coronamento è costituito da una serie di archetti le cui basi sono formate da mensoline decorate.

L’archivolto è composto da un arco oltrepassato e falcato a doppia ghiera: la ghiera più interna è scolpita con cordone a intreccio, quella più esterna è formata da due fasce, l’una decorata con un motivo a cornucopia, l’altra ornata con motivo a denti di lupo in pietra e cotto. Il fianco sud è costituito da una muratura in blocchi di arenaria e mattoni a fasce alterne.

Anche qui troviamo un coronamento formato da archetti semplici che poggiano su mensoline decorate; il tutto rifinito con una cornice a doppio intreccio. Su questo lato si aprono tre monofore a doppia strombatura il cui archivolto è decorato in una con motivi floreali anche nei piedritti, nelle altre due con una fantasia vegetale ed una modanatura a toro.

Il fianco nord è formato da una zona a fasce alterne in pietra e mattoni con una serie di mensole scolpite. Ha una piccola finestra a doppia strombatura nel cui archivolto è scolpito un animale mostruoso nell’atto di mordersi la coda.

L’abside è delimitato da lesene; la superficie della parte inferiore è in pietra mentre in quella superiore sono visibili due fasce in pietra e mattoni alternati. Il coronamento è costituito da una cornice e da archetti pensili. Le aperture sono costituite da tre monofore a doppia strombatura, prive di decorazioni. L’interno è stato completamente rifatto nell’Ottocento; nell’abside vi è un altare in muratura con fregi e rilievi a stucco.

Il campanile è caratterizzato  dalla bicromia dei colori di strisce alternate, arenaria e mattoni; è diviso su tre piani da cornici ad archetto: la prima cornice marcapiano è costituita da una serie di archetti intrecciati e da una fascia superiore con elementi in pietra e cotto disposti a dente di sega; la seconda cornice è costituita anch’essa da archetti intrecciati curvilinei formati da pietra e laterizio in modo da avere un effetto bicromo. Si ripete il motivo decorativo a dente di lupo che si estende in parte anche nelle paraste angolari. La cornice del coronamento, infine, è ad archetti semplici in laterizio, sovrastati ancora una volta da motivi a denti di sega. Nelle due parti inferiori troviamo due piccole aperture murate, mentre le bifore dell’ultimo piano sono totalmente aperte.

   

  

Per il turista.

L'edificio è visitabile solo esternamente.

   

©2001 Isabella Bruno

    


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