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a cura di Vito Bianchi



Jean Delumeau, Il peccato e la paura. L’idea di colpa in Occidente dal XIII al XVIII secolo, Bologna 2000, 1008 pp., Lire 50.000.

   

In libreria è ancora reperibile un interessante volume che tratta di peccati e peccatori e tocca le coscienze occidentali, pulite o meno che siano, ripercorrendo la storia e la genesi dell’idea di colpa e paura. A differenza delle religioni e delle dottrine filosofiche dell’antichità greco-romana, il cristianesimo aveva posto il peccato al centro della sua teologia: peccati capitali, peccati veniali. E fu nel Trecento che sorse a livello collettivo una specie di “malattia dello scrupolo”, una sorta di angoscia di fondo che si tradusse nella paura del proprio io. Era una paura che andava oltre i presunti pericoli rappresentati dai Turchi, dagli idolatri, dagli ebrei, dagli eretici o dalle streghe. Era piuttosto una paura intima, compressa nell’anima, che nulla, nessuna lotta poteva esorcizzare. Basta guardare la Divina Commedia, per comprendere come Dante avesse fondato il suo capolavoro proprio sul peccato, su quel senso di colpa che era diventato, anche fra i laici, la grande preoccupazione della cultura dominante. E la Commedia è davvero il centro della storia del peccato in Occidente, specie tenendo conto della sua diffusione: 15 edizioni nel Quattrocento e 30 nel Cinquecento.

Un’opera di tale portata non poteva che avere ripercussioni anche sul Rinascimento, un’epoca che celebra l’espansione della grandezza umana, ma che d’altro canto mostra, secondo Delumeau, un’inclinazione verso la visione negativa del mondo, generando il gusto per il morboso e per il macabro. L’origine di una simile concezione risiedeva nel disprezzo per le cose terrene propagandato dall’ideale ascetico del Medioevo, che aveva inevitabilmente impregnato la mentalità comune. Un marchio a fuoco, tuttora inciso nella carne della società euro-americana contemporanea: lo si comprende muovendosi attraverso le quattro sezioni in cui è suddiviso il libro, con capitoli che analizzano approfonditamente tutti gli aspetti del tema proposto, dal peccato originale all’escatologia. Da sorseggiare a piccole dosi, per capire meglio chi siamo, dove andiamo e da dove veniamo.

   

    

©2002 Vito Bianchi 

Volumi per recensioni a: Vito Bianchi, via del Calvario 1, 72015-Fasano (BR).

    


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