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a cura di Vito Bianchi
M
assimo Montanari, Storia medievale, Editori Laterza, Roma-Bari 2002, 300 pp., € 20,00.
Stranezze: il libro è stato stampato col titolo di Storia medievale. Eppure, è necessario giungere all'ultimo dei suoi trenta capitoli per leggere, per la prima volta, il termine "Medioevo". Lemma che nel volume (positivo per freschezza bibliografica e per l'aggiornamento sul dibattito storiografico) è giudicato un'invenzione moderna, un concetto sviluppato solo a partire dal XV secolo. Parola quindi apparentemente usata e abusata, che serve a riassorbire la pseudo-realtà dei nostri sogni o a cercare degli alibi per sentirci migliori. Un'"isola che non c'è", insomma, infarcita qua e là di luoghi comuni, secondo la tesi del manuale.
Proprio per cancellare i limiti e i paradossi interpretativi che ingolfano di pregiudizi un millennio di storia, è stato pubblicato questo recentissimo testo che Massimo Montanari ha curato coi contributi di Giuseppe Albertoni, Tiziana Lazzari e Giuliano Milani. Naturalmente, l'opera racchiude una sintesi delle principali problematiche storiche comprese fra il 476, anno della caduta dell'impero romano d'Occidente, e l'impresa di Cristoforo Colombo del 1492. Il tutto è condotto senza mai rinunciare al pensiero degli storici contemporanei, lungo un filo conduttore che è dato dalla scansione tematica degli argomenti. Si tratta, dunque, di una solida piattaforma per ulteriori approfondimenti critici, agevolati da rimandi pregnanti, capaci di guidare il lettore sulle tracce di un epoca, quell'epoca «che in molti chiamano» Medioevo, che di pagina in pagina, liberata dai preconcetti, si presenta certamente più prossima al vero.
©2002 Vito Bianchi
Volumi per recensioni a: Vito Bianchi, via del Calvario 1, 72015-Fasano (BR).