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MEDIOEVO E MEDICINA |
a cura di Raimondo G. Russo |
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Premessa - 1. Alcuni cenni storici - 2. La medicina barbarica - 3. La CHIESA E LA MAgia - 4. La medicina e la chirurgia - 5. EPIDEMIE - 6. APPROFONDIMENTI E CURIOSITà |
I
malati giungevano all'osservazione per affezioni diversissime, ma avevano tutti
in comune o bruciore o arrossamenti che venivano tradizionalmente trattati con
la sugna di maiale e con la segnatura.
Vediamo di percorrere e di spiegare questi gesti terapeutici che vengono ripetuti da secoli.
Antonio nacque intorno al 250 a Coma (oggi Quemar), presso Heracleopolis Magna in Fayum, sulla costa occidentale del Nilo, nel cuore dell'Egitto da genitori nobili, abbastanza ricchi e cristiani. Intorno al 270, quando aveva 20 anni, Antonio decise di seguire completamente il Vangelo e si ritirò in un luogo solitario. All'inizio si stabilì non lontano dal suo villaggio: poi si trasferì in
un'antica grotta scavata nel fianco di una montagna, la cui ubicazione era nota
soltanto ad un suo fedele amico. |
Trascorso questo periodo, molti si recarono da lui e sorsero i primi monasteri
abitati da monaci, che si ponevano sotto la guida spirituale di Antonio, per
questo è detto "abate" (dall'aramaico: abba, "padre").
Nel 311 iniziò la persecuzione dell'imperatore romano d'oriente Massimino Daia
e Antonio lasciò la solitudine per
recarsi ad Alessandria e sostenere ed assistere i suoi fratelli cristiani. |
Ritornato al suo eremo, si ammalò e predisse ai due discepoli Macario e Amathas, a cui aveva concesso di far vita comune con lui, la sua morte imminente e lasciò loro il suo testamento con la proibizione di manifestare ad alcuno il luogo della sua sepoltura. Antonio
si spense all'età di 105 anni, il 17 gennaio del 356 nel suo |
S. Eutimio, abate in Palestina nel 473, ne fece celebrare la festa
Il luogo della sepoltura di Antonio rimase sconosciuto per circa due
Verso
il 561, sotto l'imperatore Giustiniano, fu scoperto il suo sepolcro:
In seguito, nel 1491, le sacre reliquie furono traslate nella chiesa di Saint Julien e Antonio ad Arles. Da qui, sul finire del secondo millennio, sono state trasferite nella Cattedrale di Saint Trophime, sempre ad Arles.
La festa di sant' Antonio abate ricorre il 17 gennaio: è sorprendente come sia tanto conosciuto in Italia pur non essendo mai venuto nel nostro paese, come risulta dalla biografia scritta dal discepolo sant'Atanasio. Il santo è di solito raffigurato assieme a un maialino, ed è per questo che viene riconosciuto come protettore degli animali domestici. |
Dopo la traslazione della salma in Francia, si diffuse la voce del potere del santo sul fuoco di
sant'Antonio; gli ammalati affluivano talmente numerosi che si dovette istituire l'ordine religioso degli
Antoniani (che portavano come emblema la gruccia di sant'Antonio). Tra l'altro gli Antoniani allevavano maiali e con il grasso di questi ultimi curavano le lesioni cutanee, specie quelle dovute all’ergotismo.
Uno
dei villaggi dove sorse un convento di S. Antonio come ospedale e
Fede nel
miracolo
Questi
poteri del dio Lug nel passaggio da una cultura pagana ad una cristiana vennero
trasferiti a sant'Antonio che doveva riportare il fuoco e la luce agli uomini
(non a caso la festa del nostro santo cade a poche settimane dal solstizio
d'inverno).
I Celti veneravano Lug a tal punto da portare una statuetta di cinghiale
(animale con il quale veniva sempre raffigurato) sull'elmo e sugli stendardi.
La festività di sant'Antonio sta quasi a significare una purezza di luce, di vita e di liberazione dalle fiamme, dalle malattie urenti quali appunto erano tipicamente l'ergotismo e l'Herpes zoster.
Tutto questo ci fa capire quanto fosse importante durante il Medioevo il bisogno del miracolo.
Ciò che accadde per sant'Antonio può essere configurato come il risultato di
un'operazione sincretistica avvenuta dopo la traslazione delle reliquie.
Che originariamente l'animale che accompagnava
sant' Antonio fosse il cinghiale del
dio Lug si vede nella iconografia medievale e anche nel dipinto Apparizione della Madonna ai santi Antonio
abate e Giorgio del Pisanello conservato alla National Gallery di Londra.
Questo non impedì però il ripetersi di epidemie in tutta Europa,
specialmente
La Chiesa cattolica ha fatto coincidere la festività di sant'Antonio all'incirca con il solstizio d'inverno, per rinascere dalla luce (fuoco), e il fuoco diventa il mezzo con cui si porta materialmente la benedizione dal santo.
In alcune zone della Lunigiana persiste nelle campagne il rito della segnatura che ferma la malattia e la fa seccare: si raccolgono numerosi rametti d'erica se ne scelgono tre e si bagnano in acqua; con essi si tracciano segni di croce sulla parte ammalata recitando la formula e poi li si getta nel fuoco. L'identificazione malattia-fuoco è costante ed è suggerita dal bruciore provocato dalla malattia; molto spesso ancora oggi i pazienti delle campagne che giungono all'osservazione continuano a usare più che l'Aciclovir in vena, proprio sugna di maiale.
Nasce come filosofia spirituale secondo la quale tutto ciò che è presente in natura fosse ad uso e consumo dell'uomo e, per farne capire l'utilizzo, il Creatore aveva posto un segno sulle piante che ha creato che per questo possono servire a curare le malattie, con uno sguardo all'astronomia, che era considerata una superstizione dalla medicina scientifica ma che nella storia rappresenta un importante aspetto del pensare medico. Considerata una superstizione dalla medicina scientifica, nella storia rappresenta un importante aspetto del pensare medico a partire dalla metà del Seicento fino alla fine del XIX secolo. |
Le piante della Segnatura erano probabilmente già state riconosciute nell’antica Cina, dove la classificazione correlava le caratteristiche con gli organi:
·
Giallo e dolce = milza
·
Rosso e amaro = cuore
·
Verde e acido = fegato
·
Nero e salato = polmoni
Si può fare una allusione a questa teoria già negli scritti di Alcuni esempi |
Hepatica nobilis |
Acqua distillata di biancospino: «(...) si è scoperto che bagnando delle compresse di garza
in detta acqua e applicandole nei punti in cui sono penetrate delle spine,
queste fuoriescono; si può affermare che la spina dà il rimedio alla sua
stessa puntura». In questo caso la segnatura è proprio nella spina.
Piante con fiori gialli, come la calendula, servivano a curare l'ittero mediante la
segnatura del colore, mentre le
John
Gerard nel suo Erbario (1597)
consigliava di mettere le foglie, i fiori e i semi di iperico a macerare in un
bicchiere con olio d'oliva, posto poi in un luogo caldo e assolato. Dopo qualche
settimana il liquido veniva filtrato e nuovamente posto al sole; se ne otteneva
un olio di colore del sangue che veniva usato per le ferite profonde.
Se una parte della pianta riproduceva la forma di un organo o di una parte del corpo umano, poteva essere usata per curarne le patologie (segnatura della forma).
I frutti della Portulaca venivano usati per curare le patologie renali proprio perché hanno una forma che assomiglia a quest'organo.
L'equiseto, o coda cavallina, veniva impiegato per la cura delle malattie originanti dalla colonna vertebrale.
L’iperico era usato per curare le patologie cutanee perché le tasche lisigene che caratterizzano le foglie di questa pianta, assomigliano a delle bolle. La contraddizione risiede nella possibilità di comparsa di discromie cutanee, dopo esposizione solare, nelle persone che usano questa pianta come antidepressivo.
Nicholas Culpeper (1616-1654), erborista inglese, sviluppò una versione scientifica della dottrina della segnatura. Il sistema di diagnosi si articolava in queste fasi:
1 - Considera quale pianeta causa la malattia.
2 - Considera quale parte del corpo è colpita dalla malattia e se fa parte di uno di questi sistemi: carne, sangue, ossa, ventricoli.
3 - Considera da quale pianeta è governata la
parte ammalata.
4 - In tal caso puoi curarla utilizzando le erbe
dominate dal pianeta a esso contrario.
Cipolle
Nel suo Erbario Culpeper faceva riferimento anche
all'astrologia per raggiungere la diagnosi, la classificazione delle
piante medicinali, la preparazione dei rimedi terapeutici e il momento in
cui somministrarli.
Culpeper
riteneva che solo gli astrologi fossero adeguati agli studi medici
(essendo egli stesso un astrologo).
Ecco la suddivisione astrologica del regno botanico, secondo Culpeper:
Sole |
Governa
il cuore, la circolazione e la colonna vertebrale, gli occhi (destro per
l'uomo e sinistro per la donna). Piante considerate solari sono quelle
di colore giallo come la calendula e il girasole, quelle che seguono il
percorso del sole (girasole e eliotropio), quelle che producono calore
come l'aglio e il pepe e che hanno un effetto tonico sul cuore. |
Luna |
Influenza
la crescita, la fertilità, il torace, lo stomaco, l'utero, il ciclo
mestruale. Estende la sua influenza anche sul cervello e la memoria.
Tutti i fluidi corporei e le secrezioni sono sotto il controllo della
luna e in un certo senso tutto il regno botanico ne e' influenzato dal
momento che la semina e la raccolta sono in dipendenza delle fasi
lunari. Sono prettamente lunari le piante ad azione diaforetica e quelle
con frutti globulari. |
Mercurio |
Controlla
il sistema nervoso, il linguaggio, l'udito, la respirazione. Le piante
mercuriali innalzano il tono dell'umore, risvegliano l'intelligenza, la
capacità di comunicare e sono caratterizzate da un odore
particolarmente acuto. |
Venere |
è
associata alla bellezza e alla sensualità femminile, alle ovaie, alla
circolazione venosa, alla pelle femminile, alla fertilità. Governa
l'idratazione, la carnagione, il viso, il seno, l'addome, i reni. |
Marte |
Governa
le difese del corpo, l'energia muscolare, l'aggressività, la libido, il
sangue. Le piante tipicamente marziane sono stimolanti il sistema
nervoso, le difese dell'organismo, la sessualità e sono, per così
dire, riscaldanti. |
Giove |
Digestione
e crescita sono governati da questo pianeta. Sono interessati anche il
fegato, la milza, i reni, la circolazione arteriosa. Le piante
consacrate a questo pianeta sono essenzialmente commestibili,
antispasmodiche, balsamiche, antinfiammatorie, emollienti. |
Saturno |
Nel
corpo Saturno è associato allo scheletro, alle unghie, ai denti, alle
articolazioni. Tra le piante saturnine vi sono quelle funerarie, quelle
velenose come la cicuta e la belladonna. Gli effetti sono sedativi,
antidolorifici, cicatrizzanti, antifebbrili, coagulanti. |
©2005 Raimondo G. Russo