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Parte seconda
Salvator Rosa, Streghe e incantesimi.
LA RIFORMA E LA CONTRORIFORMA
L’aspetto più drammatico della riforma protestante fu la
frantumazione della cristianità occidentale, avvenuta in un periodo
di grandi conflitti sociali ed economici. Non possiamo pensare alla
riforma protestante e alla controriforma cattolica come causa delle
cacce alle streghe, dal momento che tali fenomeni si verificarono
indistintamente sia in area cattolica che protestante, i riformatori
cattolici e protestanti avevano in comune molte delle credenze sulle
streghe e manifestarono allo stesso modo la loro avversione.
Con l’età della Riforma crebbe la consapevolezza del potere del
diavolo nel mondo: sia Lutero che Calvino ne erano ossessionati e, al
pari degli asceti medievali sostenevano
che il vero cristiano dovesse combattere una lotta pari senza pari
contro di lui. A molti cattolici, d’altro canto, l’origine del
protestantesimo pareva opera di satana. Sia nelle aree cattoliche che
in quelle protestanti si originò il bisogno di ripulire il mondo
dall’opera del maligno attraverso una guerra interiore ed
esteriore, processando streghe ed eretici. I riformatori luterani e calvinisti, poi ponevano molto l’accento
sulla santità personale e istruivano il popolo a condurre una vita più
rigorosa e severa, combattendo la lotta contro Satana. Una vita
irreprensibile era sicuro segnale della santità e, nell’ottica
della predestinazione, del far parte della schiera degli eletti, ciò
non faceva che aumentare il senso di colpa. Nell’Inghilterra del XVI
e XVII secolo, per esempio, si è dimostrato che molte accuse venivano
da persone che si erano
rifiutate di prestare aiuto economico a un questuante e ciò aveva
generato un grande senso i colpa. Ma, dipingendo il mendicante come un
essere indegno di solidarietà, come una strega, ci si liberava del
senso di colpa, proiettandolo sull’altro. Le streghe divennero capri
espiatori di una società che stava affermando un nuovo ordine morale:
in ambiente cattolico, ad esempio, quando i preti provavano un grande
senso di colpa e di debolezza morale rispetto all’incontinenza
sessuale, proiettavano la loro colpa sulle streghe. In
tutta Europa si assistette a una cristianizzazione senza precedenti,
anche nelle zone rurali: ora la salvezza non era più un affare
collettivo (ci si salvava in quanto membri della comunità dei
cristiani) ma diventa sempre più personale e quindi più difficile.
Tutti i cristiani dovevano condurre una vita esemplare, ma dovevano
apprendere i principi della vera fede e le forme appropriate del
culto. Era necessario purificare la fede sradicando le vecchie
credenze e le pratiche superstiziose: vennero attaccati ad esempio: la
benedizione popolare, l’uso dell’acqua santa, di incantesimi e di
amuleti per proteggere se stessi, nonché la pratica della magia che
potesse contemplare la recitazione di preghiere. Chi si sentiva
minacciato da una strega non poteva più, almeno nei paesi
protestanti, come era capitato nel medioevo, farsi il segno della
croce, spruzzare acqua benedetta nelle case, appendere immagini di
santi, l’unica via era istituire un processo legale. Tra le tante
iniziative, fatte dalle chiese Riformate e dalla chiesa cattolica per
convincere le masse dell’esistenza della strega: * venne imposta
la lettura in chiesa delle accuse e delle sentenze di condanna, la
stessa lettura veniva eseguita in pubblico poco prima dell'esecuzione * si tenevano
prediche contro la stregoneria durante i processi e prima
dell'esecuzione * si
organizzavano turni di preghiera collettiva contro il demonio e le
streghe; * si tenevano
sermoni di natura tale da indurre gli stessi fedeli a
"vigilare" e a individuare possibili streghe nell'ambito
della propria famiglia e tra i conoscenti e chi non collaborava era
minacciato di scomunica * le sedi dei
processi furono trasferite in citta', o in grossi borghi, e le
esecuzioni fissate nei giorni festivi per favorire la massima
affluenza del pubblico (prima la messa e poi il rogo!) * molti preti
divennero famosi per lo zelo con cui individuavano e deferivano
all'inquisizione i presunti colpevoli di stregoneria (Cambresis) * in alcune
parrocchie gli inquisitori affissero delle lettere e dei bandi
sollecitando categoricamente la delazione da parte dei fedeli (Franca
Contea, 1657) * catechismo e
prediche contribuirono a diffondere quei concetti di:
o patto col Diavolo o sabba, che
la massa ancora ignorava
Processo ad una strega. LE BASI GIURIDICHE DELLE CACCE ALLE STREGHE Talvolta gli abitanti dei villaggi, in preda al panico, decidevano di
giustiziare le streghe. Nel 1610, nei paesi baschi, la folla fece
irruzione e uccise chi era stato denunciato per stregoneria,
sottoponendoli spontaneamente a dure torture e uccidendo almeno una
donna. I governi centrali considerarono questi fatti esecrabili e, ritenendoli
una sfida alla loro autorità, si opposero fortemente a qualsiasi
giustizia sommaria, si può quindi affermare che la maggior parte
delle persone condannate per stregoneria furono
processate e condannate in modo legale. Fra il XIII e il XIV il sistema giuridico conosce profondi cambiamenti
riassumibili in quattro punti principali: •
Sistema
inquisitorio in luogo di quello accusatorio. •
Uso della tortura
nei processi per stregoneria •
I tribunali
secolari acquistano giurisdizione in materia di stregoneria. •
Declino dei
tribunali ecclesiastici Prima del Duecento, si è visto, l’azione
penale era basata sul sistema accusatorio: l’accusa era perseguita
da un soggetto privato, la parte lesa o i suoi familiari. Se
l’accusato ammetteva la sua colpa, o il privato accusator riusciva a
provarla, solo allora il giudice lo condannava. In caso dubbio, il
giudice chiedeva a Dio di fornire un segno di innocenza o
colpevolezza, spesso attraverso la prova dell’ordalia. Se
l’imputato dimostrava la propria innocente, l’accusatore era
perquisibile penalmente secondo la vecchia tradizione romana della lex
talionis A partire dal ‘200 i tribunali secolari d’Europa adottarono nuove
tecniche più razionali, anche grazie alla rinascita, tra l’XI e
l’ XII, dello studio formale del diritto romano e dell’aumento
della criminalità. Anche la necessità della Chiesa di fronteggiare
gli eretici determinò il cambiamento dell’assetto giuridico: il
Laterano IV del 1215, ad
esempio, proibì formalmente agli ecclesiastici di partecipare
all’ordalia [3], decretandone la fine. La nuova procedura divenne quindi inquisitoria, consentendo ai membri di
una comunità di denunciare un sospetto criminale all’autorità
giudiziaria: il nuovo sistema consentiva an magistrato del tribunale di
citare un criminale sulla base delle informazioni che avevano
ottenuto, spesso sulla base solo di voci. I magistrati del tribunale
assunsero su di sé il compito di investigare e di determinare se
l’imputato fosse o meno colpevole. L’adozione del processo inquisitorio facilitò il perseguimento di
ogni tipo di crimine, ma fu efficace soprattutto nei processi per
eresia e stregoneria, anche perché permetteva di eliminare la
responsabilità dell’accusatore. Dal momento che le confessioni non erano sempre spontanee le autorità
giudiziarie cominciarono a consentire l’uso della tortura [4]. Nel XIII secolo vennero fissate delle regole per l’impiego della
tortura:
Nei processi per stregoneria, queste regole vennero spesso passate sotto
silenzio, dal momento che era considerata un crimen exceptum, un crimine eccezionale, e, come tale, trattato. I
governi, dal canto loro, definirono la stregoneria un crimine secolare
e, in alcuni paesi si assicurarono il monopolio dei processi. A partire dalla fine del XV secolo i tribunali ecclesiastici
persero molta della loro autorità e, laddove le monarchie erano
forti, si trovarono ad essere subordinati al potere secolare dello Stato.
Nei secoli XVI e XVII, a fronte di un interesse teorico costante
verso la stregoneria e la demonologia, i magistrati ecclesiastici
iniziarono ad avere una
certa riluttanza a impartire sanzioni severe: non a caso in Italia e
Spagna [5], dove i tribunali secolari non si imposero su quelli ecclesiastici, il
numero dei processi e delle esecuzioni rimase relativamente basso
rispetto al resto d’Europa. Ciò non vuol dire che l’azione degli
ecclesiastici fosse defilata: essi continuarono a esercitare frequenti
pressioni sulle autorità secolari affinché intraprendessero
un’azione più energica nei confronti delle streghe in paesi come la
Germania, la Scozia, Ecco perché paesi come la Svizzera e la Germania, dove mancava un forte
governo centrale e non esistevano tribunali ecclesiastici, spazzati
via dalla riforma, assistiamo alle più massicce cacce alle streghe. La caccia alle streghe deriva, dunque, anche dall’incapacità degli
stati di garantire un forte potere
centrale, garantendo grandi
vantaggi ai poteri locali. CATTURA, TORTURA E PENA Prima
di istituire un processo per eresia e, in seguito, per stregoneria,
l’inquisitore dichiarava tempo di grazia, periodo in cui tutti
quelli che ritenessero di
avere qualcosa a che fare con l’eresia o la stregoneria sarebbero
venuti spontaneamente davanti al tribunale per confessare ricevendo,
ipso facto, l’assoluzione. Una volta individuata la strega su ordine
del magistrato o
dell'inquisizione almeno quattro militari venivano incaricati di
arrestarla, giocando sul fattore sorpresa. L'arrestata doveva essere
immediatamente posta dentro una grossa cesta e condotta in carcere
tenendola ben sollevata da terra. Si riteneva che se la strega avesse
toccato terra avrebbe potuto acquisire la forza di resistere a
qualsiasi tortura procurandosi il cosiddetto "maleficium
taciturnitatis". Una
volta catturata il Malleus imponeva che: «La
strega sia rasata nel corpo e si cerchi il marchio del diavolo o
mammelle addizionali». La strega riceveva dal Diavolo
un marchio in un punto ben nascosto del corpo; in genere nelle parti
intime, ma non sempre, quindi era dovere dell’inquisitore cercarlo.
Il marchio poteva consistere nella particolare disposizione di alcuni
nei, un segno sulla pelle avente la forma di una zampa di pollo,
oppure il cosiddetto "occhio del Diavolo" che consisteva in
uno speciale neo collocato nella parte interna di una coscia, in
prossimità della vagina. La ricerca del marchio di Satana. Il marchio poteva anche essere
invisibile e consistere in una piccola parte dell'epidermide resa
insensibile al dolore e non sanguinante se trafitta [6]. Come, già detto, per estorcere la confessione si ricorreva alla tortura [7]: quella più frequente era la corda, con la quale, per mezzo di una puleggia, si sollevava in aria la vittima, che rimaneva appesa per le braccia legate dietro la schiena. «Condotta
nel luogo della tortura e legatele le mani dietro la schiena, dopo
essere stata collegata a una corda e sollevata da terra, le furono
dati tre strattoni. Un volta subitili, rimase in quella posizione per
poco, poi chiese di essere deposta e promise di confessare ogni verità
circa il detto crimine»
(Verbale di un processo in Savoia, 1477 Gli strumenti di compressione più comuni erano le viti per gli arti e
per le dita, le ganasce per la testa, vari tipi di pinze e gli stivali
per gli arti, come si legge negli atti di un processo scozzese: «Il
dottor Fian fu sottoposto alla pena più spietata e crudele di questo
mondo, quella dello stivale: le gambe gli furono schiacciate e
fracassate e le ossa e la carne così sfracellate che il sangue e il
midollo sprizzavano fuori in grande quantità» Scozia, XVI
secolo). Questi arnesi permettevano di graduare la tortura e di essere rimossi
appena si disponesse della confessione. Alcune torture erano previste
dal diritto penale, altre furono applicate illegalmente da qualche
giudice particolarmente sadico [8]. In Germania si iniziò ad usare la sedia della strega, una sedia di
ferro arroventata, in Scozia era tipico strappare le unghie alle
streghe. Alcune torture illegali prevedevano di riempire le narici di
calce ed acqua, di legare la strega a un tavolo coperto di ramoscelli
di porcospino e di rovesciarle un cilindro munito di aculei lungo la
spina dorsale, di bruciare acquavite o zolfo sul corpo. La particolare
durezza delle torture fu anche determinata dal fatto che si credeva
che molte streghe potessero usare la stregoneria per resistere al
dolore. Quindi l’antidoto ritenuto più efficace contro la
stregoneria delle vittime era il tormentum
insomniae. L’imputato veniva tenuto sveglio per quaranta e più
ore. Dopo aver stabilito la colpevolezza dell’imputato, veniva
emessa la sentenza, spesso di morte. Il rogo era comune in tutte le zone ma con dei distinguo, in
particolare, prima di essere arsa: •
in
Inghilterra la vittima veniva impiccata •
in
Germania, Scozia e alcune regioni francesi le vittime venivano
strangolate con la garrota •
nel
Principato di Ellwanghen le vittime erano passate a fil di spada • in Svezia le vittime erano preventivamente decapitate; •
in Italia, Spagna
e Francia erano bruciate vive, mentre un canonico mostrava loro una
croce La motivazione del rogo è da cercare nelle sacre scritture, dice
infatti Paolo: «Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco» (1 Cor. 3, 14-15). La salvezza avviene tramite fuoco purificatore, ma è Giovanni ad essere
ancora più preciso sulla sorte che toccherà chi non crede in Cristo: «Quelli
che non credono in me, saranno gettati via come rami secchi. Gli
uomini li raccatteranno e li getteranno nel fuoco e saranno bruciati»
(Giovanni
15,16). Il rogo era la punizione generalmente inflitta agli eretici recidivi, e
la strega, in quanto seguace di Satana, era certamente apostata.
Bruciarle era anche un rituale di purificazione e rassicurava i
giudici timorosi che esse non sarebbero tornate dal regno dei morti.
è
stato calcolato che il tasso delle condanne a morte, secondo
varie località ed epoche, si sia aggirato sul 25-47% dei processi,
con punte massime eccezionali del 92% (Svizzera). Nei casi in cui non
veniva assegnata la condanna a morte, le pene minori potevano
consistere nella marchiatura a fuoco, accecamento, estirpazione della
lingua, mutilazioni varie, ecc. In pochi casi fortunati il presunto
colpevole poteva essere liberato e mandato in esilio.
La tortura del sacco e l'impiccagione. LE CACCE ALLE STREGHE: NUMERI,
DATE, GEOGRAFIA Non è facile identificare il numero esatto di processi ed esecuzioni,
gli storici sono divisi e non dobbiamo dimenticare che molte
esecuzioni furono sommarie e quindi non vennero registrate. Lo studioso Hans Kuhn affermò
che il numero delle "streghe" uccise, a partire dal 1484 e
sino al 1782, ammonta all'impressionante cifra di 9 milioni. Le
stime sono, tuttavia molto divergenti e raggruppabili in tre ipotesi
diverse: Stima
minima: circa 300.000 processi e 145.000 esecuzioni. Stima media: 1.200.000/1.500.000 processi e 900.000/1.200.000 esecuzioni. Stima
massima: circa 12.000.000 processi e 9.000.000 esecuzioni. Molte grandi cacce furono caratterizzate da episodi minori, ma ciò che
le accomunò fu il sentimento di terrore profondo e di panico, tipico
di un comportamento di isteria collettiva. Le grandi cacce si
verificarono nel momento in cui, anche grazie alla tortura, si verificò
un sistema di delazioni tale da supportare e dimostrare le accuse. Non è semplice tracciare una linea del tempo, anche se, pur con tutte
le semplificazioni del caso, è possibile individuare questa
evoluzione: * 1300-1330: processi per magia politica * 1330-1375: processi per stregoneria/maleficia. * dal 1375: processi per satanismo. * 1435-1500: prime cacce alle streghe e pubblicazione dei principali trattati. * 1500-1550: parziale declino dei processi. * Seconda metà del ‘500: ristampa del Malleus maleficarum. * 1550-1580 aumento dei processi. * 1580-1650: periodo più intenso di cacce. * Fine XVII secolo inizio XVIII: declino della stregoneria * 1755: ultimo processo in Germania Tutti i paesi europei vennero toccati da cacce di maggiore o minore
entità, anche se il 75% dei processi si svolsero in: Nel dettaglio (tabelle tratte
da Levak le cacce alle streghe
in Europa):
3
Visto che l’ordalia prevedeva
l’intervento divino, era necessario che un ecclesiastico
benedicesse l’intera operazione. 4
La prima prova
documentaria si trova nelle leggi della città di Verona 1228. Nel
1252 la Chiesa che per prima aveva adottato il sistema
inquisitorio, seguì l’esempio dei tribunali secolari e consentì
l’uso della tortura nei processi verso gli eretici. Innocenzo Iv
autorizzò gli inquisitori papali a usare la tortura. 5
Nella più importante caccia
alle streghe che coinvolse più di 1900 persone, 11 furono
condannate al rogo e solo una aveva reso confessione. In Spagna,
in linea con i processi contro gli eretici, la confessione
riconduceva, di solito alla riconciliazione con Dio. 6
In determinate occasioni, al fine di individuare comunque il marchio,
vennero usati particolari spilloni con punta rientrante quando
erano premuti sul corpo della vittima. In questo caso la mancanza
di dolore veniva interpretata come chiaro segno dell'esistenza del
marchio. Questi spilloni con la punta retrattile furono inventati,
all'inizio del seicento, dal medico inglese Hopkins per facilitare
il lavoro degli inquisitori. 7
Ecco alcune torture, utilizzate con
modalità diverse in varie parti del mondo ANNODAMENTO: era una tortura
specifica per le donne. Si attorcigliavano strettamente i capelli
delle streghe a un bastone. Robusti uomini ruotavano l'attrezzo in
modo veloce, provocando un enorme dolore e in alcuni casi
arrivando a togliere lo scalpo e lasciando il cranio scoperto.
Questa tortura fu usata in Germania anche contro gli zingari
(1740-1750) e in Russia nel corso della Rivoluzione Bolscevica nel
1917-1918; CREMAGLIERA:
era un modo semplice e popolare per estorcere confessioni. La
vittima veniva legata su una tavola, caviglie e polsi. Rulli erano
passati sopra la tavola (e in modo preciso sul corpo) fino a
slogare tutte le articolazioni; CULLA
DELLA STREGA: questa era una tortura a cui venivano sottoposte
solamente le streghe. La strega veniva chiusa in un sacco poi
legato a un ramo e veniva fatta continuamente oscillare.
Apparentemente non sembra una tortura ma il dondolio causava
profondo disorientamento e aiutava a indurre a confessare. FANCIULLA
DI FERRO O VERGINE DI NORIMBERGA: era una specie di contenitore di
metallo con sembianze umane (di fanciulla appunto) con porte
pieghevoli. Nella parte interna delle porte, erano inserite delle
lame metalliche. I prigionieri venivano chiusi dentro in modo che
il loro corpo fosse esposto a queste punte in tutta la sua
lunghezza, ma senza ledere in modo mortale gli organi vitali. La
morte sopraggiungeva lentamente fra atroci dolori. FORNO:
questa barbara sentenza era eseguita in Nord Europa e assomiglia
ai forni crematori dei nazisti. La differenza era che nei campi di
concentramento le vittime erano uccise prima di essere cremate.
Nel XVII secolo più di duemila fra ragazze e donne subirono
questa pena nel giro di nove anni. Questo conteggio include anche
2 bambini. IMPALAMENTO:
è una delle più antiche forme di tortura. Veniva attuata per
mezzo di un palo aguzzo. ACQUA
INGURGITATA: l'accusato, incatenato mani e piedi ad anelli infissi
nel muro e posato su un cavalletto, è costretto a ingurgitare più
di NOVE litri d'acqua, e ancora altrettanti se il primo tentativo
non risulta convincente, per un totale di DICIOTTO litri. PERA:
era un terribile strumento che veniva impiegato il più delle
volte per via orale. La pera era usata anche nel retto e nella
vagina. Questo strumento era aperto con un giro di vite da un
minimo a un massimo dei suoi segmenti. L'interno della cavità ne
risultava orrendamente mutilato, spesso mortalmente. I rebbi
costruiti alla fine dei segmenti servivano per aumentare il danno
fisico. Questa era una pena riservata alle donne accusate di avere
avuto rapporti sessuali col Maligno. PRESSA:
anche conosciuta come pena forte et dura, era una sentenza di
morte. Adottata come misura giudiziaria durante il XIV secolo,
raggiunse il suo apice durante il regno di Enrico IV. In Bretagna
venne abolita nel 1772. PULIZIA
DELL'ANIMA: era opinione diffusa in molte zone che l'anima di una
strega o di un eretico fosse corrotta, sporca e covo di quanto di
contrario ci fosse al mondo. Per pulirla prima del giudizio,
qualche volta le vittime erano forzate a ingerire acqua calda,
carbone, perfino sapone. La famosa frase "sciacquare la bocca
con il sapone", che si usa oggi, risale proprio a questa
tortura. VEGLIA:
consisteva nel privare del sonno gli accusati. Matthew Hopkins la
usava in Essex. La vittima, legata, era costretta a immersioni nei
fossati anche per tutta la notte per evitare che si
addormentasse.* I
tratti di corda. Venivano applicati normalmente per tre
volte consecutive. Le mani della vittima venivano legate dietro la
schiena e poi fissate ad una corda servita da carrucola.
Sollevando la vittima da terra, con strappi più o meno violenti,
si produceva la lussazione degli omeri. Questo era il tipo di
tortura più frequente. LO
SQUASSAMENTO. è
una variante del metodo precedente. La vittima veniva appesantita
con carichi legati ai piedi, variabili tra i 15 ed i IL
CAVALLETTO. Tavolaccio sul quale la vittima era distesa con polsi
e caviglie legati a funi che facevano capo ad un argano. L'azione
dell'argano provocava lo stiramento degli arti con effetti simili
ai due trattamenti precedenti. Questo tipo di tortura poteva
essere protratto anche per 30-40 ore e con tensione crescente
delle corde. LE
COMPRESSIONI. Tra le più comuni:
o viti per stritolare arti e
dita
o ganasce a vite per la testa
o stritolatori per genitali
maschili
o stivali con viti, da
applicarsi a gambe e piedi. LA SEDIA DI FERRO
Era una specialità
tedesca. La vittima veniva fatta sedere nuda su di una sedia di
ferro arroventata. PINZE
E TENAGLIE
o Le pinze venivano usate per
strappare le unghie (Scozia)
o Le tenaglie arroventate si
usavano per strappare lembi di pelle. TORMENTI
DIVERSI
o la vittima veniva incatenata
ad un muro (o in piedi su di uno sgabello) e costretta a bastonate
ad una veglia forzata per parecchi Applicati in varie località
secondo l'estro degli inquisitori: giorni, sino al totale
istupidimento
o la culla di Giuda dove
l'interrogato, legato mani e piedi, veniva fatto dondolare su di
un cuneo che gli tagliava lentamente la pancia o asportazione dei capezzoli femminili con lame taglientissime e cauterizzazione delle piaghe con colata di piombo fuso (specialità di alcuni inquisitori papali dell'Italia meridionale);
* Mutilazioni varie.
Asportazione di occhi, orecchi, dita. 8
Le regole d'oro di Eymerich.
* 1 - Si tortura l'accusato che vacilla nelle risposte,
affermando ora una cosa, ora il contrario, ma sempre negando i
capi di accusa più importanti. Si presume in tal caso che
l'accusato nasconda la verità
e che incalzato dagli inquirenti, si contraddica. Qualora negasse
una volta e poi si confessasse e pentisse verrebbe considerato
come un eretico penitente e quindi condannato.
* 2 - Sarà torturato
l'accusato che abbia contro anche un solo testimone. La pubblica
nomea ed un testimone costituiscono insieme una mezza prova, cosa
del tutto naturale dal momento che una sola testimonianza vale di
per sé come un indizio. La regola testis unus, testis nullus vale
per la condanna ma non per
* 3 - L'accusato contro il
quale sussistono uno o più indizi gravi deve essere torturato. Il
sospetto più gli indizi non sono sufficienti. Per i preti basta
il sospetto (ma solo i preti infami saranno torturati). In questo
caso sussistono numerose e sufficienti condizioni.
* 4 - Sarà torturato
l'accusato contro il quale deporrà un solo testimone in materia
di eresia e contro il quale si abbiano indizi veementi e violenti.
* 5 - Il sospettato contro il
quale esistono più indizi veementi o violenti verrà torturato
anche se non si hanno testimoni a carico.
* 6 - Quindi a maggior ragione
si dovrà torturare colui che, a somiglianza del precedente, avrà
contro di sé la deposizione di un testimone.
* 7 - Il sospettato contro cui
si ha solo diffamazione o un solo testimone o un solo indizio non
verrà torturato perché una di queste condizioni da sola non
basta per procedere alla tortura.
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©2007 Linda Cavadini