(...segue)
Continuiamo
di seguito la nostra disamina, attraverso un meccanismo di
domande e risposte, su alcuni concetti fondamentali
dell'Islam spesso male interpretati o distorti dalla stampa
occidentale, alla ricerca del vero significato di una
religione troppo spesso considerata semplicemente "fanatica"
ma che, in realtà, lo è molto meno di quanto si possa
presumere giudicandola (come fanno molti) senza neppure aver
letto il suo testo fondamentale.
Il concetto di Jihad, cioè
di lotta violenta per imporre l'Islam, è connaturato nella
fede musulmana?"
Sì,
lo è. Ma bisogna intendersi su cosa significhino i termini
"jihad" ("lotta") e "mujahid" ("colui che compie la lotta")
nel Corano.
Due citazioni basterebbero per spiegare il vero senso di
questi concetti:
1) «La migliore jihad [lotta] è (quella
che viene da) colui
che si sforza contro sé stesso per Allah, il Potente e il
Maestoso» [1];
2) «Combattete per la
causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza
eccessi, ché Allah non ama coloro che eccedono» [2].
Da sempre e in particolare dopo l'eccidio dell'11
settembre, molti articoli dei mass-media definiscono "jihad"
come sinonimo di "guerra santa", uno scontro feroce tra i
seguaci di religioni diverse, ognuno dei quali crede che Dio
sia dalla sua parte e che dall'altra parte ci siano i
seguaci di Satana: questo è l'uso comune del termine in tv,
radio e giornali occidentali quando riferiscono notizie sul
Medio Oriente e, conseguentemente, nell'opinione pubblica
esso è venuto a indicare una sorta di invito rivolto a tutti
i Musulmani a combattere contro i non-Musulmani per
l'affermazione dell'Islam. Paradossalmente alcuni musulmani
hanno iniziato ad adottare questo significato di "jihad"
proprio a seguito di influenza occidentale ma, in realtà,
come gran parte delle parole,
"Jihad" è un termine neutro, sinonimo di una lotta di
qualsiasi tipo, essendo derivato dal verbo arabo "jahada",
che significa lottare o combattere in qualunque contesto.
Se ci addentriamo nell'utilizzo teologico del termine, è
possibile definire almeno tre livelli di jihad: personale,
verbale e fisica.
A) La Jihad personale è la forma più importante di lotta.
Questo tipo di jihad, chiamato "Jihadun-Nafs", è la lotta
intima per purificare la propria anima delle cattive
influenze sia sottile che palesi. E', in sostanza, la lotta
per purificare il proprio spirito dal peccato. Vi sono molti
contesti diversi in cui il Corano e le Hadith usano la
parola "jihad" per riferirsi alle lotte personali del
singolo: forse il versetto più generale in questo senso è
quello in cui è scritto «Non
obbedire ai miscredenti; lotta con esso (il
Corano) vigorosamente»
[3], ma che tale
impegno di lotta coinvolga anche l'agire esteriore, come
riflesso della vittoria interiore risulta chiaramente dal
versetto «I veri credenti
sono coloro che credono in Allah e nel Suo Inviato senza mai
dubitarne e che lottano con i loro beni e le loro persone
per la causa di Allah: essi sono i sinceri» [4].
B)
La Jihad verbale significa lottare per la giustizia
attraverso le parole e le azioni non violente. Muhammad ha
incoraggiato i Musulmani a chiedere giustizia nel nome di
Allah e alla domanda: «'Che
tipo di jihad è meglio?' egli rispose: «Una
parola di verità di fronte a un governante oppressivo!»
[5]. Secondo
l'Istituto di Informazione ed Educazione islamica: «La
vita del Profeta Muhammad fu spesa nello sforzo per ottenere
la libertà di informare e trasmettere il messaggio
dell'Islam. Durante il suo soggiorno alla Mecca usò metodi
non violenti e dopo la costituzione del suo governo a
Medina, con il permesso di Allah, usò la lotta armata contro
i suoi nemici solo ogni volta che lo trova assolutamente
inevitabile» [6].
C) La Jihad fisica riguarda l'uso della forza fisica in
difesa dei Musulmani solo contro l'oppressione e la
trasgressione dai nemici di Allah, dell'Islam e dei
Musulmani. In realtà, in tutto il Corano i comandi di Allah
insegnano a condurre una vita pacifica e a non trascendere
contro nessuno, tanto che ai Musulmani perseguitati e
oppressi il Corano raccomanda in primo luogo di migrare
verso una terra più pacifica e tollerante: «In
verità, coloro che hanno creduto, sono emigrati e hanno
combattuto sulla via di Allah, questi sperano nella
misericordia di Allah. Allah è perdonatore, misericordioso»
[7]. Unicamente nel
caso in cui il trasferimento non sia possibile, allora Allah
richiede anche ai Musulmani di difendersi contro
l'oppressione da parte di chi li combatte. Il Corano
afferma: «A coloro che
sono stati aggrediti è data l'autorizzazione [di
difendersi], perché
certamente sono stati oppressi e, in verità, Allah ha la
potenza di soccorrerli» [8].
Insomma, la natura difensiva del jihad fisica, sebbene
spesso persa nella concezione sia occidentale che musulmana,
è piuttosto chiara: come nota
Karen
Amstrong nel suo libro Muhammad, «la
guerra può a volte essere necessaria, ma era solo una
piccola parte di tutta la jihad o lotta Una ben nota hadith
afferma che Muhammad al ritorno da una battaglia, disse
'torniamo dalla piccola jihad alla jihad maggiore', essendo
ben più lo sforzo indispensabile per vincere le forze del
male in sé e nella propria società in tutti i dettagli della
vita quotidiana» [9].
Il fatto è che sia il Corano che la Bibbia sono grandi libri
religiosi che contengono una vasta gamma di materiale che ha
a che fare con la religione, la spiritualità, la giustizia,
le leggi, l'amore, ma anche con riferimenti a violenza,
odio, omicidio, guerra, e persino genocidio. Sarebbe del
tutto possibile isolare passi della Bibbia, in particolare
dell'Antico Testamento, che descrivono genocidi, stupri,
omicidi di omosessuali, tortura di prigionieri, apologie
della schiavitù umana, e molti altri atti, tradizioni
culturali, leggi che risultano profondamente immorali per
gli standard odierni ma non per questo si può concludere che
la Bibbia sia una raccolta di tali passaggi o un documento
malvagio che promuove violenza e comportamenti non etici.
Allo stesso modo, è possibile eseguire una scansione della
Bibbia per rinvenire i passaggi riguardanti l'amore di Dio
per gli uomini e gli incitamenti alle opere di giustizia.
Quale gruppo di passaggi rappresenta la vera Bibbia?
Entrambi fanno! Il Corano è simile. Una piccola percentuale
di Musulmani estremisti, di ali radicali e violente del
fondamentalismo islamico, si fissano su passaggi o versi che
si occupano di conflitti, guerre, e resistenza
all'oppressione ma le ali maggioritarie o liberali
dell'Islam tendono a concentrarsi su tutti quei brani e temi
relativi a spiritualità, giustizia, lotta personale, pace,
libertà, ecc. Semplicemente consultando lo stesso libro con
accenti diversi si ottengono risultati molto diversi.
Il
Corano è contro l'Ebraismo e il Cristianesimo?
Tutt'altro! Non dobbiamo mai dimenticare che
Maometto vedeva se stesso come prosecutore ed
epuratore della tradizione giudeo-cristiana. In
quest'ottica, e anche tenendo conto che i meccani
sostenevano di essere discendenza di Abramo
(Ibrahim, è facile notare come il Corano riprenda
molti personaggi biblici, considerandoli come
profeti e veda in Allah lo stesso Dio delle
Scritture.
In effetti, più che altro, Muhammad detestava quelli
che riteneva avessero disobbedito alle Scritture,
con le quali aveva certamente un ottimo grado di
familiarità, forse per averlo letto personalmente
(se, come appare dubbio, era alfabetizzato) o
avendolo conosciuto attraverso il comune
apprendimento per via orale, e rivolgeva la sua ira
contro l'idolatria e tutto ciò che disonorava il Dio
che aveva rivelato la Torah e i Vangeli ("Ingil").
Così,
in una delle prime sure del Corano, troviamo
«[Allah] Ha
fatto scendere su di te il Libro con la verità, a
conferma di ciò che era prima di esso. E fece
scendere la Torâh e l'Ingîl in precedenza, come
guida per le genti. E ha fatto scendere il
Discrimine. In verità, a coloro che negano i segni
di Allah, un duro castigo! Allah è potente e
vendicatore»
[10].
Particolarmente rispettato da Muhammad era Abramo
(Ibrahim), che lui definiva un uomo retto e giusto («In
verità Abramo fu un modello, obbediente ad Allah e
sincero: egli non era affatto un politeista, era
riconoscente ad Allah per i Suoi favori. Allah lo
scelse, lo guidò sulla retta via. Gli abbiamo dato
il bene in questa vita e nell'altra sarà certamente
tra i giusti. Quindi ti rivelammo: “Segui con
sincerità la religione di Abramo: egli non era
affatto un associatore»
[11]) e,
soprattutto, capace di
soddisfare i comandamenti di Dio e per questo
innalzato sopra tutti gli uomini («E
Abramo!... Quando il suo Signore lo provò con i Suoi
ordini ed egli li eseguì, [il Signore] disse: 'Farò
di te un imâm per gli uomini'. 'E i miei
discendenti?'. 'Il Mio patto, disse [Allah], non
riguarda quelli che prevaricano'»
[12]), ma
tutto il Corano è pieno di riferimenti scritturali,
con un grandissimo rispetto anche per Maria e Gesù.
Per quanto riguarda Maria (a cui è completamente
dedicata una sura, la diciannovesima), basterà
ricordare qualche versetto tratto dalla Sura 3:
«Zaccaria
allora si rivolse al suo Signore e disse: 'O Signor
mio, concedimi da parte Tua una buona discendenza.
In verità Tu sei Colui Che ascolta l'invocazione'”.
Gli angeli lo
chiamarono mentre stava ritto in preghiera nel
Santuario: 'Allah ti annuncia Giovanni, che
confermerà una parola di Allah, sarà un nobile, un
casto, un profeta, uno dei devoti'.
Disse: 'O mio
Signore, come mai potrò avere un figlio? Già ho
raggiunto la vecchiaia e mia moglie è sterile'.
Disse: 'Così! Allah fa quel che vuole'.
Signore, disse
Zaccaria, dammi un segno.” “Il tuo segno, disse [il
Signore], sarà
che per tre giorni potrai parlare alla gente solo a
segni. Ma ricorda molto il tuo Signore e glorificaLo,
al mattino e alla sera.”
E quando gli
angeli dissero: 'In verità, o Maria, Allah ti ha
eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le
donne del mondo.
O
Maria, sii devota al tuo Signore, prosternati e
inchinati con coloro che si inchinano'.
Ti riveliamo cose
del mondo invisibile, perché tu non eri con loro
quando gettarono i loro calami per stabilire chi
dovesse avere la custodia di Maria e non eri
presente quando disputavano tra loro.
Quando gli angeli
dissero: 'O Maria, Allah ti annuncia la lieta
novella di una Parola da Lui proveniente*: il suo
nome è il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in
questo mondo e nell'Altro, uno dei più vicini.
Dalla culla
parlerà alle genti e nella sua età adulta sarà tra
gli uomini devoti'.
Ella disse: 'Come
potrei avere un bambino se mai un uomo mi ha
toccata?'. Disse: 'È così che Allah crea ciò che
vuole: "quando decide una cosa dice solo Sii', ed
essa è.
E Allah gli
insegnerà il Libro e la saggezza, la Torâh e il
Vangelo.
E [ne
farà un] messaggero
per i figli di Israele [che
dirà loro]: In
verità, vi reco un segno da parte del vostro
Signore. Plasmo per voi un simulacro di uccello
nella creta e poi vi soffio sopra e, con il permesso
di Allah, diventa un uccello. E per volontà di
Allah, guarisco il cieco nato e il lebbroso, e
resuscito il morto. E vi informo di quel che
mangiate e di quel che accumulate nelle vostre case.
Certamente in ciò vi è un segno se siete credenti!»
[13].
Per
quanto riguarda Gesù, invece, particolarmente
significativo è un brano della sura 19:
«[Ma Gesù] disse:
'In verità, sono un servo di Allah. Mi ha dato la
Scrittura e ha fatto di me un profeta.
Mi ha benedetto
ovunque sia e mi ha imposto l'orazione e la decima
finché avrò vita, e la bontà verso colei che mi ha
generato. Non mi ha fatto né violento, né
miserabile.
Pace su di me, il
giorno in cui sono nato, il giorno in cui morrò e il
Giorno in cui sarò resuscitato a nuova vita'.
Questo è Gesù,
figlio di Maria, parola di verità della quale essi
dubitano.
Non si addice ad
Allah prendersi un figlio. Gloria a Lui! Quando
decide qualcosa dice: 'Sii!' ed essa è»
[14].
Gli esempi di citazioni vetero e neo-testamentarie
nel Corano potrebbero essere ancora moltissime. Ciò
che conta è vedere come il Corano consideri Abramo,
Mosè, Gesù e molti altri come messaggeri, profeti
prima di Muhammad, messaggeri il cui insegnamento è
stato a volte distorto, ma i cui seguaci meritano,
naturalmente, un estremo rispetto e addirittura la
protezione che si addice a tutti i "popoli del
Libro".
(1)
Haddith 1.
(2) Corano, 2:190. Tutte
le citazioni del Corano in italiano sono
tratte da H.R. Piccardo, Il
Corano, Newton Compton 2009.
(3)
25:52.
(4) 49:15.
(5) Sunan
Al-Nasa'i , N. 4209.
(6) M.
Amir Ali, "Jihad explained; Brochure #
18", The Institute of Islamic
Information and Education (http://www.irshad.org/islam/iiie/iiie_18.htm).
(7) 2:218.
(8) 22:39.
(9) K.
Armstrong, Muhammed:
A biography of the Prophet",
Harper 1993, pp. 114-115.
(10)
3:3-4.
(11) 16:
120-123.
(12) 4:34.
(13) 3:38-49.
(14) 19:30-35.
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