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MEDIOEVO TEMPLARE |
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a cura di Vito Ricci |
di Vito Ricci
I Templari, argomento sempre di gran fascino e moda, sono oramai arrivati dappertutto, persino sulle pagine di un giornale economico-finanziario. è infatti del 30 agosto un articolo apparso sul prestigioso quotidiano «Il Sole 24ore», nelle pagine dell’inserto «Il Sole 24ore Sud». L’articolo in questione ha per titolo Il fondatore dei Templari? Era un lucano, e presenta una scoperta d’archivio da parte dello storico (così viene presentato dall’articolista, devo dedurre che si tratti di un docente universitario di Storia medievale) Mario Moiraghi il quale, nel suo libro L’italiano che fondò i Templari. Hugo de Paganis, cavaliere di Campania, Ancora, 2005, disquisisce di una nuova tesi secondo la quale il fondatore dell’ordine del Tempio non sarebbe, come ritenuto dalla storiografia ufficiale, il francese Hugues de Payns (o Payens) cavaliere dello Champagne, ma un italiano, un lucano di Forenza in provincia di Potenza, figlio dei signori di quella città Pagano e Emma de Paganis, nobili salernitani trasferiti in Lucania.
L’autore inoltre sostiene anche che l’ordine templare non fu fondato nel 1118, come si è sempre ritenuto da parte dei medievisti, ma qualche anno dopo il 1100, come sarebbe testimoniato da una lettera del 1103 inviata da Hugo de Paganis a suo zio Leonardo Amarelli di Rossano Calabro per comunicargli la morte del proprio figlio Alessandro avvenuta in Terra Santa. Partendo da questo recente articolo ho fatto delle ricerche e su Internet ho trovato un’intervista del 2004 allo “storico” Moiraghi che può essere consultata al seguente indirizzo: http://www.tonyassante.com/renzoallegri/templari/indice.htm. Ebbene da tale intervista apprendiamo in primo luogo che Moiraghi non è un medievista, un docente universitario di Storia medievale, come sembra essere presentato dall’articolo de «Il Sole 24ore Sud», ma un architetto, si tratta quindi di un semplice appassionato di Medioevo. Dalla lettera del 1103 scritta da Hugo de Paganis (la volgarizzazione in italiano dal latino fatta redigere dalle famiglia Amarelli può essere consultata a questo indirizzo Internet: http://www.esoteria.org/documenti/misteri/renneslechateau/templari.htm) Moiraghi deduce che Hugo e suo cugino Alessandro erano membri dei Templari, ordine già operativo alla stesura della lettera.
In
base a che cosa Moiraghi fa tale deduzione? Al semplice fatto del racconto che
Hugo e Alessandro si siano recati dal re di Gerusalemme Baldovino I a
porgergli le condoglianze per la morte del fratello Goffredo di Buglione? Dal
tenore del testo non emerge in alcun modo l’esistenza di un’organizzazione
di cavalieri, questa è una considerazione del Moiraghi, probabilmente
rifacendosi alla notizia storicamente appurata dei nove cavalieri che
fondarono l’embrione dell’Ordine templare nel 1118. Moiraghi sostiene di
aver preso visione della lettera, di averne constatato l’autenticità, di
averla fotografata. Inoltre afferma anche di una segnalazione da parte di una
professoressa inglese dell’esistenza di un monaco del 1100 chiamato Simone
di Saint Bertin che aveva scritto di Hugo de Paganis, fondatore di un ordine
cavalleresco per la difesa della Terra Santa. «Si
tratterebbe di documenti nuovi e inconfutabili»,
asserisce Moiraghi nell’intervista. L’appropriazione da parte dei francesi
dell’origine dell’Ordine templare sarebbe dovuta alla falsificazione dei
testi del cronista Guglielmo di Tiro procurata dai transalpini a seguito della
versione delle cronache dal latino al francese, in questo modo Hugo de Paganis
di Guglielmo di Tiro divenne Hugues de Payns cavaliere dello Champagne.
Secondo Moiraghi Hugo de Paganis sarebbe sepolto nella chiesa di Giacomo a
Ferrara, notizia riportata in un documento del 1621 di Marco Antonio Guerini
dove è scritto a chiare lettere che Hugo de Paganis «diede
principio all’Ordine dei Templari». (http://www.templars.it/ugodepaganiL.html).
La
questione è troppo delicata e con i Templari, l’ho capito con la mia
esperienza, occorre andare molto cauti, con i piedi di piombo, prima di fare
un’affermazione, anche quando sembra essere avallata da ineccepibili
documenti. Vorrei svolgere qualche considerazione su tale questione da
semplice appassionato di storia medievale. Mi sono occupato delle vicende dei
Templari in Puglia, ricerca pubblicata dal sito
Storiamedievale.net
[appunto nella presente rubrica] diretto dal prof. Raffaele Licinio,
medievista dell’Università di Bari e direttore del Centro di Studi Normanno-Svevi,
e sul portale “Medievale.it”. In autunno tali ricerche saranno
pubblicata in forma cartacea.
A
parte i dubbi già espressi in merito alla data di fondazione dei Templari
antecedente di una quindicina d’anni quella convenzionalmente accettata
dalla scienza medievistica, devo sottolineare che la tesi di Moiraghi nel
ritenere il fondatore dei Templari italiano non è affatto nuova. Già nel
XVII secolo degli studiosi l’avevano esposta. Dal libro di Paolo Lopane I
Templari. Storia e leggenda, 2004, a pagina 15 apprendiamo che nel 1610 lo storico Filiberto Campanile sosteneva che Hugo era nato a
Nocera dei Pagani in Campania e discendeva da un tale Albertino di Bretagna,
mentre nel 1651 Pietro Maria Campi affermava che Hugo fosse nativo di
Piacenza. In tempi più a noi vicini a sostenere l’origine italiana è stato
Domenico Rotundo, anch’egli semplice appassionato di Storia medievale, nel
libro del 1983 Templari, misteri e cattedrali. Tale autore sembra
indulgere molto all’esoterismo neo-templarista. Oltre alla lettera del 1103
scritta da Hugo allo zio, Rotundo, riprendendo Filiberto Campanile, afferma
che un discendente di Hugo, un certo Tommaso dei Pagani, della signoria di
Fiorenza in Basilicata, fu signore di Casalvieri in Ciociaria e che suo
fratello Giovanni nel 1239 era signore di Atina, Santopadre, e San Giovanni
Incarico. Nell’Archivio Capitolare di Veroli Rotundo trovò un documento ove
è scritto che i Pagani ciociari (in particolare Giovanni) erano Templari e
titolari della chiesa di San Egidio di Ceprano data in affitto ai Templari dal Capitolo di Veroli. Quindi, secondo Rotundo, i
discendenti di Hugo erano templari e di conseguenza e a maggior ragione
avrebbe dovuto esserlo lo stesso Hugo.
Insomma
la teoria di Moiraghi non è poi tanto nuova. Devo mettere in evidenza come
sia Moiraghi che Rotundo non sono degli storici di professione, non hanno
esaminato i documenti alla luce della filologia e delle altre scienze
storiche. Mi chiedo come mai i medievisti italiani, i ricercatori universitari
intendo, non si siano mai occupati di tale vicenda vista la mole di documenti
esistenti in merito, il fascino indubbio della materia e la possibilità di
fama e prestigio che deriverebbe da una
ricerca che potenzialmente potrebbe sconvolgere la storia della fondazione
dell’ordine dei Templari, lasciandola sempre a ricercatori “dilettanti”.
Vorrei conoscere in merito l’opinione di uno studioso autorevole come il
prof. Franco Cardini che di Templari e Crociate si è occupato nell’attività
universitaria. Inoltre l’origine italiana è sempre stata minoritaria e la
si ritrova sovente quasi esclusivamente in siti neo-templaristi ed esoterici (http://www.cavalieritemplari.it/ugodepagani.html).
Ad
essere rigorosi, in questa delicata vicenda i dubbi sono molto più numerosi
delle certezze, e in tal senso e alla cautela sembra protendere Simonetta
Cerrini, medievista dell’Università della Sorbona di Parigi, come riportato
nell’articolo «Il Sole 24ore Sud». Probabilmente Hugo de Paganis
esistette realmente, fu crociato in Terra Santa, ma, secondo me, non lo si può
identificare con il fondatore dei Templari. Un atto del conte di Champagne del
1100 reca la firma di Hugues de Payns e questi sarebbe morto nel 1136 in Terra
Santa o a Reims come riportato da un documento dell’epoca nell’anagrafe
mortuaria di quella città. E poi i cavalieri che dettero origine al nucleo
primigenio dei Templari sembrano essere dal nome tutti francesi, come mai il
loro capo era un italiano? Una straordinaria coincidenza tra due cavalieri
crociati dal nome simile? Hugo de Paganis sarebbe il nome latinizzato di
Hugues de Payns, o Hugues de Payns sarebbe il nome francesizzato del lucano
Hugo de Paganis? O sono verosimilmente due persone distinte? La questione
resta aperta, ma l’origine italiana appare poco probabile. Sarebbero
auspicabili ricerche da parte di storici medievali di mestiere per chiarire
definitivamente, ammesso che si possa dire definitivamente, l’origine del
fondatore dei Templari.
Nell’articolo Il fondatore dei Templari? Era un lucano Francesco Lambo, assessore alla Cultura del Comune di Forenza, è inorgoglito da fatto che il suo paese avrebbe dato in base alle ricerche di Moiraghi (presumibilmente aggiungo io) i natali al fondatore dell’Ordine del Tempio e sostiene di volersi impegnare «per avere nel nostro borgo una ‘presenza Templare’ esclusiva, certificata dagli storici, in modo da incrementare pure i flussi turistici». Bisognerebbe ricordare all’assessore Lambo che a Forenza i Templari ci furono veramente ed è documentato che che ebbero la chiesa di S. Martino dei Poveri, sita extra moenia, con case, un forno, un mulino, vigneti e terreni, indipendentemente da Hugo de Paganis.
Breve
nota a margine e una dovuta precisazione. Accanto all’articolo citato ve
n'è un altro dal titolo La sede operativa era in Puglia, ove si
asserisce che la domus templare a Bari era la chiesa di San Clemente.
Si tratta di un errore grossolano, come dimostrerò nel mio libro sui Templari
in Puglia, ampliamente commesso dagli studiosi che in passato hanno confuso i
Templari con un altro ordine, i canonici del Tempio del Signore, Templum
Domini in latino, solo per la similitudine dei nomi ma completamente
distinti.
©200
6 Vito Ricci