Epoca:
XI secolo.
Sito
topografico:
piazza dell'Odegitria.
Cenni
storici.
Le
origini della chiesa, secondo la tradizione, risalgono forse
al V-VI secolo, pur se notizie certe, avallate da scavi e
dal rinvenimento di un mosaico musivo nell'antico succorpo
della cattedrale, ne posticipano la fondazione tra l'VIII ed
il X, quando l'edificio fu distrutto. Nel 1028, tuttavia, ne
è nuovamente testimoniata la presenza in documento in cui
si fa riferimento ad una chiesa di Santa Maria «que est
episcopium». Dalla prima metà dell'XI secolo alla fine del
XII la fabbrica, ad opera di vari arcivescovi quali Bisanzio,
Nicola I, Andrea II, Rinaldo, fu oggetto di interventi di
riassetto e ricostruzione, in special modo dopo la
distruzione operata nel 1156 dal re normanno Guglielmo I il
Malo: fu definitivamente consacrata nel 1292.
Arricchita
nei secoli successivi con suppellettili marmoree e dipinti e
affreschi di vari genere, con il tempo la cattedrale, oltre
che soggetta a vari terremoti che ne abbatterono i due
campanili, di cui uno solo è stato ricostruito, ha subìto
l'assalto di stili architettonici diversi che ne hanno
violentato le primitive forme con interventi invasivi e
devastanti. Solo gli ultimi restauri hanno permesso di
riportare il tutto alle primitive forme.
Degna
di particolare attenzione è la costruzione circolare che si
erge sul fianco destro della chiesa. Attualmente adibita a
funzione di sacrestia, la "trulla", così è
chiamato il cilindrico edificio, in passato al centro di
varie interpretazioni circa la sua funzione, in realtà si
è scoperto essere una delle poche grandiose cisterne di
acqua potabile che nel Medioevo approvvigionavano la città
sempre alle prese con problemi idrici. |