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SIRE UT... FAMI RE!

Carpino Folk Festival 2006

a cura di Olimpia Amati

musica in sottofondo: Angelus ad virginem


 

"Chitarra battente", "chitarra mandola", "guitare en bateau", "guitare capucine", "guitare toscane-chitarra toscana", "chitarra a volta-wolbgitarre".

Molteplici denominazione per un solo strumento, quello a cinque corde che fra il XVIII e il XIX secolo influenzò le tecniche canore e coreutiche, concorrendo a produrre particolari stili di ballo. Sarà questo il tema portante della sezione didattica della nuova edizione del Carpino Folk Festival. Tra il 31 luglio e il 6 agosto si potra scegliere tra ben tre corsi (due di musica e uno di ballo).
Info: www.carpinofolkfestival.com

La storia della chitarra inizia ufficialmente nel rinascimento in Spagna, dove furono pubblicate le prime musiche per questo strumento, ma ne possiamo rintracciare due vaghe testimonianze quattrocentesche in Italia. Nel 1441, un documento della corte estense riferisce di un emissario ducale mandato "a Vinegia a comprare corde di chitarrino". La seconda testimonianza è una tarsia dei camerini di Isabella d'Este (seconda metà del XV sec.), nel palazzo ducale di Mantova, dove è raffigurato uno strumento molto simile.

Nel 1601, il napoletano Cerreto descrive una "Chitarra à Sette Corde, detta Bordelletto alla Taliana" (sette corde distribuite su quattro cori).

In Italia la chitarra spagnola ebbe un ottimo successo fin dalla prima metà del XVII secolo.

Verso la metà del '600 divenne relativamente comune un altro tipo di chitarra, detta "battente". Si differenziava dalla chitarra spagnola per avere i tasti fissi, ottenuti intarsiando delle sbarrette di metallo o avorio sulla tastiera, e perché il suo ponticello era mobile, tenuto in posizione dalla tensione delle corde. Queste caratteristiche fanno pensare che sullo strumento fossero normalmente montate corde di metallo (ottone o acciaio a bassa tempera). Cinque chitarre battenti sono conservate al Kunsthistorisches Museum di Vienna e sono tutte predisposte per cinque cori doppi e hanno un numero di tasti variabile da sei a nove. Questo strumento era probabilmente suonato ad accordi pieni, mediante l'uso del plettro.

La chitarra battente, anche se presente in tutta la penisola italiana, intorno al 1700 divenne diffusissima soprattutto nell'Italia meridionale. Utilizzata come la chitarra barocca, da cui sicuramente trae origine, con repertorio e modalità simili, i due strumenti avevano anche caratteristiche strutturali comuni. Tuttavia col passare dei secoli, la chitarra barocca ha subito molte trasformazioni fino alla sua forma attuale, mentre la chitarra battente, salvo particolari trascurabili, è rimasta per lo più identica. Infatti la famiglia di costruttori De Bonis, per la piegatura delle fasce, utilizza ancora delle forme del 1700, appartenute ai loro antenati.

Altri particolari che la distinguono dalla chitarra barocca sono il piano armonico piegato ad angolo convesso all'altezza del ponticello non incollato, le corde metalliche ancorate alla fascia inferiore, relativamente poco tese e accordate senza bassi.

Strumento diffusissimo fino ai primi decenni del nostro secolo, attualmente è presente in Calabria, Cilento, Gargano, Campania, ma è stato relegato ad ambiti musicali sempre più ristretti, per cui i numerosi costruttori , vedendo che il mercato si restringeva sempre di più, hanno quasi smesso di costruire questo antico strumento.

    

 

  

Iscrizioni ed informazioni


Associazione Culturale Carpino Folk Festival
Via Mazzini, 88 - 71010 Carpino (FG)
Tel. 0884/900360 - 0884/992979 dalle 14:30 alle 19:00
3393776214 (Betty) dalle ore 19:00 in poi
corsi@carpinofolkfestival.comt

 

     

   

©2006 Olimpia Amati

    


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