DE CASTRO VENANDI CUM ARTIBUS | a cura di Falco, Girifalco e Metafalco |
di Girifalco
Studio
televisivo montato ad hoc con gusto (già
venduto però) all’interno del cortile del castello.
Fari
alti, fari bassi, luci sparate e soffuse illuminano angoli nascosti e pietre
tirate a lucido per l’occasione (ma, si
è forse cancellato qualcosa, è svanito per caso, per curiosità, qualche
elemento della materia, è stata annullata, scusate ancora se mi intrometto, ciò
che un certo Brandi chiama “istanza storica”? Della serie: quando la
conservazione dello statu quo è una opinione).
I
fili, i cavi elettrici hanno tessuto una tela tanto fitta che, dopo essere
riuscita a strangolare quindici simpaticissimi piccioni, e dopo aver, in questo
modo, risolto finalmente il problema invasione-cacche-volatili (a mali estremi estremi rimedi) si è deciso di affittare il geniale
congegno per un anno ed ovviamente ai visitatori sensibili (a cosa? Alle cacche o ai fili?) sarà chiesto di partecipare alla
colletta (“culturale e di un certo
livello”).
(Il cortile, quindi, ha perso il suo cielo ottagonale e non
solo pochi constatano questo “piccolo”cambiamento ma c’è anche qualcuno
che nella propria, sfrenata, contentezza applaude a tutto ciò pensando al
passato ed all’originaria cupola d’oro presente, secondo loro, nel cortile;
cupola che probabilmente si è sciolta al sole come un gianduiotto).
Il
cielo non c’è più, ma il successo porta sempre a delle rinunce (per
chi però?).
Tecnici,
macchinisti montano e smontano, avvitano e svitano, parlano ed urlano. I
pannelli pensati per la scenografia sono blu (come il sangue dei nobili) e neri
come le penne dei falchi più crudeli (?). Poi, per smorzare la seriosità
dell’ambiente (come se ciò non
bastasse) sono stati utilizzati neon di ultima generazione colorati di verde
e fuxsia e sono stati affissi stendardi con il marchio dello sponsor che
permetterà tutto ciò (e cioè cosa? Non
si è ancora capito). La ditta
Gino, fratelli, figli e nipoti (altri?) “Lo spurgo all’avanguardia”
regaleranno, inoltre, a tutti i partecipanti spillette, sciarpette e cappellini
con il proprio logo (di cui preferisco non sapere nulla, non ditemi niente per favore!).
(A presentare la serata inaugurale sarà chiamata la famosa
giornalista signorina Svista, e ci sarà un perché?).
Eccola che prova con davanti un gobbo alto due metri: «Signore
e signori, carissimi, amici, per coronare il successo di questo castello, ormai
al centro di studi mondiali (che cosa fa
la globalizzazione!), coniato su monete che viaggiano per l’Europa (forse
ancora per poco vista l'utilità
del centesimo e visto il suo valore d’acquisto!), sigillo di prodotti di
altissima qualità (vedi posacenere,
taralli e pasta fresca
“castellana”) esportati in
tutto il mondo, emblema dell’imperatore Federico cantato senza leggenda (o senza legenda storiografica e/o bibliografica?) da Kantorowicz…
ecco, per questa occasione verrà organizzata una festa!».
«Una
festa in onore di colui che ha costruito questo castello con fatica (ovviamente altrui!), con energie (ovviamente dei poveracci), con denari (assolutamente non suoi) e che ha vissuto un intenso rapporto
spirituale con la magia del castello» (che
c’è ma non si vede come la nebbia a Milano).
«A
lui, carissimi (amen) dedichiamo i nostri sforzi (che
non sono i suoi), il nostro impegno (che
non è il suo), i nostri studi (?).
Per l’occasione la ditta “Gino, fratelli, figli e nipoti, Lo spurgo
all’avanguardia”, ha chiamato due specialisti del settore, due
importantissimi uomini di cultura. A loro sarà affidata
organizzazione di questa fantastica festa. Ecco a voi i signori: Medio e
Vale! CLAP! CLAP! CLAP! CLAP! Everybody ieh!» (recita
e canta la signorina Svista).
«Famosissimi
ricercatori (di tartufi forse) essi
hanno la passione per tutto ciò che deve essere scovato, trovato con tanta
fatica ma con grande soddisfazione (economica
forse?), amano tutto ciò che riempie il cuore ed allarga gli orizzonti (forse delle crociere pagate con gli introiti?) della mente umana. E
poi… signori e signore è un segno del destino: i loro nomi sono musica per le
mie orecchie! Medio e Vale! CLAP! CLAP! CLAP! CLAP! Everybody ieh!» (recita
e canta la signorina Svista, improvvisando anche un balletto stile lap- dance
dei tronchi d’albero).
«I
signori Medio e Vale… CLAP! CLAP! CLAP! CLAP! Everybody ieh! (sappiate
che durante la serata sarà registro un fantastico live da non perdere, venghino
signori, venghino!) organizzeranno una settimana all’insegna della cultura
medievale, proprio quella cultura trasudata dalle mura di questo maniero (come l’umidità). Ci saranno concerti di musica rinascimentale,
vicina all’età medievale mi dicono (e
ti dicono proprio bene bella mia, anche se è difficile trovare un senso a
questa “vicinanza”!) in abiti del tempo» (e
quale quindi?).
«Ci
saranno concerti gregoriani rap-ati da un notissimo dj londinese di cui,
perdonatemi, ma non ricordo il nome (incomincio
a capire il perché della Svista ). Buffet per pochi intimi (di chi mi scusi?) a base di cucina francese (che fa sempre bella figura soprattutto nelle porzioni!) visto che
il nostro amico (diciamo pure il nostro
compagno d’avventura) Federico, uomo raffinato e umile (come la sua corte errante!) aveva origini francesi» (o
meglio normanne?).
«Ci
saranno giullari vestiti con calzamaglie variopinte (alla“Non
ci resta che piangere”) che ci faranno compagnia con barzellette nobili e
gentili come i loro animi puri e casti» (come
erano giustamente i cavalieri medievali, stinchi di santi e uomini di cultura di
armi, però).
«Ci
saranno poeti che con tristi ma nobili crani di morti in guerre antiche e
lontane (oh, my God) reciteranno versi
di sonetti dolci e casti, quasi alla Plauto, mi dicono» (e ti dicono male bella mia, buona notte al secchio!).
«Ci
saranno serate dedicate al dio Bacco (vedi
le cantine come ridono!), ci saranno serate dedicate a tornei cavallereschi (immagino
il nome del torneo visto lo sponsor ufficiale), ci saranno serate danzanti (ma quante serate ci sono in una settimana?) e tornei di burraco»
(alleluia).
«Ma
(e dice ma) ci saranno anche conferenze serie (la vedo preoccupata) durante le mattinate (orario utilissimo a tutti i lavoratori) con temi ancora da decidere
(beh, certo, cose di poco conto).
«Io
vi accompagnerò in questa avventura in tutte le serate (ma
va?!), i signori Medio e Vale CLAP! CLAP! CLAP! CLAP! Everybody ieh! (è
un tic che ha dalla nascita) si occuperanno dei convegni di cui vi elenco i
temi (ma non aveva detto che non li
sapeva?
cmq…):
I
GIORNO, ore 8.00 (a che ora la sveglia?),
tema: “Cosa dirsi, cosa dire” (ed
iniziamo bene!).
II
GIORNO, ore 8.00 (..), tema: “Federico amico o nemico” (di
chi, mi perdoni?).
III
GIORNO, (sorvoliamo sull’ora), tema:
“Federico: la prima biografia non autorizzata (da
chi, forse e dico forse, dagli storici?) di Medio e Vale”
(contributo disinteressato, ovviamente).
IV
GIORNO,…., tema: “Federico nel periodo buio” (della
sua vita forse?).
V
GIORNO: …., tema: “Federico e l’amore cortese senza limiti” (e
qui parte la colonna sonora di Ghost, con risate varie).
VI
GIORNO, …., tema: “il Medioevo dentro di noi”. (esilarante)
VII
GIORNO (e meno male), …., tema: “Conclusione lavori e prossime
prospettive per il futuro” (non per il passato?)».
«…
Avete registrato tutto cari? No, perché io non ho nessuna intenzione di
ripetere una parola e dico una, alla prima serata. Si parte con il play back,
tanto la gente sarà sotto il palco e visto che questo dannato palco è alto
CIAO A TUTTI ED ALLA PROSSIMA !
©2004 Girifalco testo e disegno