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FOSSA, RESTI DEL CASTELLO-RECINTO
redazionale
Fossa: resti del castello-recinto.
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Come arrivarci: con l'autostrada A24, uscita L'Aquila; proseguire per 10 km in direzione Fossa.
Dal sito: www.regione.abruzzo.it
«Ciò che rimane della struttura fortificata di Fossa è oggi visibile nelle parte più alta del paese, sul margine occidentale della Valle Subequana. L'intero borgo nacque sulle rovine dell'antica città, prima vestina e poi romana, di Aveia. Il toponimo ha origine dalla Fossa del monte Circolo, alle cui pendici è situato il paese con la sua fortificazione, la quale, più precisamente, occupa la località Funillo. Il castello fu realizzato, sfidando la pendenza del sito, allo scopo di garantire la presenza di un sicuro punto di controllo anche in un territorio così difficilmente accessibile.
Il fortilizio presenta una pianta trapezoidale con quattro torri quadrangolari che contornano l'intero perimetro ed un torrione circolare posto in direzione della montagna; quest'ultimo dovrebbe rappresentare la costruzione più antica, riferibile ai secoli XII-XIII, come testimonia la differente tecnica costruttiva usata per erigerlo. Il resto del complesso dovrebbe appartenere invece al periodo immediatamente successivo, compreso tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo. Sono ancora visibili elementi originari di quest'epoca come una balestriera, che si apre nel torrione cilindrico, e varie archibugiere nella cortina e nella torre posta a sud-est. L'accesso principale, caratterizzato da un arco ogivale in pietra, guarda verso il borgo, mentre sul lato opposto doveva esservi un ingresso secondario di dimensioni ridotte. Una disposizione particolare contraddistingue le torri, tre delle quali si trovano sul versante orientale».
Dal sito: www.inabruzzo.it
«La
struttura fortificata di Fossa, tuttora ben riconoscibile nelle sue
caratteristiche anche se si trova in rovina, si situa sul sito più alto
dell’abitato urbano e si adatta perfettamente con la morfologia del luogo.
Il recinto murario esibisce una pianta all’incirca a forma di trapezio con
quattro torrioni quadrangolari, posti in modo irregolare lungo il perimetro
e una massiccia torre a forma di cilindro, presumibilmente già esistente
prima della costruzione del complesso, collocata in corrispondenza al punto
più elevato.
L’impianto di Fossa prende il ruolo di residenza fortificata fin dalla prima
articolazione del castello, mettendosi in relazione diretta con l’abitato
urbano, sebbene assuma l’aspetto tipico dei castelli-recinto presenti in
gran parte della costa dell’Abruzzo aquilano. Un arco a sesto acuto in
pietra lavorata contrassegna l’entrata principale nella cortina di nord-est,
invece a sud vi è un’entrata secondaria, nelle vicinanze della torre
angolare posta a sud-ovest.
La torre a forma di cilindro, con un diametro di approssimativamente nove
metri e dalle spesse mura, esibisce una superficie laterale interna ed
esterna in pietra appena digrossata, collocata in file regolari e fissato
con malta; il corpo circolare si alza in apparenza senza scarpa di basamento
e questo, insieme a un’effettiva dissonanza costruttiva con gli altri
torrioni e con le cortine murarie, ne proverebbe un’edificazione più antica,
databile ai secoli XII e XIII.
La realizzazione dell’impianto ossidionale, così come ci è giunto oggi, si
può attribuire a un momento costruttivo successivo che si può datare tra la
fine del Duecento e l’inizio del Trecento; singolare è la collocazione di
tre torrioni lungo il lato orientale, con due torrioni posti accanto
all’angolo sud-est e uno innalzato al centro della cortina, mentre sul lato
settentrionale è stato collocato un solo torrione. Dell’originale sistema di
difesa si possono riconoscere, nella zona alta della cortina meridionale,
vicino alla torre di forma cilindrica, una feritoia a croce attraverso la
quale si tirava sui nemici con le balestre e i resti di una feritoia
attraverso la quale gli arcieri scoccavano le frecce, mentre nella torre
collocata a sud-est e lungo la cortina orientale sono visibili le feritoie
da cui si sparava con l’archibugio a foro semplice o sovrastato da una
feritoia da cui scagliare le frecce.
Il suggestivo borgo si erge presso il luogo che fu occupato in antichità da
Aveia, città romana che, nel 27 a.C., fu onorata del titolo di civitas.
Menzionata nel IV secolo nella Tabula Peutingeriana, venne annientata
dai Longobardi alla fine del VI secolo; tra il 936 e il 939 divenne parte
del Contado Forconese. Il castello di Fossa, nella Bolla del 1204 di
Innocenzo III è una proprietà del vescovo di Forcona; mentre nel 1269
appariva tassata insieme ad altri territori da Carlo d’Angiò».
Vedi anche: http://castelliere.blogspot.it/2013/12/il-castello-di-lunedi-9-dicembre.html
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