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GAGLIANO ATERNO, CASTELLO
redazionale
Gagliano Aterno: il castello.
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Come arrivarci: con l'autostrada A25, uscita Pratola Peligna/Sulmona; proseguire per 21 km in direzione Raiano/Gagliano Aterno.
Dal sito: www.regione.abruzzo.it
«Il castello di Gagliano Aterno, di straordinaria e complessa lettura, è una costruzione caratterizzata da pianta irregolare, ad andamento poligonale, concepita per adattarsi all'orografia del territorio su cui sorge, nella Valle Subequana. La sua fondazione risale al 1328, come attesta una lapide, quando Isabella D'Aquila, contessa di Celano fece costruire il palazzo sui ruderi una precedente costruzione innalzata dai Conti di Celano tra XII e XIII secolo. Nel 1462 il castello subì l'attacco di Braccio da Montone, che gli inflisse pesanti danni; a partire dall'anno successivo passò nelle mani dei Piccolomini, per poi divenire proprietà dei Barberini fino al 1806, possedimento dei baroni Pietropaoli ed infine dei marchesi Lazzeroni.
La struttura, come oggi si presenta, è ritenuta uno dei castelli meglio conservati d'Italia, un organismo architettonico stratificato e complesso, caratterizzato da una doppia cinta muraria a forte scarpatura, che ne ricorda l'origine militare. La cinta più interna, raggiungibile tramite un ingresso sopraelevato al di là di quello che era il fossato, è coronata da merlatura guelfa e assume, in corrispondenza degli angoli, forma di torrioni di rinforzo cilindrici e in un caso, di torre poligonale, simile ad un puntone. Oltre la cortina muraria merlata, si sviluppa l'edificio palazziale caratterizzato dall'accostamento di più corpi di fabbrica gravitanti intorno ad un suggestivo cortile con pozzo, circondato da portico e loggetta al piano nobile, sul quale si affaccia la scenografica scalinata a giorno che conduce agli appartamenti del primo piano. Sui prospetti esterni si notano bene gli interventi effettuati per trasformare il castello, da costruzione militare a dimora aristocratica; l'edificio è stato oggetto infatti di interventi di sopraelevazione, e ampie finestre sia monofore che bifore, di dimensioni ed epoche diverse, sono state aperte lungo tutto il perimetro della costruzione, per adattarla all'uso residenziale. Di particolare grazia architettonica, la loggia su due ordini del prospetto verso il borgo, con archi acuti alla quota del cortile, e a pieno sesto al piano superiore. Il castello è di proprietà privata e tuttora usato come residenza».
Dal sito: www.inabruzzo.it
«L’impressionante
castello appartenente ai marchesi Lazzeroni, dalla ricca struttura che si
sviluppa intorno all’accurato cortile dotato di colonne, è uno dei pochi
esemplari di abitazioni fortificate della regione che si sono mantenute bene
nel tempo e che sono usate. Per quello che riguarda il suo profilo
architettonico e in maniera più stretta quello che riguarda gli assedi esso
si impone non solo in ambito locale, ma in tutto il territorio italiano. La
non regolarità della pianta, imposta anche dal adattamento necessario alla
tipica conformazione montuosa del luogo, è testimonianza delle fasi di
perfezionamento avvenute successivamente che dall’impianto in prevalenza
militare hanno portato al presente castello-dimora, cui è ispirato il
colonnato su due piani che chiude il lato che dà verso il paese.
L’entrata situata a nord-est è anticipata da un notevole muro estremo di
difesa al quale si giunge dalla piazza di fronte tramite uno dei pochi ponti
levatoi sopravvissuti in Abruzzo, che scavalca il fossato, tuttora
individuabile, che difendeva i fronti più indifesi dell’edificio. Dal muro
estremo di difesa si ha accesso ai massicci bastioni che, riparati da un
muro fornito di merli, abbracciano il castello lungo i lati maggiori e
prendono la forma di torri circolari agli spigoli ovest, est e nord e
raffigurano nell’ultimo angolo una specie di puntone.
Lo scalone a giorno, imponente e spettacolare, è collocato nel cortile sul
fianco nord-ovest e porta al primo livello, la cui esistenza, consueta in
esemplari del Lazio e della Toscana, è piuttosto infrequente in Abruzzo. La
struttura a sud-est è contraddistinta da un notevole colonnato a due ordini,
con quattro archi a tutto sesto al piano superiore e altri quattro archi
ogivali verso l’esterno, all’altezza del cortile. Particolarmente pregiato è
il pozzo di forma quadrata.
Il castello fortificato, situato a 653 metri sul livello del mare nella
Valle Subequana, fu costruito nuovamente nel 1328, come testimonia una
lapide, e appartenne a Isabella, contessa di Celano. Braccio da Montone lo
distrusse nel 1462 e successivamente passò dai Piccolomini, proprietari nel
1463, ai Barberini che fino al 1806 ne mantennero la proprietà».
©2008 - Le immagini sono tratte rispettivamente da www.abruzzofilmcommission.org, www.viaggioinabruzzo.it, e www.abruzzovacanze.net. I video (inseriti nel 2014) non sono redazionali.