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SCURCOLA MARSICANA, CASTELLO ORSINI
redazionale
Scurcola Marsicana: il castello Orsini; in basso a sinistra la pianta.
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Epoca: XV secolo, su torre del secolo XIII.
Come arrivarci: con l'autostrada A24, uscita Magliano dei Marsi/Scurcola M./Tagliacozzo; proseguire per 3 km in direzione Scurcola Marsicana.
Dal sito: www.regione.abruzzo.it
«Il castello Orsini si trova nella parte più alta dell'abitato di Scurcola e domina su due versanti, gli ingressi della Valle del Salto e dell'Imele nei campi Palentini, posti ai margini settentrionali del Fucino. Il castello rappresenta un originale esempio di architettura fortificata e rispecchia nelle sue varie fasi edificatorie le mutevoli vicende storiche che lo hanno interessato. Secondo le più recenti indagini archeologiche esso consta di un nucleo duecentesco di epoca sveva, consistente in una torre pentagonale con recinto, innalzata dai feudatari del luogo, i nobili De Pontibus. Dopo la signoria dei De Pontibus, nel Quattrocento, subentrarono nella zona gli Orsini che, attraverso l'inglobamento delle strutture esistenti, trasformarono con l'intervento rinascimentale, il precedente castello-recinto, in modo da fargli assumere la configurazione attuale, che è il risultato anche di successivi ritocchi operati dai Colonna nel XVI secolo.
L'edificio si presenta in sostanza come una rocca a pianta pseudo-triangolare ed ha l'aspetto di una ben munita fortezza dotata di due torrioni cilindrici a oriente e di un massiccio puntone semiellittico a ovest, che ingloba la preesistente torre puntone duecentesca di pianta pentagonale. Sui tre lati sono ancora ben visibili elementi che rivelano la natura prettamente militare del manufatto come le bombardiere che si svasano verso l'esterno con apertura a strombo. Secondo diversi studiosi non fu estraneo alla progettazione quattrocentesca del castello di Scurcola un diretto intervento di Francesco Di Giorgio Martini, dal momento che il committente della rocca, Gentile Virginio Orsini, conte di Tagliacozzo e signore di Bracciano, nel 1490 richiese alla Signoria di Siena la presenza dell'architetto, in quanto riteneva necessario il parere del maestro per la costruzione della rocca di Campagnano vicino Bracciano. In effetti il linguaggio architettonico del fortilizio è profondamente legato ai dettami riportati da Francesco di Giorgio nei suoi trattati di architettura: l'originale pianta triangolare, la difesa radente esercitata dalle casematte, le proporzioni della piccola rocca, il bastione semiovato che ingloba il puntone medioevale, il camminamento di ronda ininterrotto per l'intero perimetro, sono tutte caratteristiche del suo linguaggio costruttivo.
L'edificio è stato lasciato per oltre un secolo nel più totale abbandono che ha favorito spoliazioni e furti; proprio lo stato di estremo degrado nel quale versava questo monumento ha indotto alcuni cittadini di Scurcola ad attivarsi per favorire e promuovere la salvaguardia, il recupero ed il restauro del bene, che dal 1997 ad oggi è in restauro ed è stato ripulito internamente sia dai crolli che dalla vegetazione. La rocca attualmente non è visitabile internamente».
Vedi anche: http://castelliere.blogspot.it/2011/03/il-castello-di-domenica-20-marzo.html
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