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Tursi, resti del castello e Rabatana
redazionale
Tursi: in alto, resti del castello; in basso, la Rabatana.
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Epoca: alto Medioevo.
Come arrivarci: con l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, uscita Atena Lucana: imboccare la Val d'Agri e percorrerla tutta sin quasi allo Jonio. L'uscita per Tursi è a circa 20 km dal mare.
IL CASTELLO
Dal sito: www.comune.tursi.mt.it
«Da Piazza Maria SS. di Anglona, a 346 metri di altezza, si scorgono i resti dell’antico castello gotico. Alcune parti del castello e i cunicoli sotterranei sono rimasti intatti a sfidare il tempo fino all'inizio del Novecento. Fu costruito dai Goti, nel V sec. d.C., per difesa del territorio.
I recenti scavi nei pressi del castello hanno messo alla luce scheletri, tombe, monete, frammenti di anfore e palle ogivali di piombo recanti la scritte EYHfIDA (greca) e APNIA (latina), usate, probabilmente, come proiettili lanciate con la fionda a difesa della fortezza.
Da atti del 1553, tra la città di Tursi e il marchese Galeazzo Pinelli, si rileva che il castello era abitato fino al XVI secolo. Era costituito da due piani e due torri. Alcune stampe lo riportano di forma quadrangolare con torri nei quattro angoli. Il Nigro afferma che il Castello aveva una superficie di oltre 5000 mq, misurando 200 palmi di larghezza e 400 palmi di lunghezza, e dentro le mura di cinta erano compresi un giardino, cantine, cisterne e comode abitazioni per i baroni. L’ingresso era regolato da un ponte levatoio.
Dimora di signori, principi e marchesi, durante i periodi di guerra diventava una fortezza. Per tradizione si crede all’esistenza di un cunicolo tra la chiesa della Rabatana e il castello che nei tempi antichi consentiva ai Signori di recarsi indisturbati in Chiesa».
LA RABATANA
Dal sito: www.comune.tursi.mt.it
«La Rabatana è letteralmente circondata per ogni lato da profondi e inaccessibili burroni che costituiscono il fantastico mondo delle 'Jaramme' di Albino Pierro.
È stato il primo nucleo abitativo di Tursi. Intorno alla metà del V secolo d.c. i Goti costruirono il castello attorno al quale sorsero le prime case in pietra e si costituì il vero primordiale nucleo di Tursi che crebbe a seguito dello spopolamento di Anglona. Verso l’anno 850 la zona fu abitata dai Saraceni che lasciarono profonde tracce nell’architettura e nel dialetto. A ricordo dei loro villaggi arabi, i Saraceni denominarono il luogo Rabatana, da Rabat o Rabhàdi o Arabum tana. La Rabatana, per l’ottima posizione di difesa, continuò ad ingrandirsi sotto i Bizantini che nel 890 cacciarono i Saraceni.
Fino alla metà del secolo scorso è stato un centro popolato e importante, custode di tradizioni e propulsore di cultura. La Rabatana è meta di visitatori, locali, italiani e stranieri, soprattutto per merito di Albino Pierro che ha fatto della Rabatana la fonte ispiratrice della sua poesia.
Nella Rabatana si possono ripercorrere le stradine dei ruderi del nucleo primordiale e visitare quel che resta delle umili abitazioni, spesso di un solo vano a pianterreno».
Schede:
www.consiglio.basilicata.it/conoscerebasilicata/cultura/castelli/2.13Tursi.htm
www.consiglio.basilicata.it/conoscerebasilicata/cultura/percorsi/pdf_comuni/tursi.pdf
www.vacanzeinbasilicata.it/Basilicata/Matera/Comuni/Tursi/Da-Visitare/Tursi-Castello.asp
www.aptbasilicata.it/La-Rabatana.529.0.html
www.basilicata.cc/lucania/tursi/index0.htm#7
www.lagazzettadelmezzogiorno.it/comuni_oggi/categorie/MT/beni_tursi.htm
©2008 - Le immagini sono tratte rispettivamente dai siti http://tursienostra.altervista.org(2013), www.aptbasilicata.it, e www.basilicata.cc. I video (inseriti nel 2013) non sono redazionali.