CORNIOLO, CASTELLO DI CORNIOLO O CORNIOLINO
a cura di Renzo Bassetti
Immagini dei resti del castello di Corniolo.
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Localizzazione di Santa Sofia
Conservazione: resti.
Posizione: N 43°54'10.51" E 11°46'43.19".
Come arrivarci: Percorrere la SS 67 verso il passo Calla. Superare gli abitati di Santa Sofia, Isola, Berleta, Corniolo, Lago. Pochi chilometri dopo Lago di Corniolo troviamo un tornante sulla destra, poi percorsi alcune centinaia di metri un ulteriore tornante sulla sinistra. Qui fermare l'auto (ampia piazzola subito dopo il tornante). Proseguire a piedi su sentiero che parte dal tornante con indicazioni Tre Faggi e Castello Corniolo. Il sentiero, ben percorribile, sale velocemente di quota fino a raggiungere in poche centinaia di metri ad una selletta. Alle nostre spalle, in cima ad un poggetto (mt. 763) , si trova il castello di Corniolo.
Per trovare il "castello di Corniolo" non bisogna andare a... Corniolo, o meglio, non bisogna fermarsi all'abitato oggi chiamato Corniolo, poiché ci fermeremmo all'antico borgo di Fafforata. è solo nel XVI secolo che questo centro abitato assume l'attuale nome ereditandolo dall'antico castello posto più a monte. Del castello restano ormai pochi ruderi, l'antica porta ad arco, alta 5 metri e sormontata da uno stemma non più "leggibile" e un tratto della cinta muraria.
L'entrata del castello è rivolta verso la Campigna. Impareggiabile l'ampio panorama sulla valletta del Bidente delle Celle e sulla giogaia dell'Appennino, ben riconoscibili all'orizzonte il gruppo Monte Falco e Falterona.
La storia (testo liberamente tratto da Galeata nella storia e nell'arte,
di mons. Domenico Mambrini): incerte le origine del castello; sicuramente appartenne ai conti Guidi, tanto che un ramo degli stessi fu detto "del
Corniolo". Abbandonato nel corso del XV secolo, lontano da centri abitati, nonostante le possenti mura, andò ben presto in rovina.
Dalla relazione del Card. Anglico (1371): «è sulle alpi in una valle, sopra un alto inespugnabile monte. Ha una rocca ed una torre fortissima. C'è un'altra torre a un tiro di balestra, che si chiama la Rovere. Questo castello è molto adatto alla guerra e conta 100 focolari. Ha una strada maestra che va da Galeata in Toscana, passa fra il castello e la torre della Rovere, e rimane così circondata che non è possibile transitarvi senza il permesso degli uomini del castello, i quali ogni mese ricavano per provvigione della camera apostolica 30 fiorini. Appartiene al conte Enrico del
Corniolo».
© Copyright 2007 Renzo Bassetti (foto di Renzo Bassetti e Claudia Barchi); pagina pubblicata nel sito appenninoromagnolo.it, e qui ripresentata con il consenso dell'autore.