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PIETRAMOGOLANA, RUDERI DEL CASTELLO
a cura di Elisa Delgrosso
La rocca di Pietramogolana in tutta la sua imponenza. Il castello da qui dominava tutta l’alta valle del Taro.
In alto: a sinistra, veduta esterna del rudere del mastio dalla cima della roccia; a destra, particolare della scarpata che divide paese e castello. In basso: vista dei ruderi dal lato ovest.
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Epoca: Questo è uno dei più antichi castelli della zona ed il primo documento a riguardo risale al 674.
Ubicazione: Pietramogolana è un piccolo paese al centro dell’alta Val Taro ad altezza Solignano/Valmozzola.
Stato di conservazione: pessimo. Solo la base del presumibile mastio resta a ricordare questo antico insediamento. Nel degrado del castello che sembra essere già stato abbandonato a fine Medioevo di certo hanno svolto un grande ruolo l’altezza e la complessità di questa costruzione.
Come arrivarci: il paese è raggiungibile facilmente dalla statale 308 di fondovalle che congiunge Parma a Borgo Val di Taro. Si trova a 60/65 km da Parma come da La Spezia. L’uscita autostradale più vicina è Borgotaro sull’A15 Parma-LaSpezia.
Il
castello di Pietramogolana era il più antico baluardo posto sul fiume Taro al
confine fra i territori di Parma e quelli piacentini. È stato più volte
distrutto e ricostruito, ma solo il tempo sembra averlo davvero logorato.
Da
quando se ne ha notizia, il castrum di Pietramogolana
fu al centro di contese fra vari poteri a partire dai vescovi di Parma,
che se lo contendevano con i nobili di Borgo Val di Taro, soprattutto i
Platoni.
Ma
il potente Oberto Pallavicino si intromise nella lotta, accaparrandosi tutto a
metà del Duecento, e la contesa si spostò sul fronte delle famiglie
Pallavicino-Sanvitale.
Questi
ultimi poi si allearono con i Platoni e tornarono all’attacco, conquistando
il castello per governarlo diversi anni in condominio, fino a che Gilberto
Sanvitale viene nominato unico signore.
Da
questo momento la storia si fa più confusa; si sa solo che nel 1395 Nicola
Pallavicino era signore di questo castello già in rovina, e che ne ordinò
una parziale ricostruzione.
I
Rossi nel 1404 espugnano Pietramogolana, ma sarà la Chiesa a decidere per
tutti, e infatti affida con particolari condizioni il castello a Manfredo
Pallavicino.
I
Rossi, ricordati giustamente come la famiglia più "guerrigliera"
della zona, non si arresero e ripresero il potere nel 1545, ma poco dopo lo
consegnarono pacificamente ai Sanvitale, divisi nei rami di Sala Baganza e
Fontanellato.
Da
qui poi il declino strutturale collegato a quello funzionale fecero perdere
ogni traccia.
Di
fatto, il castello di Pietramogolana, abbarbicato sulle colline dell’alta
Val Taro, non interessava più, troppo scomodo per una residenza e troppo
“arretrato” per la difesa.
Quel che ne resta ormai, ed è già molto che ne sia rimasto qualcosa, è da vedere come un ammonimento, un ricordo del tempo che fu, di luoghi che ora sono solo “di passaggio”, ma che sono stati fondamentali per la nostra storia.
I ruderi ovviamente sono visitabili dall’esterno, ma non è consigliabile avvicinarsi più di tanto, sia per il pericolo di crolli che per la difficoltà di una scalata “a prova d’assedio”…
©2004 Elisa Delgrosso. La prima immagine riquadrata, inserita nel 2017, è tratta dal sito .http://misteridiparma.myblog.it.