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CASTELNOVO VAL TIDONE, CASTELLO
a cura di Pierluigi Bavagnoli
L’esterno angolare turrito con fossato di Castelnovo. In basso: la porta turrita d’ingresso a Castelnovo.
In basso, la corte interna del castello.
Stato di conservazione: ottima.
Ubicazione: Castelnovo si trova nel comune di Borgonovo Val Tidone.
Come arrivarci:
da Piacenza dista 24 km. Si percorre la via
Emilia Pavese (SS10) fino a S. Nicolò e si svolta a sinistra per Borgonovo
sulla SP7, da dove, seguendo le indicazioni per Pianello Val Tidone, si
raggiunge Castelnovo dopo circa 4 km.
Come visitarlo:
immerso tuttora in un grande parco secolare, cui si accede da un lungo viale
alberato inaugurato in occasione della visita di Maria Luigia d’Austria, il
castello viene aperto al pubblico in occasione delle festività locali.
Il castello primitivo, di cui si ha notizia poco dopo il Mille, sorgeva su di un’altura poco distante dal sito attuale, posto su uno dei percorsi che congiungevano il Pavese alla Toscana, attraverso le valli del Piacentino.
Attaccato più volte tra il XII ed il XIII secolo dai Pavesi e dalle truppe degli Svevi, cadde probabilmente in rovina, tanto che si dovette appunto costruirne uno nuovo, più ampio ed adeguato ai tempi.
L’impianto giunto a noi risale infatti al XIV secolo e si tratta di una fortezza a pianta trapezoidale con tre torri circolari agli angoli (ne manca stranamente una. Un’altra torre sovrasta il ponte levatoio al centro del lato rivolto a ponente.
Le mura perimetrali più antiche, così come le torri cuspidali, sono costruite pressoché interamente in pietra. Alcuni interventi successivi sulle parti sommitali si distinguono per l’uso prevalente di quadrelli in cotto. Così è infatti anche per la torre d’ingresso, ricostruita secondo lo schema architettonico delle torri lombarde del periodo sforzesco. In epoca tardo rinascimentale avviene probabilmente il rifacimento dell’ala nord, sulla quale si aprono un loggiato a quattro fornici e lo scalone di accesso agli appartamenti nobiliari.
Il castello rimane della famiglia Dal Pozzo (poi Dal Pozzo Farnese) dal 1400 al 1800, passa poi ai Marazzani e infine viene acquisito, agli inizi del secolo scorso, dalla famiglia De Ferrari di Genova, che ancora lo possiede.
Per ulteriori informazioni:
www.archeomuseovaltidone.it - http://nuke.valtidoneluretta.it - www.emiliaromagna.beniculturali.it - http://pcturismo.liberta.it - www.fishermilano.it
© 2011 Pierluigi Bavagnoli