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GAETA, CASTELLO
a cura di Marisa Depascale
scheda cenni storici per saperne di più video
Il castello, edificato sulla sommità di uno sperone roccioso (monte Orlando).
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Epoca:
nucleo
originale precedente il secolo XIII, ristrutturato e ampliato da Angioini e
Aragonesi.
Conservazione: non eccellente.
Come arrivarci: con la strada statale 7 (l'antica via Appia), o con la strada statale 213 (via Pontina).
Scrive Riccardo da San Germano, cronista "ufficiale" di Federico II di Svevia, che nel 1223, su decisione del sovrano, vengono rafforzati i castelli di Gaeta, Napoli, Aversa e Foggia. Il termine «firmantur» non lascia dubbi sull’intervento voluto dall’imperatore che riguardò unicamente il rafforzamento e l’ampliamento di una struttura preesistente, non la sua costruzione ex novo. Agli inizi del XIII secolo, quindi, il castello doveva già avere un suo assetto definitivo; è inoltre verosimile che nuclei fortificati fossero presenti da epoche ben più remote, dato il frequente pericolo di attacchi e incursioni nella zona.
Distrutto da papa Gregorio IX, il castello di Gaeta fu ricostruito in epoca angioina da Carlo I. Alfonso d’Aragona, entrato in possesso del castello, iniziò una profonda opera di restauro e rafforzamento. A questo punto, la struttura iniziale fu ampliata al punto da creare una vera e propria propaggine caratterizzata da un edificio rettangolare con torri angolari. Il castello di Gaeta veniva così ad essere caratterizzato da due strutture differenti, ma strettamente collegate nonostante il dislivello di terreno su cui erano costruite.
Ulteriori restauri furono compiuti da Ferdinando il Cattolico e da Carlo V.
Vittima di assedi e bombardamenti, il castello è stato oggetto, nel corso dei secoli, di numerosi interventi che hanno progressivamente contribuito a modificarne l’assetto iniziale e a farne un documento-monumento di epoche diversissime. Dei due nuclei che compongono l’intero complesso, il più antico è quello collocato più in basso ed è identificabile con la struttura di età angioina fatta costruire da Carlo I nel XIII secolo. Ad un livello superiore si colloca, invece, l’ampliamento di età aragonese, voluto da Alfonso V, che corrisponde al possente recinto rettangolare con torri cilindriche angolari.
Per saperne di più: A. C. Cenciarini - M. Giaccaglia, Rocche e castelli del Lazio, Roma 1982; G. De Rossi, Le torri costiere del Lazio, Roma 1984.
E vedi anche questo castello nei francobolli, in Medioevo filatelico, a c. di Ruggero Gormelli.
Per aggiornamento: castellidelazio.com
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