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MENAGGIO, CASTELLO

a cura di Vittorio Mastrolilli

scheda    cenni storici


Resti delle mura del castello.

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Menaggio  Menaggio

 

Particolare del castello  Particolare del castello  Menaggio: sul torrente Sinagra nei pressi del castello  Antica stampa di Menaggio: in evidenza il Sinagra e il castello  La chiesa di San Carlo all'interno del castro, in un'antica stampa


Epoca: si vuole che il primo impianto risalga al secolo X; è certo tuttavia che le torri non sono antecedenti al secolo XII.

Conservazione: della struttura originaria resta solo parte delle mura.  

Come arrivarci: Menaggio dista 80 km da Milano e 32 da Como. è raggiungibile in due modi: con la navigazione del lago considerando Como il porto principale; percorrendo la Strada Statale 340 adiacente al Lago. Il castello è visibile dalla città stessa e il suo ingresso era probabilmente dall'attuale Largo Fossato. Dalla parrocchiale di Santo Stefano occorre girare a destra e imboccare via Caronti, percorrerla tutta, e poi girare nuovamente a destra per via Leoni; infine svoltare a sinistra per la ripida via Castellino de Castello.

   

Cenni storici.

Nel 1523 il castello di Menaggio subì l'assalto, da parte dei Grigioni, che ne determinò l'attuale aspetto; ma la datazione tradizionale è da tempo sottoposta a critica. I confederati elvetici divennero, in seguito al Congresso di Mantova del 1512, dominatori di Locarno, di Domodossola e di Lugano; la Valtellina passò sotto i Grigioni, i quali attirati da interessi commerciali, estesero le loro mire espansionistiche su Menaggio, causa la posizione strategica di quest'ultima, che consentiva di poter controllare i traffici del lago; più volte, pertanto, cercarono, fin dal 1516, di espugnare l'allora celebre fortificazione lacustre, fino alla sua eroica capitolazione.

Il castello di Menaggio, del quale oggi è visibile parte delle mura e poco si conosce dell'originaria struttura, si estende sull'altura che domina la cittadina lariana, a strapiombo del torrente Sinagra; avrebbe avuto quattro torri angolari, o forse più, con ogni probabilità erette NON prima dal secolo XII (prima di tale periodo il castello non aveva funzione difensiva in senso stretto); considerato, nei secoli XII-XVI, inespugnabile per via del suo perimetro naturale, lo strapiombo sul torrente e l'altura sul borgo, era al centro dei traffici del lago, ragion per cui i menaggini controllavano i pedaggi sui trasporti. Per di più, il castello assolveva alla funzione di garantire la sicurezza del traffico stesso, dal momento che gran parte dei castelli (anche se un considerevole numero, a causa della crisi dell'ordinamento pubblico, ebbe inizialmente il compito di fronteggiare le incursioni e le scorrerie degli Ungari) venivano edificati o ampliati in funzione delle vie di comunicazione. Nel caso specifico la migliore via, se non la più percorsa, era costituita dalla navigazione del lago più che dalle vie sulla terraferma, tortuose e anguste (ancor oggi è evidente la difficoltà di attraversare la regione lariana escludendo la navigazione).

Il castello subì, prima della sua distruzione, numerose incursioni e attacchi; in particolare, quelli condotti dalla rivale Como, soprattutto nel periodo della decennale guerra tra Como e Milano (molti dei borghi lariani erano schierati con quest'ultima): quello del 1124 fu l'attacco più cruento. I comaschi ripresero le ostilità contro i menaggini nel 1295 e consegnarono il castello, dopo aver cacciato il feudatario Littardo de Castello, al Vicario Imperiale di Lombardia, Matteo Visconti; dopo la sua distruzione, ad opera dei Grigioni, esso decadde, soprattutto durante la dominazione spagnola.

Il castello è stato più volte citato nelle loro opere dagli storici comaschi  Paolo Giovio (nel Larius) e Francesco Ballarini (nel Compendio delle croniche della  città di Como), da cui hanno attinto notizie gli studiosi delle epoche seguenti.

Una prima informazione sulle sue origini è data da un diploma di Ugo di Provenza che, in virtù delle relazioni vassallatico-beneficiarie, concede il 24 febbraio 834 il "castro" al suo fedele Gerardo Castelli di Milano, fonte, tra l'altro discussa per quanto concerne l'autenticità. Una seconda notizia riportano, generalmente, gli storici: si riferiscono alla conferma del feudo in virtù della concessione fatta nel 1140 da Corrado II di Svevia ad Ardizzone de Castello. 

Il castello è sempre rimasto di proprietà della famiglia Castelli con esclusione del periodo che intercorre dagli inizi del Seicento fino al 1776, che fu del referendario di Como, sotto l'impulso del quale venne costruita la chiesa di  San Carlo, proprio sui ruderi della fortificazione; vi fu ospitata, da allora, la comunità religiosa dei Canonici Regolari della Congregazione lateranense.

Del castello oggi sono visitabili, soprattutto, le opere e gli edifici religiosi risalenti al Seicento, e si possono notare i ruderi delle mura e dell'ingresso.

     

      

©2003 Vittorio Mastrolilli (testo e immagini)

     


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