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ACQUI TERME, CASTELLO DEI PALEOLOGI
a cura di Federica Sesia
Immagini del castello.
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Epoca: altomedievale il primo impianto; l'attuale struttura è stata riedificata verso la fine del Medioevo.
Conservazione: buona.
Come arrivarci: con l'autostrada A26 Voltri-Gravellona Toce, uscita Ovada, o con la strada statale 334 da Albisola Marina e Savona.
Famosa località termale nota fin dal II secolo a.C. per le sue acque curative celebrate da Plino, Strabone, Seneca, Tacito e Paolo Diacono.
La città è situata sulla Bormida all’estremità sud-orientale dell’Alto Monferrato, di cui divenne anche capitale nel XIII secolo; conserva ancora oggi importanti testimonianze di un fiorente passato in epoca romana e medievale.
Al periodo medievale risalgono tra gli altri monumenti la Basilica paleocristiana di San Pietro, il Duomo e il Castello dei
Paleologi.
Il
castello dei Paleologi
La costruzione ha origini molto antiche; le leggende narrano, infatti, di una prima struttura già in epoca tardoromana distrutta dalla furia degli Unni nel 452 d.C.
Venne poi ricostruita in età medievale come sede del potere temporale e dimora del vescovo-conte. Durante l’assedio di Carlo I d’Angiò fu parzialmente distrutta e passò tra le proprietà dei marchesi Aleramici.
Nel 1430 la città di Acqui Terme e il suo castello vennero conquistati dagli Sforza.
Con il ritorno al governo dei marchesi del Monfarrato il castello venne riedificato e adibito a roccaforte militare, che nel 1647 subì l’assedio spagnolo e nel 1747 quello francese.
Oggigiorno il castello “vive” una situazione più tranquilla come sede del Museo civico archeologico. Il nuovo allestimento risale al 2001 e consente al visitatore di percorrere un itinerario storico dalla preistoria al Medioevo.
Le prime sale sono dedicate alla pre e proto-storia e alla sezione romana, in cui sono raccolti reperti provenienti da necropoli e insediamenti locali di tipo artigianale, raffinati corredi delle necropoli urbane e stele funerarie molto antiche.
La sala principale ricorda la vocazione termale e curativa della città di Acqui, mentre le sale successive testimoniano la vivace attività commerciale e produttiva del centro urbano.
Chiude l’esposizione la sezione dedicata al periodo tardoantico e medievale con vetri e ceramiche di provenienza renana, orientale e africana e reperti rinvenuti durante i recenti scavi in piazza della Conciliazione.
Venne edificato nel 1607, ma della struttura originaria, che ha subìto nel corso dei secoli numerosi interventi, rimangono le tre absidi semicircolari e il transetto.
Il campanile in cotto risale al XIII secolo, mentre la facciata è preceduta da un portico seicentesco. Di notevole valore artistico è il portale marmoreo del 1481 attribuito a Giovanni Antonio Pilacorte con lunetta a rilievo.
L’interno è suddiviso in cinque navate con arredi barocchi. Sotto il presbiterio si trova la cripta formata da due parti scandite da esili colonne.
Informazioni e riferimenti.
www.castelliaperti.it - http://comune.acquiterme.al.it - https://castlesintheworld.wordpress.com - www.alessandropreziosi.tv
©2004 Federica Sesia; le prime tre immagini, inserite nel marzo 2015, sono tratte dal sito https://castlesintheworld.wordpress.com. Il video, inserito nel marzo 2015, non è stato realizzato dall'autore della scheda.