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MONTEGROSSO, CASTELLO
a cura di Federica Sesia
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Immagini del castello.
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la mappa della località
Conservazione: buona.
Come arrivarci: da Isola d’Asti, strada statale 456.
Il comune di Montegrosso, posto su una direttrice importante per gli scambi con la Liguria, nasce in seguito ad una grave epidemia diffusasi nell’area della valle del torrente Tiglione nel 1134. I supersiti si rifugiarono sulle colline e diedero vita ad un nuovo insediamento.
Il marchese Bonifacio del Vasto vi fece, quindi, costruire anche un imponente castello con due alte torri, che furono però demolite nel medesimo periodo in cui Federico Barbarossa, sceso in Italia, fronteggiò e distrusse Chieri e Asti.
Nel XIV secolo il Comune partecipò alla contesa politica tra guelfi e ghibellini sostenendo secondo la convenienza ora l’una ora l’altra fazione; questo comportò numerose modifiche alle sue strutture, ad esempio ai merli delle mura.
In questo edificio stabilì nel 1300 la sua dimora anche il legato pontificio Bertrando del Progetto, che ospitò il futuro re di Francia Filippo di Valois.
Il feudo in seguito passò sotto il dominio degli Sforza nel 1381, poi dei Francesi e degli Spagnoli, per entrare a far parte definitivamente del patrimonio sabaudo nel 1746.
Sito internet:
www.astiantica.com
www.comune.montegrossodasti.at.it: «L'origine del Comune di Montegrosso d'Asti è fatta risalire intorno al 1134, quando durante una pestilenza che decimò gli abitanti di numerose località della valle del torrente Tiglione, i superstiti confluirono sull'alto colle che ne ospita attualmente l'abitato per cercare scampo nella salubrità del luogo. Il marchese Bonifacio del Vasto, Signore della non lontana città di Asti, vi costruì un castello, imponente per mole e per la presenza di due alte torri che ne costituivano inespugnabile difesa. Dette torri vennero, però, demolite quando, pochi decenni dopo, Federico Barbarossa distrusse Chieri ed Asti, coinvolgendo Montegrosso nella stessa sorte. Castello di Montegrosso. Nel XIV secolo, per effetto della lotta fra Guelfi e Ghibellini, il Comune passò ripetutamente dagli uni agli altri, con successive variazioni dalle merlature del castello per marcarne il possesso. Nel 1319 nel castello di Montegrosso stabilì la sua residenza il Cardinale Bertrando del Progetto, Legato del papa avignonese Giovanni XXII, che vi ospitò per alcuni mesi Filippo di Valois, futuro re di Francia. Intanto il Comune si sviluppava sempre di più, trovandosi lungo una delle direttrici del collegamento fra il Piemonte e la Liguria e interessato, quindi, dai traffici provenienti anche da nord delle Alpi e diretti ai porti liguri. Assoggettato prima al dominio di Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano (1381), il feudo subì, poi, l'occupazione degli spagnoli (1746) e dei francesi. Nello stesso anno passò definitivamente alla Casa Savoia. Negli anni successivi alla prima guerra mondiale si sviluppava un movimento politico fondato da Giacomo Scotti chiamato "Partito dei Contadini", che nell'anno 1921 riuscì a portare in Parlamento, come deputato, il suo fondatore. Dopo la parentesi del regime fascista, un nuovo esponente dello stesso partito, Alessandro Scotti, fratello del fondatore riuscì a portare alla Camera dei Deputati la voce diretta dei viticoltori montegrossesi e dell'area vitivinicola che sta fra Asti e le Langhe».
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