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MASSAZZA, CASTELLO

a cura di Federica Sesia

scheda    cenni storici   visita   per saperne di più


Vedute del castello

 

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Massazza  Massazza

 

Il castello  Monofora decorata  Ambiente interno


Epoca: all'incirca verso il Mille.

Conservazione: buona; diversi ambienti restaurati.

Come arrivarci: con l'autostrada Milano-Torino, uscita Carisio, direzione Biella.

  

Cenni storici.

Il centro di Massazza, sorto su preesistenze remotissime probabilmente celto-liguri, divenne insediamento romano e fortezza longobarda, data la sua posizione strategica posta a non molta distanza da Biella, Vercelli e Torino. Intorno all'anno Mille vennero costruite le prime strutture del castello, che con il passare dei secoli subirono numerosi interventi e ampliamenti della planimetria; il più antico documento che ne attesta l' esistenza si trova nell'Archivio Civico di Vercelli ed è del 22 dicembre 1239 (doc. LXI, I Biscioni, vol. 1). Si tratta di una protesta che l'Arcidiacono della chiesa di Vercelli indirizzò al Podestà di quella città. Questi, infatti, teneva prigionieri alcuni uomini di Biella, sudditi del vescovo, rinchiusi «presso Massazza nella torre di Massazza».

Il castello svolgeva funzioni difensive per il paese, che sorgeva più a Nord sulla Barraggia, e di deposito delle derrate agricole, nonché di ricovero per le greggi stanziali della zona. Per questo motivo il toponimo "massazza" sembrerebbe derivare dal termine "masseria", ma recenti studi, condotti dagli attuali proprietari, indicherebbero come origine del nome la definizione "mas axa", grande palude, che terrebbe conto della situazione topografica del luogo al tempo ricco di acquitrini.

Nel 1200 il castello divenne proprietà dei Guala di Casalvolvone e poi nel secolo successivo dei Visconti.

Il ricordo della presenza viscontea è ancora visibile nelle strutture murarie, come dimostrano le monofore in cotto finemente decorate che trovano diretto confronto con i castelli lombardi.

Dal 1400 fino al 1800 Massazza è stata proprietà della famiglia Avogadro, per poi passare nel 1978 ai Cavallari dopo un lungo periodo di abbandono e degrado che ha compromesso gravemente le strutture architettoniche.

Gli obiettivi posti dalla famiglia Cavallari per il castello di Massazza sono duplici: da una parte un paziente lavoro di restauro e salvaguardia della costruzione nel suo valore storico-artistico, condotto in un arco di una trentina d'anni e ancora in fieri, dati i numerosi problemi da affrontare, e dall'altra il tentativo di far vivere questa testimonianza del passato piemontese come luogo attuale d'incontro e cultura attraverso manifestazioni, mostre, fiere e centro per studi e convegni.

  

Visita. La visita del complesso inizia dalla grande corte quadrangolare d'ingresso, che rappresenta il nucleo più antico dell'insediamento, si passa poi ad una seconda area dove sorgono l'antica torre, gli edifici con le monofore viscontee e la tessitura muraria a spina di pesce e la piccola cappella dedicata a Sant'Antonio e Sant'Anna con abside in stile gotico-romanico. Il lavoro di restauro ha riguardato anche alcuni ambienti interni che erano destinati all'abitazione e al servizio come deposito.

Inoltre è stato creato un teatro-arena con una buona acustica e un notevole impatto scenico.

  

Per saperne di più: il castello è di proprietà privata ed è visitabile previo appuntamento (domenica dalle ore 9.00 alle ore 12.00), o quando è aperto al pubblico durante alcune manifestazioni.

Indirizzi internet: www.turismoweekend.com/CastelloMassazza/index.html; http://www.castellomassazza.com

  

   

©2003 Federica Sesia

  


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