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BITRITTO, CASTELLO BARONALE
a cura di Luigi Bressan
scheda cenni storici approfondimento video
Il castello o palazzo baronale nella foto tratta dal sito apuliaturistica.it.
Conservazione: resti in buono stato.
Come arrivarci: a 11 km a sud di Bari, sulla strada provinciale 271 per Sannicandro di Bari e Cassano Murge.
Conosciuto come castello baronale, l’edificio a pianta quadrangolare, di origine normanna, poi sviluppatosi in età sveva e angioina, conserva ancora oggi due torri: una quadrata e l’altra circolare. La costruzione, in piazza Leone, è attualmente sede del Comune.
«Con la sua meravigliosa loggia che sovrasta il portale principale e con le tre torri, lo splendido castello, testimone di secoli di intricata storia, troneggia imponente sulla piazza principale di Bitritto e dopo gli ultimi restauri ha riacquistato la bellezza di un tempo e l’antico fascino. è stato proprio durante alcuni lavori di ristrutturazione che sono stati rinvenuti, sotto il cortile e le fondamenta normanne della sala castello, interessantissimi resti archeologici di una villa romana (I-III sec. d. C.), nello specifico di un trappeto-palmento sotterraneo con tanto di strutture, pozzi, cisterne, aree di lavorazione per la produzione dell’olio e del vino, quasi integri. Prende il posto della precedente villa romana la possente struttura del castello, che diventerà nei secoli a seguire un vero e proprio simbolo del medioevo dell’Italia meridionale, nonché importante riferimento economico. Attraverso accurati studi comparati si è giunti anche a constatare la lunga vita della fortezza, divisa in tre fasi principali tra XI e XVI secolo. Testimone di fasi e momenti alterni della storia, di lotte tra i poteri religiosi e regi, avvicendarsi di feudatari, attacchi e battaglie, il castello era in origine costituito da una struttuta fortificata normanna, con tre torri a pianta quadrata, congiunte da dormitori e stalle ed era innestato nella cinta muraria dell’antico casale fortificato e presentava due ingressi per i collegamenti verso l’interno e verso l’esterno, ancora oggi esistenti. Nel periodo svevo-angioino la fortezza assume un assetto militare-difensivo, e si arricchisce di un avancorpo interno con tanto di camminamenti pensili e scale, che uniscono le torri e le mura. L’attuale torre cilindrica fu edificata al posto della torre sud-est andata distrutta. Successivamente furono edificati all’interno della corte dei porticati con loggiato che, attraverso una grande scalinata in pietra, si collegano al piano residenziale, dove un bel salone è stato nel tempo trasformato con il passaggio dalla copertura a capriate alla elegante volta a crociera, e con raffinate colonne dagli interessanti capitelli. Fino alla fine del XIX secolo la fortezza resta al Capitolo arcivescovile, ma a seguire la struttura ospitò anche la scuola elementare e perfino un cinema. Oggi i meravigliosi ambienti impreziositi da eccellenti decorazioni e arcate ogivali e che conservano finemente secoli di storia e di culture, sono ancora animati da attiva vivacità perché sede degli uffici comunali, della biblioteca comunale, dell’aula consiliare al piano signorile, nonché siti per importanti eventi culturali».
http://www.apuliaturistica.it/Itinerari/tabid/72/agentType/View/PropertyID/38/Default.aspx
©2002 Luigi Bressan; aggiornamento 2012. I video non sono stati realizzati dall'autore della scheda.