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ORIA, CASTELLO

a cura di Stefania Mola

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Immagini del castello e delle sue torri.

 

 

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Oria  Oria


 

 

 


Epoca: XIII secolo e successivi.

Conservazione: la struttura, di proprietà della famiglia Martini Carissimo, è visitabile. 

Come arrivarci: con la superstrada E 90 (strada statale 7) Brindisi-Taranto, uscita Francavilla Fontana; quindi con la strada provinciale 56 per Oria.

 

Cenni storici.

L'edificio occupa l'altura dell'acropoli messapica e domina la città in fortissima posizione difensiva: l'immagine migliore del castello è quella romantica tramandataci dagli storici, ai quali la sua forma ricordava quella di un vascello “nuotante nell'aria”, quasi a sottolineare l'imponenza scenografica dissimulata dalle sue mura e dalle sue torri. In realtà, più che un castello, quello di Oria ha tutta l'aria di un recinto fortificato, che si adegua alla cima della collina su cui è situato assumendo una configurazione planimetrica triangolare. Il nucleo più antico è individuabile nel massiccio torrione quadrangolare a sud-ovest (detto anche “del Maschio” o “del Becco”), costruito in forma di donjon e probabilmente appartenente alla fase sveva della costruzione (databile tra 1227 e 1233), benché siano evidenti i segni di rimaneggiamento ed adattamento alle nuove tecniche difensive operati in epoca rinascimentale mediante l'inserimento di cannoniere e feritoie. Altre torri si trovano sul lato meridionale (le torri cilindriche dette “del Salto” e “del Cavaliere”) e alla punta settentrionale (la torre quadrata detta “dello Sperone”).

All'interno del recinto, ove si trova una vastissima piazza d'armi che poteva contenere fino a 5000 combattenti, gli unici ambienti coperti che si rilevano sono caserme, magazzini e l'alloggio per il feudatario che, insieme ad una serie di capienti cisterne, testimoniano la natura prettamente indirizzata alla difesa della costruzione, che in moltissimi casi dovette resistere ad ostinati assedi garantendo nel contempo la compieta autonomia.

Restaurato più volte, sia prima che dopo la rovinosa tromba d'aria del 1897, il castello è proprietà dal 1933 dei conti Martini Carissimo che ne hanno curato la successiva ristrutturazione. Oggi le sue sale ospitano la collezione Martini Carissimo, comprendente monete antiche, gemme incise, statue fittili, bronzi, ceramiche e frammenti architettonici di età romana e medievale.

    

 

   

©2005 Stefania Mola (da pubblicazioni di Mario Adda Editore, Bari). I video non sono stati realizzati dall'autore della scheda.

  


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