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MARTINA FRANCA, PALAZZO DUCALE

a cura di Stefania Mola

scheda    cenni storici


 

Vedute del Palazzo.

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Martina Franca  Martina Franca


Epoca: 1668, sull'originario castello trecentesco.

Conservazione: buona.

Come arrivarci: con l'autostrada A14 (Bologna-Taranto) uscita Bari o Massafra; con la strada statale Bari-Lecce, uscita Fasano-Martina; con la strada provinciale Massafra-Martina Franca.

  

Cenni storici.

Una vicenda per certi versi analoga a quella del Palazzo Imperiali di Francavilla Fontana interessò l'originaria fortificazione di Martina Franca. Ai primi del '300 Filippo d'Angiò, principe di Taranto, aveva ampliato il villaggio di profughi tarantini nato nel X secolo con il nome di S. Martino, concedendo diritti e franchigie a quanti fossero venuti ad abitarlo; da ciò il nome di Franca aggiunto a quello primitivo.

Cinta di mura con ventiquattro torri, Martina nel 1388 - grazie al principe di Taranto Raimondello Orsini - ebbe un castello; divenuta nel 1507 ducato dei Caracciolo - una delle più importanti famiglie della nobiltà napoletana - la città subì una lenta e progressiva trasformazione partita proprio dal simbolo del potere e dell'autorità.

Furono i Caracciolo nel 1668 a trasformare il massiccio castello nell'imperioso palazzo ducale, affidandone l'impresa ad un architetto lombardo, mirando ad un risultato in linea con quelli che i trattati del tardo manierismo e del primo barocco avevano indicato come modelli per le residenze della vecchia e nuova nobiltà: un'alta facciata barocca a due piani spartiti da lesene e divisi da una balconata continua con balaustra in ferro, tipica del coevo gusto locale.

Nel secolo successivo l'opera venne completata affidando alle pitture di Domenico Cardia e della sua scuola il compito di rendere magniloquenti e grandiose alcune sale del piano nobile (Sala della Bibbia, del Mito, dell'Arcadia), dando al potere il volto umano del principe e della sua famiglia, e dissimulando l'autorità con la forza dei valori e delle virtù.

IL PALAZZO DUCALE
Sorto sui resti dell'antico castello che gli Orsini avevano eretto nel 1338, il palazzo ducale di Martino Franca fu iniziato a partire dal 1668, grazie all'impegno di Petracone V Caracciolo, ottavo duca della città, che intendeva in tal modo sottolineare la presenza ed il potere della casata. Un progetto imponente e costoso che volle programmaticamente rifarsi ai sontuosi palazzi romani, tanto che per lungo tempo ne fu attribuita la paternità a Gianlorenzo Bernini; in realtà pare che al Bernini sia da ascrivere semplicemente un disegno, da lui approvato, su cui avrebbero lavorato maestranze locali dirette dal bergamasco Giovanni Andrea Carducci. Tuttavia il palazzo non fa mai ultimato così come era nelle previsioni; si giunse al parziale completamento dell'ala orientale solo nel 1773, quando il duca Francesco III affidò al Carello ed ai suoi allievi la decorazione pittorica delle sale del piano nobile.

  

    

  

©2005 Stefania Mola (dal volume Puglia. Turismo Storia Arte Folklore, Mario Adda Editore). La prima immagine (inserita nel 2014) è tratta dal sito www.lostradone.eu.

      


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